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Comunicati stampa
Settimana Nazionale della Tiroide
Dal 15 al 19 marzo è in programma la Settimana Italiana della Tiroide promossa dalla Associazione Italiana della Tiroide e dalla Associazione delle Unità di Endocrinochirurgia Italiane.
In oltre 100 Ospedali di tutta Italia verranno intraprese iniziative volte ad informare la popolazione sulla funzione e le disfunzioni della tiroide.
Le malattie della tiroide sono molto frequenti, soprattutto tra le donne, ma possono essere ben curate. Circa 5 persone su 100 soffrono di ipotiroidismo (scarso funzionamento della tiroide), ma questa percentuale aumenta notevolmente, fino al 10-15%, se si considerano le forme iniziali, spesso del tutto asintomatiche. L’ipertiroidismo (eccessivo funzionamento della tiroide) è riscontrato nell’1-2% della popolazione. Anche in questo caso le forme subcliniche sono assai più frequenti e possono essere non prive di conseguenze, soprattutto per il cuore e per le ossa. Sia l’ipotiroidismo che l’ipertiroidismo hanno una forte componente genetica, per cui è spesso opportuna una valutazione dei familiari. Le malattie della tiroide più diffuse in Italia sono il gozzo (aumento di volume della tiroide non associato ad alterazioni della funzione tiroidea) e i noduli tiroidei. Queste ultime patologie della tiroide dipendono in larga misura dalla carenza alimentare di iodio e possono essere prevenute con la profilassi mediante l’uso del sale arricchito con iodio (sale iodato). Questa forma di profilassi è di fondamentale importanza per le giovani generazioni e per quelle future perché consentirà di prevenire la formazione del gozzo e della maggior parte dei noduli. Oggi noduli palpabili si riscontrano nel 5-10% della popolazione, ma il largo impiego dell’ecografia ha consentito di evidenziare la presenza di piccoli noduli non palpabili in oltre il 50% delle persone. Fortunatamente oltre il 90% dei noduli palpabili o dimostrabili con l’ecografia è di natura benigna. I tumori maligni, peraltro ben curabili, costituiscono non più del 5-10% dei noduli. L’agoaspirazione tiroidea consente di indirizzare correttamente la diagnosi nei casi dubbi o sospetti.
Nella maggior parte dei casi il trattamento delle malattie tiroidee è medico. L’ipotiroidismo viene corretto somministrando il principale ormone della tiroide (tiroxina) che nell’ipotiroidismo è prodotto in maniera insufficiente. L’adeguatezza della terapia deve essere periodicamente verificata perché è necessario che i livelli ormonali vengano mantenuti nell’ambito della piena normalità. L’ipertiroidismo può essere curato con farmaci che bloccano l’eccessivo funzionamento della tiroide (farmaci antitiroidei). Questi farmaci vengono somministrati per circa due anni, ma alla loro sospensione si ha una ripresa dell’ipertiroidismo nel 40-50% dei casi. In questi casi, occorre passare a terapie che distruggano la tiroide ammalata. Questo risultato può essere ottenuto o chirurgicamente (tiroidectomia) o mediante la somministrazione di iodio radioattivo, che agisce grazie agli effetti delle radiazioni sulle cellule tiroidee. Molti gozzi nodulari, soprattutto se di piccole dimensioni, non richiedono alcun trattamento o possono essere curati con una terapia medica con ormoni tiroidei allo scopo di bloccare la crescita dei noduli già presenti o la formazione di altri noduli.
L’intervento chirurgico è indicato, oltre che in alcuni casi di ipertiroidismo recidivante dopo terapia medica, nei casi di gozzi voluminosi che determinino una compressione della trachea e/o dell’esofago. La presenza di noduli non rappresenta di per sé un’indicazione assoluta all’intervento chirurgico. Esso è, però, indicato, quando i noduli siano di grosse dimensioni o aumentino in corso di trattamento medico. La tiroidectomia è, invece, obbligatoria quando vi sia il forte sospetto (o la certezza) di un carcinoma tiroideo. In questo caso l’intervento deve essere di asportazione completa della ghiandola e di esplorazione dei linfonodi loco-regionali. Nel caso che l’esame istologico confermi la natura maligna delle neoformazione si renderà necessario un successivo trattamento con iodio radioattivo. Naturalmente sarà anche necessaria la terapia sostitutiva ormonale per ripristinare, dopo l’asportazione della tiroide, un normale stato tiroideo. La prognosi è molto buona, con una completa guarigione nella larga maggioranza dei casi.
A Varese, da quasi 10 anni, la U.O. Endocrinologia della Azienda Ospedaliera-Universitaria Ospedale di Circolo e Fondazione Macchi, diretta dal Prof. Luigi Bartalena, è attivamente impegnata nella diagnosi e terapia delle malattie della tiroide. Migliaia di persone vengono seguite ogni anno presso gli ambulatori e il Day Hospital della struttura. Esiste una stretta interazione e collaborazione tra l’Endocrinologia e la sezione di Endocrinochirurgia della Chirurgia generale, dove il Prof. Gianlorenzo Dionigi esegue gli interventi di tiroidectomia ricorrendo alle più moderne tecniche (come la chirurgia mini-invasiva video-assistita) e tecnologie (monitoraggio intraoperatorio del nervo laringeo ricorrente) che consentono di ridurre, in molti casi, al minimo l’incisione e quindi la cicatrice sul collo oltre che di limitare al massimo i rischi per le corde vocali.
Nell’ambito della Settimana Italiana della Tiroide, il Prof. Bartalena e il Prof. Dionigi saranno lieti di svolgere un’opera di informazione gratuita sulle malattie tiroidee. Il giorno 17 marzo, dalle ore 16 alle ore 20, ci sarà un incontro con le persone interessate a saperne di più sulla tiroide. L’incontro si svolgerà in piccoli gruppi di 30 per ora presso la Sala riunioni della Endocrinologia (Padiglione Ex-maternità, I piano). Verranno date risposte ai quesiti e, ove necessario, verrà indicato il corretto percorso diagnostico da seguire per escludere o confermare una malattia della tiroide. L’incontro è riservato a persone che non hanno mai fatto accertamenti e non sono in terapia per la tiroide. Per facilitare e regolamentare l’accesso, le persone interessate sono pregate di registrarsi presso la Segreteria della Endocrinologia telefonando, da lunedì a giovedì dalle ore 14 alle ore 15.30, al n. 0332-278358.