Benvenuto in ASST Sette Laghi
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07/02/2023
07/02/2023
La Cardiologia di Tradate aderisce a Cardiologie aperte 2023
La Cardiologia di Tradate, guidata dal Dott. Massimo Bignotti, nell'ambito del Dipartimento di Area Cardio-toraco-vascolare, diretto dalla Dott.ssa Battistina Castiglioni, aderisce alla campagna nazionale "CARDIOLOGIE APERTE 2023" organizzata da ANMCO (Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri) e dalla Fondazione per il Tuo cuore HCF Onlus.
La campagna giunta quest’anno alla sua 17° edizione, si svolgerà dal 12 al 19 febbraio.
L'iniziativa consente di porre domande su problematiche legate al cuore chiamando il numero verde gratuito 800 05 22 33, dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 14.00 alle 16.00. A rispondere, con indicazioni sulla promozione della prevenzione cardiovascolare e sul controllo dei fattori di rischio, ci saranno gli specialisti del reparto di Cardiologia dell'Ospedale di Tradate, guidata dal dott. Massimo Bignotti.
Per ulteriori informazioni: www.periltuocuore.it

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03/02/2023
03/02/2023
Primo intervento di Chirurgia Bariatrica eseguito con tecnica robotica in ASST Sette Laghi
Continua lo sviluppo della chirurgia robotica in ASST Sette Laghi.
Venerdì 27 gennaio, le sale operatorie dell'Ospedale di Circolo hanno ospitato il primo intervento di chirurgia bariatrica eseguito con tecnica full robotic.
Alla console, il Dott. Andrea Rizzi, Direttore della Chirurgia generale di Tradate, oltre che del Dipartimento di Area Chirurgica, accompagnato dal suo collaboratore, anche lui specialista della Chirurgia del Galmarini, il Dott. Luca Broggi, dalla strumentista Gabriella Gabrielli, dalle nurse Tiziana Grati e Nicolo’ Di Lorenzo, e dalle OSS Tiziana Rigoli e Monica Tiberti, oltre che dagli anestesisti Luca Guzzetti e Luca Botta primario del servizio di Anestesia e Rianimazione di Tradate.
L'intervento, eseguito e portato a termine con successo, è uno dei 'classici' della Chirurgia bariatrica, la Sleeve Gastrectomy, che permette di ridurre la capacità dello stomaco di circa i due terzi: in questo modo la camera ricettiva del cibo diventa più piccola e si riacquista un senso di sazietà precoce.
La paziente, ricoverata a Tradate, è stata trasferita all'Ospedale di Circolo, dove si trova il robot, solo per l'intervento chirurgico, per poi proseguire la degenza al Galmarini fino a martedì scorso, quando è stata dimessa. Ad accompagnarla in questo percorso, un'équipe multidisciplinare, composta da endocrinologi, diabetologi, psicologi, nutrizionisti e, ovviamente chirurghi. Il suo caso era di un'obesità patologica rispetto alla quale nessun trattamento medico si è rivelato efficace e quindi indirizzata all'intervento chirurgico.
"Quando le abbiamo prospettato la possibilità di venire operata con l'ausilio della tecnologia robotica, la signora ha accettato con convinzione. Le abbiamo spiegato come si sarebbe svolto l'intervento e i vantaggi che questa tecnica offre. Lei stessa si era documentata e ha accolto l'opportunità con grande fiducia - racconta il Dott. Rizzi - La robotica comporta indubbi e rilevanti benefici nell'ambito della Chirurgia bariatrica, che interviene su pazienti che hanno, per definizione, delle dimensioni e soprattutto una quantità di tessuto adiposo in addome tale, da rendere la visione del campo operatorio spesso non ottimale e impattare quindi negativamente sulla precisione dell'atto chirurgico. Il sistema di visione stereo 3D di cui il robot è dotato, invece, unitamente alla strumentazione che amplifica i movimenti della mano del chirurgo, consentono di ovviare a questi limiti, offrendo una visione straordinariamente definita e una precisione dell'atto raggiunta con maggiore facilità. I risultati ottenuti in termini di precisione e qualità dell'intervento sono sovrapponibili a quelli della tecnica laparoscopica tradizionale, ma la facilità con cui sono ottenuti fa davvero la differenza, soprattutto per i casi più complessi".
Il Dottor Rizzi scende nel dettaglio spiegando che, grazie alla strumentazione raffinata di cui è dotato il robot, alcuni distretti anatomici come il cardias, i pilastri diaframmatici e la regione retrogastrica risultano più accessibili anche in pazienti ad elevata complessità, come quelli con un indice di massa corporea superiore a 40/45.
