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NEWS RICERCA E SVILUPPO
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04/06/2024
04/06/2024
CONVEGNO ARGOMENTI DI GASTROENTEROLOGIA 2024
È in programma per sabato 8 giugno, al Centro Congressi Ville Ponti di Varese, il Convegno “Argomenti di Gastroenterologia 2024”, organizzato dalla Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva di ASST dei Sette Laghi, diretta dal Dott. Sergio Segato.
L’incontro di formazione, che è giunto alla diciassettesima edizione e ha sempre visto un nutrito numero di partecipanti, è rivolto a medici specialisti in Gastroenterologia, Medicina Interna, Chirurgia Generale, Medici di Medicina Generale e, in parte, ad infermieri.
Il convegno, che alternerà relazioni e momenti di discussione interattiva tra i partecipanti, verterà su argomenti di epatologia, endoscopia digestiva e gastroenterologia. Come tradizione, verranno affrontati i temi più attuali e discussi della disciplina, spaziando dal microbiota intestinale, alle nuove terapie per le malattie infiammatorie intestinali e per i tumori epato-bilio pancreatici, dalle tecniche di endoscopia operativa alle novità su vecchi temi come la malattia diverticolare o l’infezione da Helicobacter Pylori.
Le relazioni saranno svolte o moderate da direttori di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva di Ospedali Lombardi, da docenti dell’Università degli Studi dell’Insubria e di Milano e da riconosciuti esperti italiani della materia.
I lavori saranno aperti dal Dott. Giuseppe Micale, Direttore dell’ASST Sette Laghi, e dal Professor Angelo Tagliabue, Magnifico Rettore dell’Università dell’Insubria.

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04/06/2024
04/06/2024
La Chirurgia vascolare varesina nel ristretto gruppo di chirurgie vascolari in Italia ad impiantare un'endoprotesi ramificata per il trattamento della patologia dell’aorta ascendente ed arco aortico.
In Italia sono stati eseguiti 39 interventi di posizionamento di un'endoprotesi ramificata nel segmento più prossimale dell'aorta, un tratto di difficile gestione. Di questi, i 2 più recenti sono stati eseguiti a Varese negli ultimi dieci giorni.
Si tratta di interventi complessi, ad elevato rischio perioperatorio, che richiedono un importante investimento tecnologico, coinvolgono un'équipe multidisciplinare e molto affiatata e rappresentano l'unica chance di trattamento e cura per i pazienti con estesa patologia all'aorta in presenza di severi fattori di rischio.
Per la precisione, non si tratta di un unico intervento, ma di più momenti tecnici procedurali, uno consecutivo all'altro, che coinvolgono innanzitutto i chirurghi vascolari e i radiologi interventisti, ma anche cardiologi, anestesisti, cardiochirurghi, cardiorianimatori, affiancati naturalmente da strumentisti, nurse di anestesia e dal personale ausiliario di sala, le cui competenze ed elevata professionalità, nonché pronta e reciproca disponibilità interdisciplinare poste al servizio per il paziente, sono risultati elementi essenziali per la loro miglior cura. In termini numerici, una quindicina di professionisti riuniti per oltre cinque ore e mezza intorno al paziente, tra sala di emodinamica e sala operatoria.
I due pazienti operati a Varese sono un uomo e una donna, entrambi ultra-settantenni, entrambi con una complessa patologia del tratto dell'aorta ascendente e dell’arco a rischio imminente di rottura ed il cui profilo di rischio operatorio era pressocché proibitivo, ovvero tale da porre in discussione la possibilità dell'intervento cardiochirurgico per via tradizionale a torace aperto. Per la precisione, la donna è stata sottoposta tre mesi or sono ad un intervento per la sostituzione protesica dell’aorta ascendente a seguito di una sindrome aortica acuta. L’intervento, eseguito in emergenza dall’equipe della Cardiochirurgia, diretta dal Dott. Andrea Musazzi, ha permesso di salvare la vita della paziente. Nelle settimane seguenti tuttavia, per la recidiva di dolore toracico, è stata identificata a mezzo di un’angio-TC la progressione della pregressa malattia verso una vera e propria lesione dissecativa dell’arco aortico, un segmento la cui eventuale gestione operatoria è difficile e complessa per le caratteristiche anatomiche ed emodinamiche di quel segmento, curvilineo e da cui originano strutture vitali come i tronchi sovra-aortici per irrorano il cervello e il cervelletto.
