Il diritto alla scelta nelle cure: la Legge 219/2017 sul consenso informato e le disposizioni anticipate di trattamento
Il diritto alla scelta nelle cure: la Legge 219/2017 sul consenso informato e le disposizioni anticipate di trattamento
La Legge 219/2017 rappresenta un passo fondamentale nel riconoscimento del diritto all’autodeterminazione in ambito sanitario. Questa legge garantisce che ogni persona possa esprimere le proprie volontà sui trattamenti sanitari, sia nel presente sia in vista di un futuro in cui potrebbe non essere più in grado di decidere autonomamente.
In questa pagina troverai informazioni essenziali sul consenso informato, sulle disposizioni anticipate di trattamento (DAT) e sulla pianificazione condivisa delle cure.
Cos’è il consenso informato?
Il consenso informato è il diritto di ogni persona a essere informata sulle proprie condizioni di salute e sui trattamenti proposti, potendo accettarli o rifiutarli liberamente. Ogni decisione deve essere basata su informazioni chiare e complete, fornite dal medico in un dialogo aperto con il paziente.
Punti chiave:
- Nessun trattamento sanitario può essere iniziato senza il consenso libero e consapevole della persona.
- Il paziente può rifiutare o interrompere un trattamento in qualsiasi momento.
- Il medico deve rispettare la volontà del paziente, senza conseguenze legali.
Le Disposizioni Anticipate di Trattamento (DAT)
Le DAT permettono a una persona di indicare, in anticipo, quali trattamenti desiderà ricevere o rifiutare nel caso in cui non fosse più in grado di esprimersi.
Come fare le DAT?
- Possono essere redatte da ogni maggiorenne capace di intendere e volere.
- Devono essere scritte in modo chiaro e inequivocabile.
- Devono essere sottoscritte e possono essere redatte in tre modi:
- per atto pubblico o per scrittura privata autenticata, alla presenza di un funzionario pubblico designato o attraverso un qualsiasi pubblico ufficiale, come un notaio;
- per scrittura privata consegnata personalmente presso l’ufficio di stato civile del proprio comune di residenza, che provvede all’annotazione nell’apposito registro (ove istituito);
- attraverso la compilazione di un modulo da consegnare alle strutture sanitarie competenti, nelle regioni che abbiano regolamentato la raccolta delle DAT;
- per i cittadini italiani all’estero, presso gli Uffici consolari italiani.
- È consigliabile conservare una copia delle DAT in un luogo accessibile e informare i propri familiari e il proprio medico.
- È possibile nominare un fiduciario chefaccia rispettare le proprie volontà.
- Le DAT possono essere aggiornate, modificate o revocate in qualsiasi momento.
- Tutte le DAT consegnate presso i notai, i Comuni, le strutture sanitarie competenti e i consolati italiani all’estero sono trasmesse e inserite nella Banca dati nazionale delle DAT istituita dal Ministero della salute con la legge di bilancio 2018.
La pianificazione condivisa delle cure (PCC)
Per i pazienti affetti da patologie croniche o evolutive, la legge prevede la possibilità di pianificare anticipatamente il percorso di cura, insieme al medico e ai propri familiari.
Vantaggi della pianificazione condivisa:
- Assicura che le cure siano in linea con i desideri della persona.
- Coinvolge attivamente il paziente nelle scelte terapeutiche.
- Permette di evitare trattamenti sproporzionati o non desiderati.
- Non richiede il deposito di documenti formali presso il Comune o altre istituzioni, in quanto si basa su un accordo tra paziente e medico.
- Può essere aggiornata nel tempo in base all’evoluzione della patologia o ai cambiamenti nelle volontà del paziente.
- È utile nei casi di malattie croniche o degenerative, garantendo che le decisioni prese siano rispettate anche in situazioni di incapacità temporanea.
- Può essere formalizzata attraverso un documento scritto, che viene allegato alla cartella clinica.
- È possibile nominare un fiduciario che supporti il paziente nelle scelte e si interfacci con l’équipe sanitaria.
Il ruolo della relazione tra équipe sanitaria e paziente
La relazione medico-paziente è un elemento centrale della Legge 219. La comunicazione tra il paziente e il personale sanitario è considerata tempo di cura e deve essere chiara e accessibile.
Cosa deve fare il medico?
- Fornire informazioni complete e comprensibili sui trattamenti.
- Rispettare le volontà espresse, sia direttamente tramite una PCC che nelle DAT.
- Evitare trattamenti sproporzionati o non desiderati.
- Considerare il tempo della comunicazione come parte integrante della cura.
Cosa deve fare il paziente?
- Informarsi adeguatamente prima di esprimere il proprio consenso o rifiuto.
- Se ha redatto le DAT, comunicarlo al reparto in cui è ricoverato e fornire una copia al medico curante.
- Aggiornare le DAT in caso di cambiamenti nelle proprie volontà o condizioni di salute.
La Legge 219/2017 tutela il diritto alla salute e alla dignità della persona, mettendo al centro la volontà del paziente. Conoscere i propri diritti è il primo passo per esercitarli consapevolmente.
Per ulteriori informazioni, consulta il sito del Ministero della Salute o rivolgiti al tuo medico di fiducia per avere maggiori informazioni.