Benvenuto in ASST Sette Laghi
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23/03/2023
23/03/2023
Sono 11 e molto motivati i nuovi volontari AVO in servizio negli Ospedali di ASST Sette Laghi
"Ringrazio AVO per la sua storica collaborazione con i nostri Ospedali - tiene a dire il Direttore SocioSanitario di ASST Sette Laghi, Barbara Lamperti - e do il benvenuto ai nuovi volontari. La loro presenza non è solo preziosa per i pazienti e di supporto per gli operatori, ma è molto di più: è il segno tangibile dell'affetto e della fiducia che lega la nostra Azienda a questo territorio, e quindi la premessa migliore per affrontare le difficoltà presenti e conquistare il futuro".

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20/03/2023
20/03/2023
Commissione Medica Locale di Sesto Calende - Nuovi orari di apertura dal prossimo 1° aprile
Lo sportello della Commissione Medica Locale Patenti (CML) del Distretto di Sesto Calende, sito al Piano terra di Largo Cardinal Dell'Acqua, da sabato 1° aprile, seguirà il seguente orario di apertura al pubblico:
- dalle ore 13:30 alle ore 15:30 il lunedì e il mercoledì;
- dalle ore 8:15 alle ore 12:30 il martedì e il giovedì.
Tale soluzione, che alterna mattina e pomeriggio, si propone di fornire un servizio più rispondente alle necessità degli utenti e a far coincidere gli orari dello sportello con quelli di apertura del Centro Unico di Prenotazione della sede del Distretto di Sesto Calende, in modo da agevolare i relativi pagamenti del ticket.

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17/03/2023
17/03/2023
Una nuova incubatrice per il Nido di Tradate, donata dalla Fondazione il Ponte del Sorriso.
“A Tradate, in controtendenza rispetto al calo delle nascite registrato a livello nazionale, negli ultimi anni è stato registrato un aumento del numero dei parti - spiega la Dott.ssa Anna Bussolini, Responsabile della Pediatria del Galmarini - Per tutte le donne che scelgono di partorire qui, è importante offrire non solo un ambiente di degenza confortevole, grazie alla recente ristrutturazione di tutto il reparto di Ostetricia e del Nido, ma anche disporre di sistemi medicali nuovi, come questa incubatrice donata di cui ringraziamo infinitamente Il Ponte del Sorriso”.
Ai ringraziamenti si sono uniti il Dott. Giuseppe Micale, Commissario straordinario di ASST Sette Laghi, il Dott. Lorenzo Maffioli, Direttore Sanitario, e la Dott.ssa Anna Iadini, Responsabile della Direzione Medica.
"La Fondazione Il Ponte del Sorriso trova sempre nuove vie per sostenere la nostra azienda e aiutarci ad offrire un servizio sempre migliore ai piccoli pazienti - commenta il Dott. Micale - che si tratti di decorare gli ambienti, di arredare spazi, di donarci apparecchiature nuove. E lo fa all'Ospedale Del Ponte, a Cittiglio e anche all'Ospedale di Tradate, con questa donazione, con l'impegno dei volontari nella sala giochi della Pediatria e con la decorazione del nuovo reparto pediatrico in fase di realizzazione. Non possiamo che ringraziare Il Ponte del Sorriso, anche a nome dei bambini accolti e curati nelle nostre strutture".
Ad essere grata, a sua volta, è anche la Presidente della Fondazione Il Ponte del Sorriso, Emanuela Crivellaro, che si rivolge ai tanti cittadini, associazioni, negozianti e imprenditori che hanno contribuito alla raccolta fondi: “Non possiamo che dire grazie a tutti coloro che, sposando i nostri progetti, ci permettono di raggiungere grandi risultati che garantiscono eccellenti cure ai bambini. Non doniamo, infatti, semplicemente uno strumento tecnologico, ma la possibilità di assistere i piccoli che nascono con qualche fragilità, nel miglior modo possibile".

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16/03/2023
16/03/2023
E' stato approvato il Piano di formazione 2023 di ASST Sette Laghi.
Nel piano, non mancano i corsi di Formazione A Distanza (F.A.D.), dedicati a tutti i dipendenti e anche ai Volontari in servizio all'interno delle nostre strutture sul tema della sicurezza.

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14/03/2023
14/03/2023
Nuovo riconoscimento di eccellenza per la Ginecologia varesina: al top anche per il trattamento del tumore dell'ovaio
La Società Europea di Ginecologia Oncologica (ESGO) conferma l'eccellenza della Ginecologia varesina anche per il trattamento del tumore all'ovaio.
Dopo il conseguimento del primo titolo europeo di eccellenza per il trattamento del tumore dell'utero, la certificazione appena ricevuta dal Prof. Fabio Ghezzi, Direttore dell'Ostetricia e Ginecologia di ASST Sette Laghi, inserisce il Del Ponte tra i 9 centri italiani "di eccellenza" per il trattamento della patologia oncologica dell'ovaio, per la quale, più di altre, è decisiva la radicalità e l'accuratezza chirurgica.