“La dissecazione residua dell’aorta in questi casi può essere ancora trattata dal cardiochirurgo, con un reintervento di sostituzione completa dell’arco dell’aorta; un intervento di significativa complessità e gravato da un elevato rischio perioperatorio, in particolar modo nei pazienti ad alto rischio come nei due pazienti trattati - spiega il Prof. Gabriele Piffaretti, chirurgo vascolare che, insieme ai colleghi, i dottori Nicola Rivolta, Marco Franchin e Maria Cristina Cervarolo, tutti chirurghi vascolari della struttura diretta dal Prof. Matteo Tozzi, hanno eseguito gli interventi con l’indispensabile supporto congiunto degli specialisti di Radiologia Interventistica, il Prof. Federico Fontana e il Dr. Filippo Piacentino – Giudicato proibitivo il rischio di un intervento tradizionale, abbiamo quindi valutato collegialmente di poter procedere per via endovascolare, ricorrendo a queste protesi particolarmente innovative sul cui utilizzo abbiamo sviluppato una positiva esperienza, anche grazie alla sinergia condivisa con i Colleghi di Chirurgia Vascolare dell'Ospedale Universitario di Padova". (Figura 1).
Entrambi gli interventi sono stati studiati con meticolosità dal gruppo multidisciplinare (Aortic Team) dell'Ospedale di Circolo, che opera all'interno del Dipartimento cardio-toraco-vascolare di ASST Sette Laghi.
“La sede anatomica delle lesioni trattate richiede il posizionamento di questa speciale endoprotesi molto vicina alle strutture nobili cardiache -spiega il Prof. Gabriele Piffaretti - In questi casi, ed in particolare con questo tipo di endoprotesi, prima di procedere all'intervento vero e proprio si è reso necessario impiantare, ad opera dei cardiologi interventisti, un pace-maker temporaneo.” I pazienti sono stati quindi portati in sala operatoria, dove i chirurghi vascolari hanno eseguito due bypass cervicali per mantenere costante l’irrorazione cerebrale anche dopo il posizionamento della protesi nell'aorta (Figura 2). Solo a quel punto, insieme ai radiologi interventisti, si è potuti passare ad inserire per via endovascolare la protesi ramificata nel tratto dell'aorta ascendente e dell'arco, un segmento in cui è massima la pressione esercitata dal sangue in uscita dal cuore e le cui pareti si dilatano e si contraggono in sintonia con il ritmo cardiaco.
"Queste protesi sono state studiate per adattarsi al meglio anatomicamente alle sollecitazioni emodinamiche così vigorose in questo primo tratto di aorta toracica’ – continua Piffaretti – Per ridurre tali interferenze indotte dal battito cardiaco e dalla spinta pressoria, e quindi per ottimizzare il posizionamento dell’endoprotesi limitando il rischio di interferire con l’origine delle arterie coronarie o ledere la valvola aortica, è necessario che l’impianto eseguito a quattro mani dal chirurgo vascolare e dal radiologo interventista sia accompagnato in quella fase delicatissima da una fibrillazione cardiaca indotta e regolata dal cardiologo tramite il pace-maker temporaneo".
Entrambi gli interventi sono riusciti perfettamente sotto il profilo tecnico e clinico. Alle delicate fasi intraprocedurali gestite impeccabilmente sotto il profilo anestesiologico dai Dott. Luca Guzzetti e Dott.ssa Dunia D’Onofrio dell’equipe del Dott. Alessandro Bacuzzi, hanno fatto seguito alcuni giorni trascorsi nelle Terapie Intensive del nostro Ospedale, quella Cardiochirurgica del Prof. Paolo Severgnini e quella Multidisciplinare del Prof. Luca Cabrini, dove sono state ottimizzate le fasi immediatamente post-chirurgia prima del rientro in reparto di degenza.
"Senza queste protesi endovascolari di nuova generazione, questi pazienti non avrebbero avuto alternativa di cura. Ma la vera differenza l'hanno fatta i professionisti dell'Aortic Team, che non solo hanno sviluppato una competenza di altissima specializzazione, ma hanno anche creato una squadra perfettamente consapevole del ruolo e dell'importanza di ciascuna componente, che lavora davvero all'unisono sul paziente - spiega la Dott.ssa Battistina Castiglioni, Direttore del Dipartimento cardio-toraco-vascolare - Il nostro dipartimento è stato istituito proprio per catalizzare queste collaborazioni e questi percorsi, che fanno la differenza per i nostri pazienti".
La Chirurgia Vascolare di Varese si conferma punto di riferimento per la chirurgia di ricostruzione protesica ed endovascolare dell’aorta. Ogni anno in Lombardia sono circa 130 le endoprotesi complesse impiantate per la patologia estensiva dell'aorta. Di queste, una decina all'Ospedale di Circolo di Varese.

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31/05/2024
31/05/2024
Il più importante convegno italiano sugli accessi per emodialisi a Varese
Dal 6 all'8 giugno, l'UNA Hotel di Varese ospiterà l'evento più rilevante in campo nazionale in tema di accessi per emodialisi.
