Ipertiroidismo
Ipertiroidismo
14 July 2023
L’ipertiroidismo è una condizione clinica caratterizzata da elevati livelli circolanti di ormoni tiroidei (OT) per eccessiva sintesi ormonale. La prevalenza è condizionata da diversi fattori, tra cui il grado di nutrizione iodica, l’età e il sesso, e varia dallo 0,2 al 2% circa della popolazione il morbo di Basedow (MB) o malattia di Graves’ è la forma più frequente di ipertiroidismo seguita dal gozzo multinodulare tossico (GMT) e l’adenoma tossico (AT), nonché le forme indotte da farmaci. Tra questi l’amiodarone, antiaritmico ad alto contenuto iodico, può determinare tireotossicosi (AIT), anche severa, nel 6–10% dei pazienti trattati. I livelli sierici di ormoni liberi circolanti, tiroxina (T4) e triiodotironina (T3), consentono di stabilire la gravità dell’ipertiroidismo. La “crisi tireotossica”, è una condizione rara e potenzialmente fatale, che interessa fino al 2% dei pazienti ipertiroidei, più frequentemente affetti da MB. Le manifestazioni cliniche della crisi tireotossica , solo in parte correlabili al grado di alterazione ormonale, comprendono disfunzioni d’organo (aritmia, scompenso cardiaco, insufficienza renale, sintomi gastroenterici, alterazioni del sensorio, insufficienza cortico-surrenalica) e iperpiressia (>39°) sono spesso scatenati da eventi precipitanti, più frequentemente infezioni o interventi chirurgici. Il trattamento convenzionale dell’ipertiroidismo comprende l’utilizzo di farmaci antitiroidei di sintesi (tionamidi, ATD), la terapia radiometabolica (RAI) e la tiroidectomia . Salvo alcune eccezioni, il metimazolo (MMI) è il farmaco di elezione per il miglior profilo di sicurezza ed efficacia e la più lunga emivita rispetto al PTU, il cui utilizzo è riservato al I trimestre di gravidanza, ai casi di intolleranza a MMI e opzionabile anche nel trattamento della crisi tireotossica.Nelle forme più gravi di ipertiroidismo le tionamidi possino essere associate a beta-bloccanti, corticosteroidi, colestiramina, ioduro inorganico e acido iopanoico , per favorire il controllo tempestivo dei sintomi e ridurre il rischio di eventi cardiovascolari. Quando la terapia medica è fallimentare, è necessario ricorrere in urgenza al trattamento definitivo della tireopatia (terapia radiometabolica, chirurgia) o, in casi selezionati, alla plasmaferesi . Di recente è stato dimostrato che moderate dosi di selenio e colecalciferolo in corso di trattamento con metimazolo, potrebbero favorire il controllo dell’ipertiroidismo anche nei casi di tireotossicosi grave.Terapia definitiva dell’ipertiroidismo refrattario La resistenza e/o la tossicità da farmaci sono indicazioni al trattamento definitivo chirurgico o radiometabolico. Nelle condizioni in cui è auspicabile un ripristino quanto più rapido possibile dell’ipertiroidismo la tiroidectomia totale può essere considerata come terapia salvataggio. In un recente studio la tiroidectomia è risultata superiore per sopravvivenza al trattamento medico, in caso di grave compromissione della funzione sistolica sinistra. Il ricorso alla terapia radiometabolica d’urgenza diviene necessario nei casi di ipertiroidismo grave refrattario o per grave tossicità farmacologica. La migliore comprensione dei meccanismi patogenetici del MB ha consentito lo sviluppo di nuove molecole bersaglio (targeted therapies), mirate a ripristinare la tolleranza immunologica: piccoli peptidi sintetici ( -ATX-GD-59), anticorpi bloccanti il recettore del TSH (K1-70), piccole molecole leganti domini transmembrana del recettore del TSH (ANTAG-3, VA-K-14, S37a), farmaci diretti contro i linfociti B come rituximab o belimumab, iscalimab. Di questi K1-70 appare la molecola più promettente e più vicina all’approvazione per utilizzo clinico.