Area stampa
Area stampa
Comunicati stampa
Il Circolo tra i pochi centri lombardi ad eseguire l’endoscopia bronchiale operativa
È iniziata quasi in sordina tre anni fa e ora rappresenta un’attività con una casistica in netta crescita e che a breve permetterà all’Ospedale di Circolo di entrare a far parte della airway network, una rete che comprende solo altri 5 centri in Re
Si tratta dell’endoscopia bronchiale operativa, una pratica chirurgica che, attraverso il posizionamento di stent e all’uso del laser, permette di restituire ai pazienti che presentano un’ostruzione all’interno della trachea o delle via aeree principali di tornare a respirare normalmente.
Le cause dell’ostruzione possono essere diverse: “all’origine – spiega il Prof. Lorenzo Dominioni, Direttore dell’U.O. Chirurgia generale III ad indirizzo toracico del Circolo – possono esserci malattie benigne come le stenosi cicatriziali, provocate ad esempio da un incidente stradale o da cannule tracheostomiche portate per lungo tempo, oppure tumori maligni della trachea o dei polmoni. Indipendentemente dalla natura della malattia, il risultato è una progressiva difficoltà di passaggio dell’aria diretta ai polmoni, fino alla sua impossibilità di transito, con conseguente asfissia”.
Il primo trattamento in questi pazienti è la rimozione della ostruzione permettendo al malato di tornare a respirare normalmente, scongiurando una terribile morte, quella per asfissia. La rimozione dell’ostruzione avviene con due metodiche usate singolarmente o in combinazione, eseguite dall’équipe di broncoscopia della Chirurgia Toracica, coordinata dal Dott. Nicola Rotolo: la disostruzione mediante laser e il posizionamento di stent all’interno delle vie aeree, per mantenerle pervie. “Gli stent – chiarisce Rotolo – sono segmenti di tubo in silicone o in materiale metallico auto espansibili che vengono collocati nel punto della via aerea soggetta al restringimento”.
“Fino a tre anni fa – commenta Dominioni - i pazienti con un’importante ostruzione della via aerea dovevano essere trasferiti in altri centri lombardi come Brescia, Milano, Sondrio e Sondalo. Ora, invece, non solo possiamo evitare stressanti e complicati trasferimenti ai nostri pazienti, ma iniziamo a ricevere anche i primi casi da altre province”.
“La maggior parte degli interventi –continua Rotolo – avvengono in situazioni di urgenza. Un caso clinico di particolare rilevanza tra quelli trattati ultimamente riguarda un paziente di 64 anni, con un tumore al polmone in fase avanzata, la cui progressione all’interno della trachea aveva provocato una sintomatologia asfittica acuta, mettendo a rischio la vita del paziente in pochissimo tempo. Trasferito in elicottero al Circolo, abbiamo sottoposto il paziente dapprima a disostruzione della trachea mediante trattamento laser, e poi al posizionamento della protesi tracheale, dando al paziente la possibilità di continuare a sottoporsi ai trattamenti chemioterapici in corso”.
Complessivamente, negli ultimi due anni di attività, le procedure di questo tipo sono state 28: “si tratta di numeri destinati a crescere in modo consistente, si stimano 50 casi all’anno - conclude Dominioni – andando a sommarsi all’intensa attività di diagnostica broncoscopica e di broncoscopia operativa dell’U.O. Chirurgia generale III ad indirizzo toracico”.
Varese, 8 luglio 2009