E l'accuratezza chirurgica è stato infatti il primo degli aspetti valutati da ESGO, insieme però a tanti altri indicatori che contribuiscono, tutti insieme, alla definizione dell'eccellenza: i dati di attività, l'approccio multidisciplinare, espresso al massimo livello nella discussione collegiale con cui all'Ospedale Del Ponte si analizza ogni caso oncologico coinvolgendo tutti gli specialisti chiamati ad intervenire, la gestione del paziente sia prima che dopo l'intervento, un vero e proprio percorso di accompagnamento, gli outcome oncologici e l'impegno nella ricerca. A quest'ultimo proposito, l'équipe del Prof. Ghezzi registra una media di oltre 20 pubblicazioni all'anno. Determinante per questo aspetto è anche l'attività del Centro di Ricerca in Ginecologia oncologica e Chirurgia mininvasiva, diretto dal Dott. Jvan Casarin, afferente all'Università dell'Insubria, ma in cui operano gli specialisti dell'Ospedale Del Ponte, che rappresenta il riferimento varesino della gestione dei rapporti tra i vari centri internazionali impegnati sul tema.
Questo riconoscimento ne ha portato con sé anche un altro: la struttura diretta dal Prof. Ghezzi è stata individuata quale Centro tra i co-fondatori dell' ESGO Network database for gynecological cancer, per favorire l'analisi dei dati dei pazienti con tumori ginecologici a livello europeo.
E proprio a livello europeo, l'incidenza del tumore dell'ovaio si attesta intorno ad un caso ogni 100 donne.
"Numeri tutt'altro che trascurabili per una patologia insidiosa come il cancro dell'ovaio, che colpisce prevalentemente tra i 50 e i 70 anni e che in 9 casi su 10 viene diagnosticata in stadio avanzato - spiega il Prof Ghezzi - Questo perché è una malattia subdola, per la quale poco si può fare in termini di prevenzione, mentre decisiva è la radicalità dell'intervento chirurgico unita all'efficacia della chemioterapia. Proprio per questo motivo, la mia équipe chirurgica lavora in strettissima integrazione con il gruppo di ginecologi medici specializzati nel trattamento chemioterapico, così da definire un unico percorso completo, continuo e personalizzato per ogni nostra paziente".
Nel 2022 sono state 80 le donne trattate chirurgicamente per un tumore all'ovaio all'Ospedale Del Ponte, un numero abbondantemente sopra la soglia definita da ESGO per accedere al riconoscimento di eccellenza, pari a 50.

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10/03/2023
10/03/2023
1474 pazienti in cura con l'Infermiere di famiglia ad un anno dall'attivazione del servizio
Arcisate, Laveno, Tradate e Varese: sono le quattro case di Comunità attivate da ASST Sette Laghi, le quattro sedi in cui è attivo il servizio dell'Infermiere di Famiglia e Comunità (IFeC).
Nel dettaglio, a Tradate la squadra degli Infermieri di Famiglia è in servizio dalla metà di febbraio del 2022, ad Arcisate e Laveno dalla metà di marzo 2022 e a Varese dalla fine del 2022. Ad un anno circa, quindi, dall'entrata in servizio dei primi Infermieri di Famiglia e Comunità di ASST Sette Laghi, i pazienti seguiti da questi professionisti itineranti e flessibili sono 1474: 511 ad Arcisate, 422 a Laveno, 430 a Tradate e 111 a Varese.
Numeri importanti, che però offrono solo un'istantanea: basti pensare che gli IFeC hanno trascorso quasi settemila ore al telefono, per quasi 21mila telefonate, sono stati impegni in più di 7.000 visite domiciliari e in circa 500 appuntamenti fissati al rispettivo Punto Unico di Accesso (PUA).
Il servizio è stato attivato con l'autopresentazione in 692 casi, nei restanti su segnalazione del Medico di Medicina generale, del Pediatra di Libera scelta o dagli specialisti ospedalieri.
La squadra al momento si compone di 36 professionisti, infermieri appositamente formati per questa nuova funzione che rappresenta uno dei cardini della sanità del futuro, sempre più vicina al contesto di vita del paziente, sempre più centrata sull'integrazione sociosanitaria. Nel dettaglio, 11 sono in servizio a Tradate, 8 ad Arcisate, 9 a Laveno e 8 a Varese.
"E' un investimento lungimirante quello che la nostra Azienda sta facendo in questo servizio, recependo le indicazioni della Riforma Sociosanitaria lombarda e del DM77/22 - commenta il Direttore SocioSanitario di ASST Sette Laghi, Barbara Lamperti - La carenza di infermieri a livello nazionale è nota e rappresenta una delle grandi criticità di questo momento storico per tutte le Aziende sociosanitarie. Non è facile riuscire a destinare alcuni dei nostri infermieri a questo nuovo servizio, ma se c'è una cosa che la pandemia ha insegnato e che assolutamente non dobbiamo trascurare è che è non solo strategico, ma direi decisivo, rafforzare l'offerta sociosanitaria territoriale, per rispondere più e meglio alle esigenze di salute dei cittadini ed alleviare la pressione sugli ospedali. Investire negli IFeC, e con loro nelle Case e negli Ospedali di Comunità, significa non limitarsi ad affrontare la crisi attuale determinata dalla difficoltà nel reperire numerose categorie di professionisti, ma farlo guardando anche oltre. L'evoluzione del Polo Territoriale non è solo una necessità assistenziale, ma anche organizzativa: lo sforzo per farlo decollare è giustificato dalle ripercussioni positive che, in misura crescente nel breve, medio e lungo periodo, offrirà anche al Polo Ospedaliero, quello che assorbe attualmente la pressione più forte".
