Farmacodipendenza
Farmacodipendenza
La farmacodipendenza è uno stato psichico e talvolta fisico, risultante dall'interazione tra un organismo vivente e un farmaco, caratterizzato da modificazioni comportamentali e da altre reazioni che implicano sempre una compulsione a prendere il farmaco periodicamente o continuativamente per sperimentare i suoi effetti psichici e talvolta per alleviare il malessere derivato dalla sua mancanza. Un individuo può essere dipendente da uno o più farmaci.
La farmacodipendenza si configura come una ricerca compulsiva di una sostanza per ottenere uno stato di piacere/euforia o per alleviare uno stato di sofferenza, nonostante vi siano gravi conseguenze sociali o per la salute.
Il tipo ed il grado di dipendenza, che varia molto da sostanza a sostanza, può essere di tipo fisico e/o psichico e in base a ciò è possibile individuare due tipi di dipendenza: quella fisica e quella psichica.
Le cause della farmacodipendenza non sono chiare, tuttavia sono stati identificati fattori di rischio che potrebbero essere predisponenti, quali i fattori genetici, l'azione di rinforzo positivo da parte del farmaco, lo stress emotivo, l'ansia, la depressione e lo stress ambientale, le pressioni esercitate dal gruppo.
Dal 2010 hanno cominciato ad emergere, all'inizio, timidamente e poi in maniera sempre più preponderante, segnalazioni di abuso di analgesici oppiodi di sintesi (pain killer-PK), in particolare ossicodone (associato o meno al paracetamolo).
L'abuso di idrocodone, idromorfone e tramadolo è indicata come causa crescente di morti accidentali. L'incremento dell'abuso dei farmaci oppioidi è stato collegato alla liberalizzazione delle leggi, avvenuta alla fine degli anni '90, che regolano la prescrizione di questi farmaci nel dolore non oncologico, di fatto rendendone più semplice l'accesso. In 10 anni (2002-2012) è aumentato sia il numero di persone che hanno ricevuto almeno una prescrizione sia il numero di prescrizioni per persona. Gli oppioidi rappresentano circa il 68% delle prescrizioni di analgesici. La maggior parte delle prescrizioni riguardano il dolore cronico non oncologico (dolore lombare, cervicale, e cefalea per il 60% dei casi). Più del 65% riguarda trattamenti di 2-3 settimane. Nel 2009, il 12% delle prescrizioni riguardavano giovani fra i 10 e i 29 anni; nel 2010 l'età media di primo utilizzo non medico di ossicodone è stato di 22,9 anni.
Anche in Italia dal 2009 abbiamo una legge che ha reso più semplice la prescrizione di farmaci oppiacei, consentendo al medico di utilizzare il ricettario normale anziché quello speciale ed eliminando così le difficoltà burocratiche che spesso scoraggiavano tali prescrizioni, di fatto facilitando l'accesso e la loro diffusione. Ad oggi il consumo di oppioidi è ancora contenuto ma l'ossicodone (al 3° posto) e il fentanile (al 13° posto) sono tra i 30 farmaci che hanno avuto il maggior incremento nelle vendite tra il 2012 e il 2013.