Un secondo intervento di Chirurgia bariatrica è già stato eseguito mercoledì 1° febbraio con l’aiuto dell’anestesista Maria Cristina De Martino e della nurse Elisa Piazzolla: questa volta si è trattato della rimozione di un bendaggio gastrico non funzionante. Altri interventi sono già in programma per la prossima settimana. "Il nostro obiettivo è continuare a trattare nelle sale operatorie del Galmarini la maggior parte dei pazienti bariatrici, con la tecnica laparoscopica tradizionale, e intervenire all'Ospedale di Circolo con il supporto del robot sui casi più complessi - spiega Rizzi - così da compensare la maggiore difficoltà tecnica con le facilitazioni offerte dal robot e garantire a tutti i nostri pazienti, indipendentemente dal grado di complessità chirurgica da affrontare, il massimo livello qualitativo della prestazione. Non posso che essere grato ad ASST Sette Laghi per aver messo a nostra disposizione questo robot che, già dai suoi primi utilizzi, si dimostra utile per migliorare sempre più la cura offerta ai nostri pazienti".
La Chirurgia generale di Tradate è stata riconosciuta come Centro accreditato della SICOB (Società Italiana per l’Obesità e le Malattie Metaboliche) dal 2020: tale riconoscimento certifica non solo i volumi di attività, ma anche la qualità con cui gli interventi vengono eseguiti, la varietà della casistica e, conseguentemente, la presenza di una Terapia Intensiva nella stessa struttura ospedaliera per accogliere i pazienti dopo l'intervento. Al Galmarini, infatti, gli interventi di Chirurgia bariatrica eseguiti comprendono anche quelli di maggiore complessità e gli interventi di chirurgia di revisione, che spesso necessitano del successivo ricovero in terapia intensiva.

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03/02/2023
03/02/2023
Cresce l'offerta della Chirurgia Cittiglio-Angera
Una seduta operatoria in più ad Angera, dedicata alla chirurgia proctologica. Ma non solo.
La Chirurgia Generale Cittiglio-Angera, diretta dal Dott. Stefano Rausei, cresce e fa crescere la propria offerta, per rispondere sempre meglio alle esigenze della popolazione dei distretti di Laveno e di Sesto Calende, ma non solo.
Da un lato, infatti, l'organico, che contava 9 specialisti, primario compreso, dalla metà di gennaio ha accolto anche la dott.ssa Manrica Fabbi, che ha lasciato l'istituto Clinico Città Studi di Milano per entrare a far parte di questa équipe già molto affiatata e impegnata sulle due sedi del Verbano.
Dal lato dell'offerta, invece, è stata potenziata l'attività dedicata alla proctologia, sia ambulatoriale, sia chirurgica, con l'attivazione, per questo secondo ambito, dal giorno 1° febbraio, di una seduta operatoria settimanale specifica all'Ospedale di Angera, che passa da due a tre sedute a settimana, a cui si aggiungono le tre sedute chirurgiche settimanali all'Ospedale di Cittiglio.
Per quanto riguarda l'attività ambulatoriale, sia su Cittiglio, sia su Angera, è possibile prenotare visite dedicate a patologie di interesse chirurgico di vari ambiti, da quelle riferite ai tessuti molli, a quelle a carico della parete addominale, dell’apparato gastroenterico o di natura endocrinologica. È importante precisare che gli specialisti che gestiscono sia l'attività chirurgica, sia quella ambulatoriale sono gli stessi su entrambe le sedi, garantendo in questo modo non solo uniformità del servizio, ma anche una gestione ottimale delle risorse e in particolare delle liste d'attesa.
I risultati, del resto, lo confermano e si inizia a percepire la rinnovata fiducia da parte della popolazione e della medicina di base nei confronti della Chirurgia dei due presidi del Basso Verbano.
"La Chirurgia Cittiglio - Angera è impegnata al massimo per offrire le risposte più complete alle esigenze di questo territorio che conta da solo oltre 120mila residenti - spiega il Dott. Stefano Rausei, Direttore della Chirurgia Varese-Cittiglio - Al contempo, siamo molto attenti anche sul versante dell'innovazione, che per l'attività chirurgica è decisivo, così da offrire ai pazienti i più elevati standard di cura. In particolare, stiamo implementando la chirurgia mini-invasiva ad alta definizione (4K) guidata dalla fluorescenza mediante verde di indocianina, per una migliore, nonché più sicura, visualizzazione delle strutture anatomiche durante l’atto operatorio".

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01/02/2023
01/02/2023
Tornano a crescere i parti nella Stanza della Cicogna, dopo la riduzione in epoca covid.
Ghezzi: "Superata l'emergenza, torniamo ad applicare appieno la filosofia della Stanza della Cicogna in tutti i punti nascita di ASST Sette Laghi.
Una priorità che va di pari passo con la sicurezza di mamma e neonato".
In queste prime settimane del 2023, sono 4 i bambini nati nella Stanza della Cicogna, che si trova all'Ospedale di Cittiglio e afferisce alla struttura di Ginecologia e Ostetricia di ASST Sette Laghi, diretta dal Prof. Fabio Ghezzi.
Nel corso del 2022, sono stati 55, sul totale di 533 bambini che hanno emesso il primo vagito nel Blocco nascite dell'Ospedale di Cittiglio.
