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Comunicati stampa
Fertile la collaborazione tra i punti nascita dell’Azienda ospedaliera e il Centro di Aiuto alla Vita
Aborti in calo del 10%
Negli ultimi due anni, tra Varese e Cittiglio, sono il 10% in più i bambini che hanno rischiato di non nascere e che invece ce l’hanno fatta.
Il dato viene confermato anche alla luce del fatto che il numero di nascite negli ultimi anni è un po’ diminuito nel contesto epidemiologico locale, regionale e nazionale, vedendo invece aumentare la percentuale di genitori stranieri.
Il merito di questa buona notizia è innanzitutto di quelle mamme che hanno trovato il coraggio di affrontare problemi sociali ed economici che sembravano insormontabili, ma anche della stretta collaborazione che da anni ormai lega il personale dei punti nascita aziendali con la rete dei CAV attivi sul nostro territorio, coordinati dal Centro di Aiuto alla Vita di Varese, che ha sede all’Ospedale Filippo Del Ponte.
Il CAV è a disposizione di tutte le donne che si trovano in difficoltà nel proseguire la gravidanza. Le motivazioni più frequenti sono di ordine economico, ma spesso il problema nasce per difficoltà relazionali all’interno della famiglia, in genere connesse a convinzioni culturali. La maggioranza delle richieste di aiuto arriva da parte di donne straniere, in un rapporto di 3:1.
“In questo contesto demografico e sociale, - commenta la dott.ssa Anna Iadini, referente della Direzione Medica per l’Ospedale Del Ponte - appare sempre più rilevante la salvaguardia della vita e la capacità delle strutture sanitarie di essere vicine alle mamme, anche grazie alla collaborazione con i volontari dei CAV”.
L’accesso allo sportello CAV infatti può avvenire spontaneamente, su consiglio di amici o parenti, ma sempre più spesso l’intervento del CAV è attivato dagli stessi operatori dei punti nascita: ostetriche, infermiere, ginecologi e anche da parte della mediatrice culturale che presta servizio in Azienda per ovviare alle difficoltà comunicative dei pazienti stranieri.
Il colloquio con i volontari del CAV viene normalmente inserito subito dopo la prima visita per IVG (interruzione volontaria della gravidanza), se non addirittura prima, concludendosi sempre più spesso in un lieto fine.
“La diminuzione del numero di aborti tra Varese e Cittiglio - tiene a sottolineare Donata Magnoni, coordinatrice dello sportello CAV attivo all’Ospedale Del Ponte, dove opera insieme ad altre quattro volontarie –conferma che la strada intrapresa è quella giusta, anche se ne resta ancora tanta da percorrere. All’attività di ascolto e accoglienza che ci impegna quotidianamente, segue poi l’attivazione del progetto Nasko, promosso da Regione Lombardia”.
Il progetto Nasko, istituito nel 2010, ha infatti dato un impulso fondamentale all’attività di sostegno alle gravide in difficoltà, stanziando dei fondi a tutela della maternità e a favore della natalità. E’ l’unico esempio in Italia di un intervento pubblico che si pone come obiettivo realizzare e favorire interventi volti a prevenire e rimuovere le difficoltà economiche e sociali che possano indurre la madre all’interruzione della gravidanza.
“I centri CAV sono stati riconosciuti dalla Regione come interlocutori autorevoli ed esperti su tali argomenti, - continua Magnoni - offrendo una rete operativa che nel nostro territorio coinvolge il CAV di Varese, di Malnate e della Valceresio, in stretta collaborazione con Regione, ASL di Varese e Azienda ospedaliera. Nel corso del 2012 sono stati attivati dal CAV di Varese 32 progetti Nasko e a settembre di quest’anno siamo arrivati a 109”.
Lo sportello del CAV di Varese si trova all’Ospedale Del Ponte, al piano terra, poco distante dal CUP. E’ aperto lunedì, mercoledì e giovedì dalle 10.00 alle 12.00. In caso di necessità è attivo 24 ore su 24 il numero verde SOS VITA 800813000.
Varese, 9 dicembre 2013