Alle quattro Case di Comunità già attivate e in fase di potenziamento, entro l'estate se ne aggiungerà una quinta, quella di Sesto Calende, individuata come Casa di Comunità Hub rispetto alla sede spoke che sarà attivata ad Angera tra la fine di quest'anno e l'inizio del 2024.
L'Infermiere di Famiglia e di Comunità
L'Infermiere di Famiglia e Comunità è un professionista che assicura l'assistenza infermieristica con intensità e complessità di cura differenti a seconda delle necessità, nelle Case della Comunità e al domicilio del paziente, con un'impostazione fortemente proattiva nella gestione della salute come nelle attività di prevenzione.
Il suo compito principale è infatti quello di colmare l’offerta sociosanitaria nell'ambiente di vita del paziente, coniugando le competenze più propriamente sanitarie con le necessità sociali e sociosanitarie, attraverso interventi educativi, specialistici e di relazione tra paziente, familiari, caregiver, Medici di Medicina generale, specialisti ospedalieri, assistenti sociali, Comuni e Terzo Settore. L'infermiere di famiglia, infatti, offre un servizio ampio, che parte da una valutazione multidimensionale, comprensiva degli aspetti clinici, ma anche del contesto familiare e abitativo. Non si limitano a dare consigli utili ma, laddove necessario, attivano i servizi che meglio rispondono alle esigenze dei pazienti grazie alla stretta collaborazione con i medici di base, con l'ufficio di piano e i comuni, oltre che ovviamente con tutte le articolazioni di ASST Sette Laghi e con il Terzo Settore.
Il ruolo dell'infermiere di famiglia, però, come suggerisce il nome, va ancora oltre: partendo dal paziente, questo servizio si propone di prendersi cura dell'intero nucleo familiare, sia intervenendo con indicazioni e prestazioni sanitarie, sia promuovendo la cultura della salute, in termini di prevenzione, corretti stili di vita ma anche di corretto utilizzo dei servizi offerti dal Sistema SocioSanitario e Sociale integrato lombardo.
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08/03/2023
08/03/2023
L'Anatomia patologica di ASST Sette Laghi, centro di riferimento regionale, festeggia il primo anniversario del programma di screening del tumore della cervice uterina.
Il Laboratorio di Anatomia patologica di ASST Sette Laghi è uno dei 5 individuati da Regione Lombardia per analizzare i campioni del programma di screening del tumore della cervice uterina.
In particolare, vengono inviati alla struttura guidata dal Prof. Fausto Sessa tutti i campioni prelevati nei centri di ASST Sette Laghi, ASST Valle Olona e ASST Lariana: circa 17.500 da quando, nel gennaio scorso, il programma del nuovo screening è partito, di cui più di 13.000 test molecolari per la ricerca di HPV.
Infatti, lo screening viene eseguito con la metodica innovativa del prelievo in fase liquida: lo stesso campione è idoneo sia per l’esecuzione di esami citologici, sia per la ricerca di HPV DNA con metodica di biologia molecolare, accorciando i tempi di risposta e di avvio alla terapia per le pazienti.
Per le donne che rientrano nella coorte tra i 25 e i 33 anni, lo screening prevede l'esecuzione dell'esame citologico, ovvero il pap test in strato sottile, e, se questo risulta positivo ad alterazioni cellulari, la donna viene inviata alla colposcopia. In caso di lesioni indeterminate si procede con l'esame molecolare per rilevare la presenza dell'HPV DNA e screenare chi potrebbe beneficiare di una precoce valutazione poiché portatrice di infezione.
Viceversa, per le donne che hanno compiuto i 33 anni, si procede prima all'esecuzione dell'esame molecolare per la ricerca del virus, e poi, in caso di positività, ad esame citologico per individuare eventuali lesioni che la persistenza del virus possa aver causato.
Dati i diversi protocolli, in caso di negatività, sono differenti anche i tempi per la ripetizione, in accordo con i più recenti dati riportati dalla letteratura scientifica: per le donne più giovani, l'esame viene ripetuto ogni tre anni, per le over 33 anni, ogni cinque.
Il primo anno di attività ha consentito di individuare lesioni precancerose in 378 donne, che sono state sottoposte a colposcopia in tempi rapidi ed inserite così in un percorso di cura. Circa 400 pazienti in assenza di lesioni precancerosa sono venute a conoscenza grazie allo screening di una positività asintomatica per HPV e sono state inserite in protocolli di prevenzione, come previsto dalle linee guida. Ma la campagna è solo agli inizi e queste cifre sono solo iniziali.