Ad aver conquistato questo importante risultato, i Direttori della Nefrologia e della Chirurgia vascolare di ASST Sette Laghi, rispettivamente il Dott. Andrea Ambrosini e il Prof. Matteo Tozzi.
Questo evento congiunto conferma la collaborazione quotidiana tra nefrologo, chirurgo vascolare e radiologo interventista, che è fondamentale per la corretta preparazione e gestione del paziente in trattamento emodialitico.
Nel dettaglio, si tratta del X Convegno del Gruppo di Progetto Accessi Vascolari della Società Italiana di Nefrologia e del IV Convegno della Vascular Access Society Italian Chapter, due eventi congiunti, con il patrocinio, oltre che di ASST Sette Laghi, anche dell'Università dell'Insubria, che vedranno la presenza di relatori internazionali e nazionali e di più di 200 delegati.
L'organizzazione dell'evento a Varese, fortemente voluta dalla Società Italiana di Nefrologia, seguirà e si fonderà con il congresso "Young Renal Week", dedicato a tutti i giovani Nefrologi delle Scuole di Specialità Italiane, che si terrà nella stessa sede nei giorni immediatamente antecedenti dal 2 al 5 giugno.

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30/05/2024
30/05/2024
Varese ospita il sedicesimo Congresso della Società Europea per lo Studio dei Tic e della Sindrome di Tourette
Varese si prepara a diventare la capitale europea per lo studio dei tic e della sindrome di Tourette.
Dal 12 al 14 giugno 2024, la città giardino ospiterà il 16° Congresso della Società Europea per lo Studio della Sindrome di Tourette (ESSTS), organizzato con il patrocinio dell'Università degli Studi dell’Insubria, di ASST Sette Laghi, della Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (SINPIA) e del Comune di Varese.
Il congresso si terrà all’Hotel Palace di Varese e prevede quattro giorni di intensi appuntamenti e opportunità sia per professionisti che per i non addetti ai lavori. Saranno organizzati workshop sia in inglese che in italiano, diversificati per livello di approfondimento e preparazione dei partecipanti.
Tra gli eventi salienti del congresso, il 12 giugno 2024 si terrà la cerimonia di apertura con la partecipazione della prof.ssa Mary Robertson, pioniera della ricerca sui tic e sulla sindrome di Tourette a livello mondiale, che consegnerà il premio a lei intitolato. Il 13 e 14 giugno 2024 si svolgeranno due sessioni con relazioni tenute da esperti internazionali.
Il congresso prevede anche eventi satellite di grande interesse. L’11 giugno 2024 si terrà la "Tourette Syndrome-School", una giornata dedicata agli operatori sanitari che si avvicinano per la prima volta al tema dei tic e della sindrome di Tourette, con interventi di esperti di fama mondiale.
Il 12 giugno 2024 si svolgerà il convegno "Tics e Tourette a scuola", nell’Aula Magna "Granero Porati" di via Dunant, rivolto specificatamente agli insegnanti e organizzato in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Territoriale di Varese, con l'obiettivo di fornire spunti su come gestire i disturbi da tic nel contesto scolastico.
Sempre il 12 giugno 2024, alle ore 21.00, si terrà nello Spazio Yak, in piazza Fulvio De Salvo 6, uno spettacolo teatrale intitolato "Lady Tourette".
La rappresentazione, realizzata in collaborazione con l’Associazione Italiana Sindrome di Tourette (AIST),mira a sensibilizzare la cittadinanza sulle tematiche dei tic e della sindrome di Tourette. L’ingresso è gratuito, ma è obbligatoria la prenotazione al seguente link https://forms.gle/jgHdZWqoZoznrfCG6.
In allegato la locandina dello spettacolo teatrale "Lady Tourette"
📌 Per approfondire, si allega il link al video di presentazione dell'iniziativa con il Prof. Termine che spiega cos'è la sindrome di Tourette e come si articola l'evento:

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27/05/2024
27/05/2024
La Società Italiana di Patologia dell'Apparato Digerente (SIPAD) sceglie Varese per riunirsi a congresso
Presidente dell'evento, Stefano Rausei, Direttore Chirurgia Cittiglio-Angera
Giovedì 30 e venerdì 31 maggio a Varese si svolgerà il Congresso Nazionale della Società Italiana di Patologia dell’Apparato Digerente (SIPAD), attualmente presieduta dal prof. Angelo Benevento, direttore della Chirurgia Generale dell’Ospedale di Gallarate. A organizzare l’evento in qualità di Presidente è il Dott. Stefano Rausei, Direttore della Chirurgia Generale di Cittiglio e Angera. Questa edizione del Congresso ha come titolo MULTI #onewaytocure e vuole rappresentare un modo certamente diverso di pensare un congresso scientifico.