La percentuale è del 10%, rispetto al 20% dell'epoca pre-covid, ma in significativa ripresa dopo gli anni di emergenza che, per ovvie ragioni, hanno ridotto la possibilità di beneficiare dell'esperienza che questo luogo offre dal 2001, anno in cui è stata avviata.
Si tratta di una realtà unica nel suo genere, che offre alle donne che hanno avuto una gravidanza senza complicazioni, la possibilità di un parto naturale, che si svolga cioè assecondando al massimo i ritmi della dimensione fisiologica di questo evento così importante. Nella Stanza della Cicogna, infatti, il ginecologo non assiste al parto, mentre sono presenti due ostetriche, il cui compito è quello di accompagnare la donna e il compagno in questa esperienza, garantendo la sicurezza e il benessere della mamma e del bambino.
La donna, grazie alla guida dell'ostetrica, può scegliere se stare a letto oppure utilizzare qualcuno dei dispositivi presenti che possono aiutarla a trovare la posizione migliore: la sfera, la vasca, la liana, il materasso. Dopo il parto, mamma, papà e bebè restano insieme. Il neonato, appena nato, viene posto sul petto materno e lì resta tranquillo per un paio d'ore, quando arriva la puericultrice per lavarlo e sottoporlo alle profilassi.
Entrando nella Stanza della Cicogna, l'impressione è quella di trovarsi in una casa: un bilocale con parquet, una piccola libreria, delle candele, dei quadri alle pareti dipinte di un caldo color pesca, che dà alle due stanze un'atmosfera accogliente e intima. Non tutte le gravide, però, possono partorire nella Stanza della Cicogna: requisito fondamentale è che la gravidanza sia stata fisiologica, per garantire la massima sicurezza di mamma e bambino.
Ma se anche ad una donna venisse preclusa la possibilità di partorire nella Stanza della Cicogna, la filosofia perseguita in tutti i punti nascita dell'ASST Sette Laghi è da tempo quella di 'portare la cicogna fuori dalla Cicogna': "Il nostro impegno - spiega il Prof. Fabio Ghezzi - è quello di rendere il parto un momento 'famigliare', intimo e il più naturale possibile per tutte le quasi 4mila donne che ogni anno scelgono di partorire nei nostri tre punti nascita. Tutto questo, però, senza risparmiare in sicurezza, che resta una priorità".
Anche nelle sale parto, di Cittiglio, come di Varese e Tradate, le gravide trovano, infatti, la possibilità di vivere il parto in maniera dolce: "Dopo le restrizioni che si sono rese necessarie durante l'emergenza covid, e che certamente ci hanno molto penalizzato nella possibilità di declinare appieno questa impostazione - precisa Ghezzi - i nostri punti nascita stanno reintroducendo quelle misure che permettono alla coppia di vivere il parto in tutta la sua portata di valori ed emozioni".
La novità più significativa reintrodotta a partire da oggi, primo febbraio, all'Ospedale Del Ponte, è la riattivazione di un'esperienza avviata nel 2019, grazie alla strettissima collaborazione con la Neonatologia diretta dal Prof. Massimo Agosti: si tratta del 'cesareo dolce', che prevede, tra le altre cose, la presenza del papà in sala operatoria per i cesarei programmati e in assenza di situazioni di rischio per mamma e bebè.
Inoltre, l'orario di visita in tutti i reparti di Ostetricia è tornato dalle 14.00 alle 18.00, fermo restando il diritto di ogni donna, qualora ne avesse necessità e ne facesse richiesta, di avere accanto il proprio caregiver (compagno, mamma o persona di fiducia) concordandone la presenza con il personale, nel rispetto delle altre degenti.
Nelle sale parto di tutti i punti nascita, inoltre, sono presenti i dispositivi per rendere il parto più comodo, assecondando le preferenze e le necessità di ogni donna, e viene proposto il bonding materno precoce, un termine tecnico che indica la pratica di appoggiare il neonato sul petto materno subito dopo la nascita, se non ci sono controindicazioni.
"Queste attenzioni all'aspetto 'dolce' del parto ci stanno a cuore tanto quanto la sicurezza di mamma e bambino - tiene a precisare il Prof. Ghezzi - Quando le condizioni di salute sconsigliano una pratica, lo spieghiamo alla paziente e cerchiamo di adattare la nostra organizzazione e le diverse opportunità alle esigenze di ciascuna. Non è facile mantenere questa impostazione con quasi 4mila parti all'anno, ma questi numeri sono significativi non solo perché confermano l'attrattività dei nostri punti nascita, ma anche perché rappresentano la premessa stessa della sicurezza che offriamo alle pazienti. Una rete che ospita così tanti parti è garanzia di sicurezza e completezza del servizio offerto, oltre che della grande esperienza e professionalità di chi vi presta servizio, e non mi riferisco solo ai ginecologi, alle ostetriche e agli infermieri della mia struttura, ma a tutta la squadra che collabora con noi, a partire dai neonatologi e dagli anestesisti".

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19/01/2023
19/01/2023
Pronto Soccorso: continua il monitoraggio da parte della Direzione. Incoraggianti risultati per Tradate e Varese