Il nuovo anno è partito infatti con un marcato incremento dello screening con un aumento del 100% di test effettuati.
Il tumore della cervice uterina è ancora la 5° neoplasia per frequenza in Italia nel sesso femminile sotto i 50 anni, con una sopravvivenza del 68% alla diagnosi.
"ATS ha pianificato l'invio dell'invito a sottoporsi a questo screening a 80mila donne ogni anno - spiega il Prof. Fausto Sessa - che significa che in 5 anni tutte le donne con un'età compresa tra i 25 e i 64 anni residenti nelle province di Varese e Como saranno chiamate. Si stima che fino all’80% delle donne sessualmente attive si infetti nel corso della vita. In particolare, l'HPV 16 e 18 sono responsabili del 70% dei casi associati al cervico-carcinoma e, includendo gli altri virotipi HR, si copre il 90% dei tumori alla cervice".
Di queste infezioni da HPV, il 60-90%, si risolve spontaneamente entro i 12-24 mesi dal contagio. Perché si determini una lesione pre-tumorale e si sviluppi il carcinoma, l’infezione deve persistere nel tempo - aggiunge Sessa - Si stima che il tempo che intercorre tra l'infezione e l'insorgenza delle lesioni precancerose è di circa 5 anni.”
L’adesione allo screening consente proprio l’individuazione di queste lesioni precoci e l’inquadramento all’interno di opportuni percorsi diagnostico terapeutici per le pazienti coinvolte.
L’HPV è coinvolto però anche nella genesi di diversi altri tumori in particolare del cavo orale, del naso della regione anale. In queste sedi il tumore da origine generalmente a carcinomi squamo cellulari. In questi casi la ricerca del virus viene effettuata su materiale fissato e incluso in paraffina. Negli ultimi 5 anni sono stati analizzati 366 carcinomi di queste sedi e ben 136 (38%) sono risultati positivi ad HPV. Questo sta ad indicare che la prevenzione della infezione può ridurre in modo significativo la insorgenza di neoplasia in diverse sedi anatomiche.
"Lo screening per il tumore alla cervice e la vaccinazione contro il papillomavirus sono il modo più efficace per evitare l'insorgenza del cancro al collo dell'utero- chiarisce il Prof. Fabio Ghezzi, Direttore della Ginecologia e Ostetricia di ASST Sette Laghi - Questo è particolarmente importante nelle giovani donne desiderose di prole, per le quali la cura del cancro alla cervice potrebbe mettere a rischio anche la possibilità di avere un figlio. La prevenzione è quindi fondamentale".
A sottolineare l'importanza di aderire allo screening è anche il Prof. Paolo Grossi, Direttore delle Malattie Infettive e Tropicali di ASST Sette Laghi: "L'HPV è un virus che si trasmette con i rapporti sessuali e può comportare lo sviluppo di gravi patologie neoplastiche. L'utilizzo del profilattico in occasione di rapporti occasionali ne previene l'acquisizione e l'adesione allo screening consente di evidenziare precocemente eventuali infezioni asintomatiche".

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08/03/2023
08/03/2023
Tolta la Prostata per un Tumore con il Robot ed impiantata nella stessa seduta operatoria una protesi al pene
"E’ la prima volta al mondo che si effettua un intervento di asportazione Robotica della Prostata per un Tumore e allo stesso tempo si impianta una protesi peniena infrapubica per garantire al paziente una qualità di vita sessuale dopo prostatectomia radicale", riferisce il Prof. Federico Dehò, Direttore dell'Urologia varesina.
È avvenuto lo scorso 1° marzo nelle sale operatorie dell’Ospedale di Circolo di Varese. Ad effettuare l’ intervento il Direttore dell’ Urologia, il Prof. Federico Dehò, appunto, con gli urologi Paolo Capogrosso e Gabriele Antonini. Il paziente è stato dimesso in ottime condizioni fisiche.
“Il Tumore alla prostata - spiega Dehò - rappresenta la prima malattia oncologica dell’uomo. Grazie allo screening e alla tecnologia a nostra disposizione, siamo in grado di definire una diagnosi sempre più precoce e curare questa morbosa patologia con ottimi risultati. La possibilità di effettuare un intervento di chirurgia robotica ci permette di tutelare e risparmiare il più possibile le strutture anatomiche. Purtroppo, però, quando, per ragioni oncologiche, non si possono risparmiare i nervi, la funzione erettile può essere compromessa. Proprio per questo motivo abbiamo ideato un protocollo per pazienti selezionati con una malattia di alto grado o con deficit erettile preesistente che permette di associare la procedura robotica all’impianto della protesi”.
“Questa chirurgia protesica non è compresa nei LEA, i Livelli essenziali di Assistenza – spiega Dehò – ASST Sette Laghi è uno dei pochi centri in Italia ad essere stato autorizzato a procedere con l’impianto di protesi peniene su un limitato gruppo di pazienti selezionati per la particolarità del loro caso clinico. È altrettanto importante precisare che, nella maggior parte dei casi, gli interventi di prostatectomia non comportano impotenza. Questo avviene solo nei casi in cui la rimozione del tumore alla prostata non consente di risparmiare i nervi”.