MULTImodale, MULTIdisciplinare e MULTImediale: queste, infatti, saranno le 3 caratteristiche che contraddistingueranno il percorso interattivo e accattivante attraverso il quale saranno presentati i contenuti da parte di un panel di riconosciuti esperti nazionali ed internazionali con la partecipazione dello chef stellato Roberto Valbuzzi e dello storyteller Stefano Borghi. Le stesse 3 caratteristiche che disegnano, tutte insieme, l’unica strada possibile che ogni volta i clinici si trovano a dover percorrere per individuare la migliore strategia di cura per i pazienti affetti da patologia gastrointestinale. Diversi e di assoluto interesse i topic trattati: la buona alimentazione e la malnutrizione, l’ottimizzazione del percorso chirurgico e le sue più temibili complicanze, gli sviluppi terapeutici più innovativi, sia dal punto di vista tecnologico che farmacologico.
“Al SIPAD24 sottolineeremo l’importanza di una corretta alimentazione ai fini della prevenzione e dell’efficientamento del percorso post-operatorio del paziente affetto da patologia dell’apparato digerente - spiega il dr. Rausei - Quando ci si approccia a queste malattie, in particolare se oncologiche, l’equipe in gioco deve necessariamente contemplare tutte le professionalità interessate e utili ai fini della corretta diagnosi, della corretta strategia di cura e, infine, del corretto trattamento, misurato sulla malattia e, soprattutto, sulla persona. Ne parleremo con illustri colleghi, con gli infermieri, con le associazioni di pazienti”. Il dr. Rausei, che ha acquisito l’accreditamento per la Chirurgia Oncologica da parte dell’ European Union of Medical Specialists (UEMS), lavora presso due centri spoke dell’ASST Sette Laghi. “Proprio il fatto che si eserciti la professione in un centro più periferico non deve escludere assolutamente la possibilità di un continuo confronto con le altre figure specialistiche necessarie per assicurare il miglior percorso di cura di ogni paziente e, allo stesso tempo, deve comportare l’applicazione dei migliori protocolli di gestione post-operatoria. Peraltro, la possibilità dell’urgenza oncologica di carattere chirurgico arriva ad interessare anche la sede periferica, che in questo senso dovrà saper rispondere tempestivamente e altrettanto efficacemente ai bisogni di salute del territorio sul quale insiste. Al SIPAD24 si parlerà specificamente anche di questo”.
Pertanto, dietro quella che sembra una contraddizione (MULTI e #onewaytocure), c’è tutta la filosofia che, dopo 45 anni di congressi, ancora anima la SIPAD, la prima società scientifica italiana di tipo monotematico ma polispecialistico. Con il contemporaneo coinvolgimento di chirurghi, endoscopisti, gastroenterologi, oncologi, radiologi e anatomopatologi, il MULTI si propone di far avvertire il suo respiro polispecialistico tanto nell’interattività della discussione dei casi clinici, quanto nella solennità delle letture magistrali, così come nei riscontri digitali live della platea agli stimoli dei relatori e nelle provocazioni del faccia a faccia tra superesperti. Tanto, e altrettanto modulabile, lo spazio riservato ai giovani: per loro corsi hands on ed ampia possibilità di presentare i propri contributi scientifici, ai migliori dei quali saranno riconosciuti premi di richiamo.

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27/05/2024
27/05/2024
Neuroemergenze a Varese: professionisti, tecnologie e numeri di un centro di riferimento regionale ad alta specializzazione.
L'Ospedale di Circolo di Varese è uno dei centri di riferimento regionali ad alta specializzazione per le neuroemergenze.
A consentire questo ruolo, un team di professionisti che afferiscono alle diverse strutture coinvolte nella prima linea di gestione di queste patologie tempo-dipendenti, che comportano un rischio altissimo per la sopravvivenza e per la qualità della vita e una gestione caratterizzata da estrema complessità: la Neuroradiologia, diretta dal Dott. Andrea Giorgianni, la Neurochirurgia, diretta dal Prof. Davide Locatelli, la Neurianimazione, diretta dal Prof. Luca Cabrini, e la Neurologia, diretta dal Dott. Simone Vidale.
Ogni anno, i casi di interesse neurologico trattati in emergenza e urgenza all'Ospedale di Circolo di Varese sono più di 600, ma questo conteggio non tiene conto del fatto che lo stesso paziente viene trattato contemporaneamente dai diversi specialisti, richiedendo spesso più trattamenti, farmacologici, endovascolari e chirurgici, oltre alle cure assidue dei Neurorianimatori.
