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Comunicati stampa
Servizio di localizzazione wireless al Pronto Soccorso di Varese
Un dispositivo per monitorare costantemente i pazienti, la documentazione e le provette di laboratorio.
Una soluzione utile in un Pronto Soccorso, dove ogni giorno si affollano centinaia di persone, tra pazienti, accompagnatori e personale medico e infermieristico.
In un simile andirivieni accade facilmente che si perdano le tracce di un paziente che, approfittando dell’attesa, si allontana dalla sala visite, si attarda in Radiologia per sottoporsi ad una Tac, fatica a ritrovare la strada per il Pronto Soccorso dopo essersi sottosposto ad una visita in altri reparti o addirittura lascia l’ospedale senza avvertire. E così capita che il paziente non sia presente quando arriva il suo turno per la visita, o che gli accompagnatori lo cerchino nei corridoi e nelle sale.
Fortunatamente l’informatica permette di ovviare a questi problemi.
Per evitare i disagi che possono derivare da simili situazioni, al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Circolo di Varese è stato attivato oggi il servizio di geolocalizzazione wireless che, utilizzando apparecchiature senza fili, permetterà di monitorare costantemente gli spostamenti dei pazienti.
Il progetto, entrato in funzione al termine di una fase sperimentale, è stato definito in collaborazione con il Consorzio di Bioingegneria e Informatica Medica e con Oracle Geodan Mobile Solutions e ha comportato un costo di circa 200.000 euro, finanziato grazie alla collaborazione della Regione Lombardia.
In concreto ciò che la tecnologia wireless rende possibile è di seguire sui monitor posizionati nelle sale visita gli spostamenti dei pazienti, ma anche di cartelle cliniche e provette, a cui sia stato precedentemente applicato un tag, ovvero una sorta di etichetta che trasmette dei segnali ad una rete di sensori di localizzazione che ne identificano la posizione all’interno della loro area di copertura.
Attraverso le tecnologie Wi-Fi e RFID, verranno trasmesse al monitor le coordinate del punto in cui si trova una persona o un oggetto all’interno dell’area controllata e la presenza di un tag in prossimità di una determinata antenna di cui si conosce l’esatta posizione. Così è possibile controllare l’accesso a determinate Unità Operative, in particolare la Radiologia, identificando il paziente in questione.
Il dispositivo di localizzazione sarà applicato al paziente all’arrivo in Pronto Soccorso e verrà poi restituito al momento delle dimissione e riutilizzato per successivi accessi.
La geolocalizzazione consentirà di seguire dettagliatamente gli spostamente di pazienti, cartelle cliniche e provette all’interno della struttura con una duplice finalità: da un lato monitorare il processo di assistenza e cura, individuando le aree maggiormente critiche e i “colli di bottiglia”, con l’obiettivo di migliorare il servizio al paziente; dall’altro fornire al personale medico alcune informazioni in tempo reale a supporto della propria attività.
In questo modo il medico che ha in carico il paziente potrà conoscere la sua posizione all’interno del Pronto Soccorso e identificare il personale interno a lui più vicino, garantendo così un’assistenza tempestiva.
Potrà inoltre essere notificata la posizione nel processo di cura del paziente ai parenti in attesa.
Varese, 1 febbraio 2007