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23/03/2023
23/03/2023
Sono 11 e molto motivati i nuovi volontari AVO in servizio negli Ospedali di ASST Sette Laghi
"Ringrazio AVO per la sua storica collaborazione con i nostri Ospedali - tiene a dire il Direttore SocioSanitario di ASST Sette Laghi, Barbara Lamperti - e do il benvenuto ai nuovi volontari. La loro presenza non è solo preziosa per i pazienti e di supporto per gli operatori, ma è molto di più: è il segno tangibile dell'affetto e della fiducia che lega la nostra Azienda a questo territorio, e quindi la premessa migliore per affrontare le difficoltà presenti e conquistare il futuro".

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20/03/2023
20/03/2023
Commissione Medica Locale di Sesto Calende - Nuovi orari di apertura dal prossimo 1° aprile
Lo sportello della Commissione Medica Locale Patenti (CML) del Distretto di Sesto Calende, sito al Piano terra di Largo Cardinal Dell'Acqua, da sabato 1° aprile, seguirà il seguente orario di apertura al pubblico:
- dalle ore 13:30 alle ore 15:30 il lunedì e il mercoledì;
- dalle ore 8:15 alle ore 12:30 il martedì e il giovedì.
Tale soluzione, che alterna mattina e pomeriggio, si propone di fornire un servizio più rispondente alle necessità degli utenti e a far coincidere gli orari dello sportello con quelli di apertura del Centro Unico di Prenotazione della sede del Distretto di Sesto Calende, in modo da agevolare i relativi pagamenti del ticket.

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17/03/2023
17/03/2023
Una nuova incubatrice per il Nido di Tradate, donata dalla Fondazione il Ponte del Sorriso.
“A Tradate, in controtendenza rispetto al calo delle nascite registrato a livello nazionale, negli ultimi anni è stato registrato un aumento del numero dei parti - spiega la Dott.ssa Anna Bussolini, Responsabile della Pediatria del Galmarini - Per tutte le donne che scelgono di partorire qui, è importante offrire non solo un ambiente di degenza confortevole, grazie alla recente ristrutturazione di tutto il reparto di Ostetricia e del Nido, ma anche disporre di sistemi medicali nuovi, come questa incubatrice donata di cui ringraziamo infinitamente Il Ponte del Sorriso”.
Ai ringraziamenti si sono uniti il Dott. Giuseppe Micale, Commissario straordinario di ASST Sette Laghi, il Dott. Lorenzo Maffioli, Direttore Sanitario, e la Dott.ssa Anna Iadini, Responsabile della Direzione Medica.
"La Fondazione Il Ponte del Sorriso trova sempre nuove vie per sostenere la nostra azienda e aiutarci ad offrire un servizio sempre migliore ai piccoli pazienti - commenta il Dott. Micale - che si tratti di decorare gli ambienti, di arredare spazi, di donarci apparecchiature nuove. E lo fa all'Ospedale Del Ponte, a Cittiglio e anche all'Ospedale di Tradate, con questa donazione, con l'impegno dei volontari nella sala giochi della Pediatria e con la decorazione del nuovo reparto pediatrico in fase di realizzazione. Non possiamo che ringraziare Il Ponte del Sorriso, anche a nome dei bambini accolti e curati nelle nostre strutture".
Ad essere grata, a sua volta, è anche la Presidente della Fondazione Il Ponte del Sorriso, Emanuela Crivellaro, che si rivolge ai tanti cittadini, associazioni, negozianti e imprenditori che hanno contribuito alla raccolta fondi: “Non possiamo che dire grazie a tutti coloro che, sposando i nostri progetti, ci permettono di raggiungere grandi risultati che garantiscono eccellenti cure ai bambini. Non doniamo, infatti, semplicemente uno strumento tecnologico, ma la possibilità di assistere i piccoli che nascono con qualche fragilità, nel miglior modo possibile".

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16/03/2023
16/03/2023
E' stato approvato il Piano di formazione 2023 di ASST Sette Laghi.
Nel piano, non mancano i corsi di Formazione A Distanza (F.A.D.), dedicati a tutti i dipendenti e anche ai Volontari in servizio all'interno delle nostre strutture sul tema della sicurezza.

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14/03/2023
14/03/2023
Nuovo riconoscimento di eccellenza per la Ginecologia varesina: al top anche per il trattamento del tumore dell'ovaio
La Società Europea di Ginecologia Oncologica (ESGO) conferma l'eccellenza della Ginecologia varesina anche per il trattamento del tumore all'ovaio.
Dopo il conseguimento del primo titolo europeo di eccellenza per il trattamento del tumore dell'utero, la certificazione appena ricevuta dal Prof. Fabio Ghezzi, Direttore dell'Ostetricia e Ginecologia di ASST Sette Laghi, inserisce il Del Ponte tra i 9 centri italiani "di eccellenza" per il trattamento della patologia oncologica dell'ovaio, per la quale, più di altre, è decisiva la radicalità e l'accuratezza chirurgica.