Lo stroke, infatti, sia ischemico, sia emorragico, così come il trauma cranico, è una patologia complessa, che colpisce all'improvviso, rispetto alla quale fondamentali sono due fattori: il tempo e la tipologia di trattamento.
"Ogni stroke può avere cause e conseguenze diverse, rispetto alle quali vanno garantite risposte diverse - spiega il Dott. Giorgianni - Grazie allo sviluppo delle tecnologie e delle competenze in ambito endovascolare, oggi la maggior parte degli stroke trovano nelle procedure di neuroradiologia interventistica la risposta più efficace. All'Ospedale di Circolo disponiamo di un quartiere angiografico composto da 4 sale, tutte in fase di rinnovamento, come in fase di rinnovamento è tutto il parco delle grandi apparecchiature radiologiche. Grazie alla collaborazione con i Cardiologi e i Radiologi, con cui condividiamo il quartiere angiografico, siamo quindi in grado di garantire una risposta anche a più emergenze contemporaneamente."
Nel 2023, l'équipe della Neuroradiologia ha eseguito 381 procedure vascolari, sia angiografiche che interventistiche, per la diagnosi e la terapia dello stroke ischemico ed emorragico. A questi pazienti, vanno sommati quelli che necessitano di un approccio neurochirurgico, che nel 2023 sono stati 196, tra traumi cranici e vertebro-midollari, emorragie cerebrali da rottura di aneurismi o di altre alterazioni vascolari.
"Quanto alla sinergia coi Colleghi nella gestione delle emorragie cerebrali da rottura di aneurisma - aggiunge il Prof. Locatelli, che è anche docente all'Università dell'Insubria - ciascun caso viene sempre valutato con i Neuroradiologi al fine di garantire la miglior scelta terapeutica per il paziente, chirurgica o endovascolare. Fondamentale è poi seguire i pazienti anche dopo l'emergenza. Lo facciamo attraverso l’ambulatorio multidisciplinare vascolare neurochirurgico-neuroradiologico, attivo dal marzo 2015. Da allora sino al 2023 abbiamo valutato 1029 casi, mentre dall'inizio del 2023 ad oggi abbiamo già visto 86 pazienti, sia in follow up, sia come prime visite".
Alcuni pazienti, circa una quarantina all'anno, sono trattati con terapie farmacologiche e perfusive da parte della Neurologia.
"A questo proposito - spiega il Dott. Vidale - siamo molto attenti all'evoluzione in corso e stiamo acquisendo nuove terapie che si sono dimostrate particolarmente efficaci nel trattamento dello stroke in alternativa o in combinazione alla chirurgia o all'interventistica endovascolare".
Dei circa 1200 pazienti che sono stati ricoverati nella Terapia intensiva diretta dal Prof. Cabrini nel 2023, una quota importante presentava stroke o trauma cranico.
"Tra i pazienti trattati dai Neuroradiologi e dai Neurochirurghi, oltre 300 sono stati ricoverati nel nostro reparto e per tutti è stato garantito il supporto come anestesisti durante le procedure - precisa il Prof. Cabrini, che è anche docente all'Università dell'Insubria - In media, partecipiamo ad una procedura urgente neuroradiologica o neurochirurgica ogni 28 ore, a cui si sommano i casi neurologici e neurochirurgici che ricoveriamo ma che non richiedono una procedura immediata".
I professionisti coinvolti nella gestione delle neuroemergenze si sono riuniti in un convegno giovedì 23 maggio, sottolineando una volta di più la necessità di lavorare insieme in stretta sinergia per continuare a migliorare il livello raggiunto.
Tre, in particolare, le direttrici d'azione: il continuo aggiornamento, con particolare attenzione alle tematiche del trauma e delle patologie acute di ambito neurologico, l’estensione della raccolta ed analisi dei dati, comparati a quelli italiani, per comprendere meglio i punti che richiedano interventi mirati, e la promozione dell’umanizzazione delle cure, con attenzione specifica su quanto possa migliorare gli esiti fisici, cognitivi ed emotivi a lungo termine.

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04/06/2024
04/06/2024
CONVEGNO ARGOMENTI DI GASTROENTEROLOGIA 2024
È in programma per sabato 8 giugno, al Centro Congressi Ville Ponti di Varese, il Convegno “Argomenti di Gastroenterologia 2024”, organizzato dalla Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva di ASST dei Sette Laghi, diretta dal Dott. Sergio Segato.
L’incontro di formazione, che è giunto alla diciassettesima edizione e ha sempre visto un nutrito numero di partecipanti, è rivolto a medici specialisti in Gastroenterologia, Medicina Interna, Chirurgia Generale, Medici di Medicina Generale e, in parte, ad infermieri.
