Area stampa
Area stampa
Comunicati stampa
A Luino una tecnica mini-invasiva per curare la Sindrome di Morton
Il nome è poco noto ma la Sindrome di Civinini Morton rappresenta una patologia piuttosto diffusa, soprattutto nelle donne abituate ad indossare scarpe con tacchi alti o con punte aguzze.
Si tratta di un’infiammazione del nervo interdigitale piuttosto dolorosa che può degenerare nella formazione di un neuroma.
Nell’U.O. Ortopedia e Traumatologia dell’Ospedale di Luino, diretta dal Dott. Sergio Moalli, è applicata da alcuni anni una tecnica mini-invasiva particolarmente innovativa che permette di curare questa sindrome. Si chiama alcolizzazione e rappresenta una valida alternativa all’asportazione chirurgica del neuroma che, pur efficace, costringe ad un periodo di convalescenza piuttosto lungo, di circa un mese. In pratica la tecnica dell’alcolizzazione si traduce in un ciclo di tre iniezioni nel nervo infiammato, sotto guida ecografica, con una soluzione composta per metà da alcool e per altra metà da anestetico locale.
“Siamo molto soddisfatti dei risultati derivanti dall’applicazione di questa tecnica. - commenta il Dott. Moalli - L’alcolizzazione risulta efficace nell’80% dei casi e non preclude, per il restante 20%, la possibilità di un successivo intervento di asportazione del neuroma. Spesso – continua Moalli – le cause che favoriscono l’insorgere di questa patologia contribuiscono anche alla formazione di altre deformità molto comuni dell’avampiede, come l’alluce valgo e le dita a martello. In questi casi, l’intervento per l’asportazione del neuroma permette di correggere contestualmente anche le altre deformità in un unico intervento”.
“La chirurgia mini-invasiva che noi pratichiamo – conclude Moalli – rispetta l’articolazione e mira ad un suo riequilibrio, nel rispetto delle strutture vascolo nervose dell’avampiede”.
Per accedere al trattamento della Sindrome di Morton ci si può rivolgere all’Ambulatorio di Ecografia muscolo-scheletrica del Presidio Ospedaliero di Luino, gestito dalla Dottoressa Cecilia Pasquali.
Varese, 5 giugno 2009