E l'accuratezza chirurgica è stato infatti il primo degli aspetti valutati da ESGO, insieme però a tanti altri indicatori che contribuiscono, tutti insieme, alla definizione dell'eccellenza: i dati di attività, l'approccio multidisciplinare, espresso al massimo livello nella discussione collegiale con cui all'Ospedale Del Ponte si analizza ogni caso oncologico coinvolgendo tutti gli specialisti chiamati ad intervenire, la gestione del paziente sia prima che dopo l'intervento, un vero e proprio percorso di accompagnamento, gli outcome oncologici e l'impegno nella ricerca. A quest'ultimo proposito, l'équipe del Prof. Ghezzi registra una media di oltre 20 pubblicazioni all'anno. Determinante per questo aspetto è anche l'attività del Centro di Ricerca in Ginecologia oncologica e Chirurgia mininvasiva, diretto dal Dott. Jvan Casarin, afferente all'Università dell'Insubria, ma in cui operano gli specialisti dell'Ospedale Del Ponte, che rappresenta il riferimento varesino della gestione dei rapporti tra i vari centri internazionali impegnati sul tema.
Questo riconoscimento ne ha portato con sé anche un altro: la struttura diretta dal Prof. Ghezzi è stata individuata quale Centro tra i co-fondatori dell' ESGO Network database for gynecological cancer, per favorire l'analisi dei dati dei pazienti con tumori ginecologici a livello europeo.
E proprio a livello europeo, l'incidenza del tumore dell'ovaio si attesta intorno ad un caso ogni 100 donne.
"Numeri tutt'altro che trascurabili per una patologia insidiosa come il cancro dell'ovaio, che colpisce prevalentemente tra i 50 e i 70 anni e che in 9 casi su 10 viene diagnosticata in stadio avanzato - spiega il Prof Ghezzi - Questo perché è una malattia subdola, per la quale poco si può fare in termini di prevenzione, mentre decisiva è la radicalità dell'intervento chirurgico unita all'efficacia della chemioterapia. Proprio per questo motivo, la mia équipe chirurgica lavora in strettissima integrazione con il gruppo di ginecologi medici specializzati nel trattamento chemioterapico, così da definire un unico percorso completo, continuo e personalizzato per ogni nostra paziente".
Nel 2022 sono state 80 le donne trattate chirurgicamente per un tumore all'ovaio all'Ospedale Del Ponte, un numero abbondantemente sopra la soglia definita da ESGO per accedere al riconoscimento di eccellenza, pari a 50.

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10/03/2023
10/03/2023
1474 pazienti in cura con l'Infermiere di famiglia ad un anno dall'attivazione del servizio
Arcisate, Laveno, Tradate e Varese: sono le quattro case di Comunità attivate da ASST Sette Laghi, le quattro sedi in cui è attivo il servizio dell'Infermiere di Famiglia e Comunità (IFeC).
Nel dettaglio, a Tradate la squadra degli Infermieri di Famiglia è in servizio dalla metà di febbraio del 2022, ad Arcisate e Laveno dalla metà di marzo 2022 e a Varese dalla fine del 2022. Ad un anno circa, quindi, dall'entrata in servizio dei primi Infermieri di Famiglia e Comunità di ASST Sette Laghi, i pazienti seguiti da questi professionisti itineranti e flessibili sono 1474: 511 ad Arcisate, 422 a Laveno, 430 a Tradate e 111 a Varese.
Numeri importanti, che però offrono solo un'istantanea: basti pensare che gli IFeC hanno trascorso quasi settemila ore al telefono, per quasi 21mila telefonate, sono stati impegni in più di 7.000 visite domiciliari e in circa 500 appuntamenti fissati al rispettivo Punto Unico di Accesso (PUA).
Il servizio è stato attivato con l'autopresentazione in 692 casi, nei restanti su segnalazione del Medico di Medicina generale, del Pediatra di Libera scelta o dagli specialisti ospedalieri.
La squadra al momento si compone di 36 professionisti, infermieri appositamente formati per questa nuova funzione che rappresenta uno dei cardini della sanità del futuro, sempre più vicina al contesto di vita del paziente, sempre più centrata sull'integrazione sociosanitaria. Nel dettaglio, 11 sono in servizio a Tradate, 8 ad Arcisate, 9 a Laveno e 8 a Varese.
"E' un investimento lungimirante quello che la nostra Azienda sta facendo in questo servizio, recependo le indicazioni della Riforma Sociosanitaria lombarda e del DM77/22 - commenta il Direttore SocioSanitario di ASST Sette Laghi, Barbara Lamperti - La carenza di infermieri a livello nazionale è nota e rappresenta una delle grandi criticità di questo momento storico per tutte le Aziende sociosanitarie. Non è facile riuscire a destinare alcuni dei nostri infermieri a questo nuovo servizio, ma se c'è una cosa che la pandemia ha insegnato e che assolutamente non dobbiamo trascurare è che è non solo strategico, ma direi decisivo, rafforzare l'offerta sociosanitaria territoriale, per rispondere più e meglio alle esigenze di salute dei cittadini ed alleviare la pressione sugli ospedali. Investire negli IFeC, e con loro nelle Case e negli Ospedali di Comunità, significa non limitarsi ad affrontare la crisi attuale determinata dalla difficoltà nel reperire numerose categorie di professionisti, ma farlo guardando anche oltre. L'evoluzione del Polo Territoriale non è solo una necessità assistenziale, ma anche organizzativa: lo sforzo per farlo decollare è giustificato dalle ripercussioni positive che, in misura crescente nel breve, medio e lungo periodo, offrirà anche al Polo Ospedaliero, quello che assorbe attualmente la pressione più forte".