Il convegno, che alternerà relazioni e momenti di discussione interattiva tra i partecipanti, verterà su argomenti di epatologia, endoscopia digestiva e gastroenterologia. Come tradizione, verranno affrontati i temi più attuali e discussi della disciplina, spaziando dal microbiota intestinale, alle nuove terapie per le malattie infiammatorie intestinali e per i tumori epato-bilio pancreatici, dalle tecniche di endoscopia operativa alle novità su vecchi temi come la malattia diverticolare o l’infezione da Helicobacter Pylori.
Le relazioni saranno svolte o moderate da direttori di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva di Ospedali Lombardi, da docenti dell’Università degli Studi dell’Insubria e di Milano e da riconosciuti esperti italiani della materia.
I lavori saranno aperti dal Dott. Giuseppe Micale, Direttore dell’ASST Sette Laghi, e dal Professor Angelo Tagliabue, Magnifico Rettore dell’Università dell’Insubria.

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04/06/2024
04/06/2024
La Chirurgia vascolare varesina nel ristretto gruppo di chirurgie vascolari in Italia ad impiantare un'endoprotesi ramificata per il trattamento della patologia dell’aorta ascendente ed arco aortico.
In Italia sono stati eseguiti 39 interventi di posizionamento di un'endoprotesi ramificata nel segmento più prossimale dell'aorta, un tratto di difficile gestione. Di questi, i 2 più recenti sono stati eseguiti a Varese negli ultimi dieci giorni.
Si tratta di interventi complessi, ad elevato rischio perioperatorio, che richiedono un importante investimento tecnologico, coinvolgono un'équipe multidisciplinare e molto affiatata e rappresentano l'unica chance di trattamento e cura per i pazienti con estesa patologia all'aorta in presenza di severi fattori di rischio.
Per la precisione, non si tratta di un unico intervento, ma di più momenti tecnici procedurali, uno consecutivo all'altro, che coinvolgono innanzitutto i chirurghi vascolari e i radiologi interventisti, ma anche cardiologi, anestesisti, cardiochirurghi, cardiorianimatori, affiancati naturalmente da strumentisti, nurse di anestesia e dal personale ausiliario di sala, le cui competenze ed elevata professionalità, nonché pronta e reciproca disponibilità interdisciplinare poste al servizio per il paziente, sono risultati elementi essenziali per la loro miglior cura. In termini numerici, una quindicina di professionisti riuniti per oltre cinque ore e mezza intorno al paziente, tra sala di emodinamica e sala operatoria.
I due pazienti operati a Varese sono un uomo e una donna, entrambi ultra-settantenni, entrambi con una complessa patologia del tratto dell'aorta ascendente e dell’arco a rischio imminente di rottura ed il cui profilo di rischio operatorio era pressocché proibitivo, ovvero tale da porre in discussione la possibilità dell'intervento cardiochirurgico per via tradizionale a torace aperto. Per la precisione, la donna è stata sottoposta tre mesi or sono ad un intervento per la sostituzione protesica dell’aorta ascendente a seguito di una sindrome aortica acuta. L’intervento, eseguito in emergenza dall’equipe della Cardiochirurgia, diretta dal Dott. Andrea Musazzi, ha permesso di salvare la vita della paziente. Nelle settimane seguenti tuttavia, per la recidiva di dolore toracico, è stata identificata a mezzo di un’angio-TC la progressione della pregressa malattia verso una vera e propria lesione dissecativa dell’arco aortico, un segmento la cui eventuale gestione operatoria è difficile e complessa per le caratteristiche anatomiche ed emodinamiche di quel segmento, curvilineo e da cui originano strutture vitali come i tronchi sovra-aortici per irrorano il cervello e il cervelletto.
“La dissecazione residua dell’aorta in questi casi può essere ancora trattata dal cardiochirurgo, con un reintervento di sostituzione completa dell’arco dell’aorta; un intervento di significativa complessità e gravato da un elevato rischio perioperatorio, in particolar modo nei pazienti ad alto rischio come nei due pazienti trattati - spiega il Prof. Gabriele Piffaretti, chirurgo vascolare che, insieme ai colleghi, i dottori Nicola Rivolta, Marco Franchin e Maria Cristina Cervarolo, tutti chirurghi vascolari della struttura diretta dal Prof. Matteo Tozzi, hanno eseguito gli interventi con l’indispensabile supporto congiunto degli specialisti di Radiologia Interventistica, il Prof. Federico Fontana e il Dr. Filippo Piacentino – Giudicato proibitivo il rischio di un intervento tradizionale, abbiamo quindi valutato collegialmente di poter procedere per via endovascolare, ricorrendo a queste protesi particolarmente innovative sul cui utilizzo abbiamo sviluppato una positiva esperienza, anche grazie alla sinergia condivisa con i Colleghi di Chirurgia Vascolare dell'Ospedale Universitario di Padova". (Figura 1).