Alle quattro Case di Comunità già attivate e in fase di potenziamento, entro l'estate se ne aggiungerà una quinta, quella di Sesto Calende, individuata come Casa di Comunità Hub rispetto alla sede spoke che sarà attivata ad Angera tra la fine di quest'anno e l'inizio del 2024.
L'Infermiere di Famiglia e di Comunità
L'Infermiere di Famiglia e Comunità è un professionista che assicura l'assistenza infermieristica con intensità e complessità di cura differenti a seconda delle necessità, nelle Case della Comunità e al domicilio del paziente, con un'impostazione fortemente proattiva nella gestione della salute come nelle attività di prevenzione.
Il suo compito principale è infatti quello di colmare l’offerta sociosanitaria nell'ambiente di vita del paziente, coniugando le competenze più propriamente sanitarie con le necessità sociali e sociosanitarie, attraverso interventi educativi, specialistici e di relazione tra paziente, familiari, caregiver, Medici di Medicina generale, specialisti ospedalieri, assistenti sociali, Comuni e Terzo Settore. L'infermiere di famiglia, infatti, offre un servizio ampio, che parte da una valutazione multidimensionale, comprensiva degli aspetti clinici, ma anche del contesto familiare e abitativo. Non si limitano a dare consigli utili ma, laddove necessario, attivano i servizi che meglio rispondono alle esigenze dei pazienti grazie alla stretta collaborazione con i medici di base, con l'ufficio di piano e i comuni, oltre che ovviamente con tutte le articolazioni di ASST Sette Laghi e con il Terzo Settore.
Il ruolo dell'infermiere di famiglia, però, come suggerisce il nome, va ancora oltre: partendo dal paziente, questo servizio si propone di prendersi cura dell'intero nucleo familiare, sia intervenendo con indicazioni e prestazioni sanitarie, sia promuovendo la cultura della salute, in termini di prevenzione, corretti stili di vita ma anche di corretto utilizzo dei servizi offerti dal Sistema SocioSanitario e Sociale integrato lombardo.
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08/03/2023
08/03/2023
L'Anatomia patologica di ASST Sette Laghi, centro di riferimento regionale, festeggia il primo anniversario del programma di screening del tumore della cervice uterina.
Il Laboratorio di Anatomia patologica di ASST Sette Laghi è uno dei 5 individuati da Regione Lombardia per analizzare i campioni del programma di screening del tumore della cervice uterina.
In particolare, vengono inviati alla struttura guidata dal Prof. Fausto Sessa tutti i campioni prelevati nei centri di ASST Sette Laghi, ASST Valle Olona e ASST Lariana: circa 17.500 da quando, nel gennaio scorso, il programma del nuovo screening è partito, di cui più di 13.000 test molecolari per la ricerca di HPV.
Infatti, lo screening viene eseguito con la metodica innovativa del prelievo in fase liquida: lo stesso campione è idoneo sia per l’esecuzione di esami citologici, sia per la ricerca di HPV DNA con metodica di biologia molecolare, accorciando i tempi di risposta e di avvio alla terapia per le pazienti.
Per le donne che rientrano nella coorte tra i 25 e i 33 anni, lo screening prevede l'esecuzione dell'esame citologico, ovvero il pap test in strato sottile, e, se questo risulta positivo ad alterazioni cellulari, la donna viene inviata alla colposcopia. In caso di lesioni indeterminate si procede con l'esame molecolare per rilevare la presenza dell'HPV DNA e screenare chi potrebbe beneficiare di una precoce valutazione poiché portatrice di infezione.
Viceversa, per le donne che hanno compiuto i 33 anni, si procede prima all'esecuzione dell'esame molecolare per la ricerca del virus, e poi, in caso di positività, ad esame citologico per individuare eventuali lesioni che la persistenza del virus possa aver causato.
Dati i diversi protocolli, in caso di negatività, sono differenti anche i tempi per la ripetizione, in accordo con i più recenti dati riportati dalla letteratura scientifica: per le donne più giovani, l'esame viene ripetuto ogni tre anni, per le over 33 anni, ogni cinque.
Il primo anno di attività ha consentito di individuare lesioni precancerose in 378 donne, che sono state sottoposte a colposcopia in tempi rapidi ed inserite così in un percorso di cura. Circa 400 pazienti in assenza di lesioni precancerosa sono venute a conoscenza grazie allo screening di una positività asintomatica per HPV e sono state inserite in protocolli di prevenzione, come previsto dalle linee guida. Ma la campagna è solo agli inizi e queste cifre sono solo iniziali.
Il nuovo anno è partito infatti con un marcato incremento dello screening con un aumento del 100% di test effettuati.
Il tumore della cervice uterina è ancora la 5° neoplasia per frequenza in Italia nel sesso femminile sotto i 50 anni, con una sopravvivenza del 68% alla diagnosi.
"ATS ha pianificato l'invio dell'invito a sottoporsi a questo screening a 80mila donne ogni anno - spiega il Prof. Fausto Sessa - che significa che in 5 anni tutte le donne con un'età compresa tra i 25 e i 64 anni residenti nelle province di Varese e Como saranno chiamate. Si stima che fino all’80% delle donne sessualmente attive si infetti nel corso della vita. In particolare, l'HPV 16 e 18 sono responsabili del 70% dei casi associati al cervico-carcinoma e, includendo gli altri virotipi HR, si copre il 90% dei tumori alla cervice".
Di queste infezioni da HPV, il 60-90%, si risolve spontaneamente entro i 12-24 mesi dal contagio. Perché si determini una lesione pre-tumorale e si sviluppi il carcinoma, l’infezione deve persistere nel tempo - aggiunge Sessa - Si stima che il tempo che intercorre tra l'infezione e l'insorgenza delle lesioni precancerose è di circa 5 anni.”
L’adesione allo screening consente proprio l’individuazione di queste lesioni precoci e l’inquadramento all’interno di opportuni percorsi diagnostico terapeutici per le pazienti coinvolte.
L’HPV è coinvolto però anche nella genesi di diversi altri tumori in particolare del cavo orale, del naso della regione anale. In queste sedi il tumore da origine generalmente a carcinomi squamo cellulari. In questi casi la ricerca del virus viene effettuata su materiale fissato e incluso in paraffina. Negli ultimi 5 anni sono stati analizzati 366 carcinomi di queste sedi e ben 136 (38%) sono risultati positivi ad HPV. Questo sta ad indicare che la prevenzione della infezione può ridurre in modo significativo la insorgenza di neoplasia in diverse sedi anatomiche.
"Lo screening per il tumore alla cervice e la vaccinazione contro il papillomavirus sono il modo più efficace per evitare l'insorgenza del cancro al collo dell'utero- chiarisce il Prof. Fabio Ghezzi, Direttore della Ginecologia e Ostetricia di ASST Sette Laghi - Questo è particolarmente importante nelle giovani donne desiderose di prole, per le quali la cura del cancro alla cervice potrebbe mettere a rischio anche la possibilità di avere un figlio. La prevenzione è quindi fondamentale".
A sottolineare l'importanza di aderire allo screening è anche il Prof. Paolo Grossi, Direttore delle Malattie Infettive e Tropicali di ASST Sette Laghi: "L'HPV è un virus che si trasmette con i rapporti sessuali e può comportare lo sviluppo di gravi patologie neoplastiche. L'utilizzo del profilattico in occasione di rapporti occasionali ne previene l'acquisizione e l'adesione allo screening consente di evidenziare precocemente eventuali infezioni asintomatiche".

Ultime notizie
08/03/2023
08/03/2023
Tolta la Prostata per un Tumore con il Robot ed impiantata nella stessa seduta operatoria una protesi al pene
"E’ la prima volta al mondo che si effettua un intervento di asportazione Robotica della Prostata per un Tumore e allo stesso tempo si impianta una protesi peniena infrapubica per garantire al paziente una qualità di vita sessuale dopo prostatectomia radicale", riferisce il Prof. Federico Dehò, Direttore dell'Urologia varesina.
È avvenuto lo scorso 1° marzo nelle sale operatorie dell’Ospedale di Circolo di Varese. Ad effettuare l’ intervento il Direttore dell’ Urologia, il Prof. Federico Dehò, appunto, con gli urologi Paolo Capogrosso e Gabriele Antonini. Il paziente è stato dimesso in ottime condizioni fisiche.
“Il Tumore alla prostata - spiega Dehò - rappresenta la prima malattia oncologica dell’uomo. Grazie allo screening e alla tecnologia a nostra disposizione, siamo in grado di definire una diagnosi sempre più precoce e curare questa morbosa patologia con ottimi risultati. La possibilità di effettuare un intervento di chirurgia robotica ci permette di tutelare e risparmiare il più possibile le strutture anatomiche. Purtroppo, però, quando, per ragioni oncologiche, non si possono risparmiare i nervi, la funzione erettile può essere compromessa. Proprio per questo motivo abbiamo ideato un protocollo per pazienti selezionati con una malattia di alto grado o con deficit erettile preesistente che permette di associare la procedura robotica all’impianto della protesi”.
“Questa chirurgia protesica non è compresa nei LEA, i Livelli essenziali di Assistenza – spiega Dehò – ASST Sette Laghi è uno dei pochi centri in Italia ad essere stato autorizzato a procedere con l’impianto di protesi peniene su un limitato gruppo di pazienti selezionati per la particolarità del loro caso clinico. È altrettanto importante precisare che, nella maggior parte dei casi, gli interventi di prostatectomia non comportano impotenza. Questo avviene solo nei casi in cui la rimozione del tumore alla prostata non consente di risparmiare i nervi”.