Entrambi gli interventi sono stati studiati con meticolosità dal gruppo multidisciplinare (Aortic Team) dell'Ospedale di Circolo, che opera all'interno del Dipartimento cardio-toraco-vascolare di ASST Sette Laghi.
“La sede anatomica delle lesioni trattate richiede il posizionamento di questa speciale endoprotesi molto vicina alle strutture nobili cardiache -spiega il Prof. Gabriele Piffaretti - In questi casi, ed in particolare con questo tipo di endoprotesi, prima di procedere all'intervento vero e proprio si è reso necessario impiantare, ad opera dei cardiologi interventisti, un pace-maker temporaneo.” I pazienti sono stati quindi portati in sala operatoria, dove i chirurghi vascolari hanno eseguito due bypass cervicali per mantenere costante l’irrorazione cerebrale anche dopo il posizionamento della protesi nell'aorta (Figura 2). Solo a quel punto, insieme ai radiologi interventisti, si è potuti passare ad inserire per via endovascolare la protesi ramificata nel tratto dell'aorta ascendente e dell'arco, un segmento in cui è massima la pressione esercitata dal sangue in uscita dal cuore e le cui pareti si dilatano e si contraggono in sintonia con il ritmo cardiaco.
"Queste protesi sono state studiate per adattarsi al meglio anatomicamente alle sollecitazioni emodinamiche così vigorose in questo primo tratto di aorta toracica’ – continua Piffaretti – Per ridurre tali interferenze indotte dal battito cardiaco e dalla spinta pressoria, e quindi per ottimizzare il posizionamento dell’endoprotesi limitando il rischio di interferire con l’origine delle arterie coronarie o ledere la valvola aortica, è necessario che l’impianto eseguito a quattro mani dal chirurgo vascolare e dal radiologo interventista sia accompagnato in quella fase delicatissima da una fibrillazione cardiaca indotta e regolata dal cardiologo tramite il pace-maker temporaneo".
Entrambi gli interventi sono riusciti perfettamente sotto il profilo tecnico e clinico. Alle delicate fasi intraprocedurali gestite impeccabilmente sotto il profilo anestesiologico dai Dott. Luca Guzzetti e Dott.ssa Dunia D’Onofrio dell’equipe del Dott. Alessandro Bacuzzi, hanno fatto seguito alcuni giorni trascorsi nelle Terapie Intensive del nostro Ospedale, quella Cardiochirurgica del Prof. Paolo Severgnini e quella Multidisciplinare del Prof. Luca Cabrini, dove sono state ottimizzate le fasi immediatamente post-chirurgia prima del rientro in reparto di degenza.
"Senza queste protesi endovascolari di nuova generazione, questi pazienti non avrebbero avuto alternativa di cura. Ma la vera differenza l'hanno fatta i professionisti dell'Aortic Team, che non solo hanno sviluppato una competenza di altissima specializzazione, ma hanno anche creato una squadra perfettamente consapevole del ruolo e dell'importanza di ciascuna componente, che lavora davvero all'unisono sul paziente - spiega la Dott.ssa Battistina Castiglioni, Direttore del Dipartimento cardio-toraco-vascolare - Il nostro dipartimento è stato istituito proprio per catalizzare queste collaborazioni e questi percorsi, che fanno la differenza per i nostri pazienti".
La Chirurgia Vascolare di Varese si conferma punto di riferimento per la chirurgia di ricostruzione protesica ed endovascolare dell’aorta. Ogni anno in Lombardia sono circa 130 le endoprotesi complesse impiantate per la patologia estensiva dell'aorta. Di queste, una decina all'Ospedale di Circolo di Varese.

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31/05/2024
31/05/2024
Il più importante convegno italiano sugli accessi per emodialisi a Varese
Dal 6 all'8 giugno, l'UNA Hotel di Varese ospiterà l'evento più rilevante in campo nazionale in tema di accessi per emodialisi.
Ad aver conquistato questo importante risultato, i Direttori della Nefrologia e della Chirurgia vascolare di ASST Sette Laghi, rispettivamente il Dott. Andrea Ambrosini e il Prof. Matteo Tozzi.
Questo evento congiunto conferma la collaborazione quotidiana tra nefrologo, chirurgo vascolare e radiologo interventista, che è fondamentale per la corretta preparazione e gestione del paziente in trattamento emodialitico.
Nel dettaglio, si tratta del X Convegno del Gruppo di Progetto Accessi Vascolari della Società Italiana di Nefrologia e del IV Convegno della Vascular Access Society Italian Chapter, due eventi congiunti, con il patrocinio, oltre che di ASST Sette Laghi, anche dell'Università dell'Insubria, che vedranno la presenza di relatori internazionali e nazionali e di più di 200 delegati.
L'organizzazione dell'evento a Varese, fortemente voluta dalla Società Italiana di Nefrologia, seguirà e si fonderà con il congresso "Young Renal Week", dedicato a tutti i giovani Nefrologi delle Scuole di Specialità Italiane, che si terrà nella stessa sede nei giorni immediatamente antecedenti dal 2 al 5 giugno.

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30/05/2024
30/05/2024
Varese ospita il sedicesimo Congresso della Società Europea per lo Studio dei Tic e della Sindrome di Tourette
Varese si prepara a diventare la capitale europea per lo studio dei tic e della sindrome di Tourette.
Dal 12 al 14 giugno 2024, la città giardino ospiterà il 16° Congresso della Società Europea per lo Studio della Sindrome di Tourette (ESSTS), organizzato con il patrocinio dell'Università degli Studi dell’Insubria, di ASST Sette Laghi, della Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (SINPIA) e del Comune di Varese.
Il congresso si terrà all’Hotel Palace di Varese e prevede quattro giorni di intensi appuntamenti e opportunità sia per professionisti che per i non addetti ai lavori. Saranno organizzati workshop sia in inglese che in italiano, diversificati per livello di approfondimento e preparazione dei partecipanti.
Tra gli eventi salienti del congresso, il 12 giugno 2024 si terrà la cerimonia di apertura con la partecipazione della prof.ssa Mary Robertson, pioniera della ricerca sui tic e sulla sindrome di Tourette a livello mondiale, che consegnerà il premio a lei intitolato. Il 13 e 14 giugno 2024 si svolgeranno due sessioni con relazioni tenute da esperti internazionali.
Il congresso prevede anche eventi satellite di grande interesse. L’11 giugno 2024 si terrà la "Tourette Syndrome-School", una giornata dedicata agli operatori sanitari che si avvicinano per la prima volta al tema dei tic e della sindrome di Tourette, con interventi di esperti di fama mondiale.
Il 12 giugno 2024 si svolgerà il convegno "Tics e Tourette a scuola", nell’Aula Magna "Granero Porati" di via Dunant, rivolto specificatamente agli insegnanti e organizzato in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Territoriale di Varese, con l'obiettivo di fornire spunti su come gestire i disturbi da tic nel contesto scolastico.
Sempre il 12 giugno 2024, alle ore 21.00, si terrà nello Spazio Yak, in piazza Fulvio De Salvo 6, uno spettacolo teatrale intitolato "Lady Tourette".
La rappresentazione, realizzata in collaborazione con l’Associazione Italiana Sindrome di Tourette (AIST),mira a sensibilizzare la cittadinanza sulle tematiche dei tic e della sindrome di Tourette. L’ingresso è gratuito, ma è obbligatoria la prenotazione al seguente link https://forms.gle/jgHdZWqoZoznrfCG6.
In allegato la locandina dello spettacolo teatrale "Lady Tourette"
📌 Per approfondire, si allega il link al video di presentazione dell'iniziativa con il Prof. Termine che spiega cos'è la sindrome di Tourette e come si articola l'evento:

NEWS RICERCA E SVILUPPO
27/05/2024
27/05/2024
La Società Italiana di Patologia dell'Apparato Digerente (SIPAD) sceglie Varese per riunirsi a congresso
Presidente dell'evento, Stefano Rausei, Direttore Chirurgia Cittiglio-Angera
Giovedì 30 e venerdì 31 maggio a Varese si svolgerà il Congresso Nazionale della Società Italiana di Patologia dell’Apparato Digerente (SIPAD), attualmente presieduta dal prof. Angelo Benevento, direttore della Chirurgia Generale dell’Ospedale di Gallarate. A organizzare l’evento in qualità di Presidente è il Dott. Stefano Rausei, Direttore della Chirurgia Generale di Cittiglio e Angera. Questa edizione del Congresso ha come titolo MULTI #onewaytocure e vuole rappresentare un modo certamente diverso di pensare un congresso scientifico.
MULTImodale, MULTIdisciplinare e MULTImediale: queste, infatti, saranno le 3 caratteristiche che contraddistingueranno il percorso interattivo e accattivante attraverso il quale saranno presentati i contenuti da parte di un panel di riconosciuti esperti nazionali ed internazionali con la partecipazione dello chef stellato Roberto Valbuzzi e dello storyteller Stefano Borghi. Le stesse 3 caratteristiche che disegnano, tutte insieme, l’unica strada possibile che ogni volta i clinici si trovano a dover percorrere per individuare la migliore strategia di cura per i pazienti affetti da patologia gastrointestinale. Diversi e di assoluto interesse i topic trattati: la buona alimentazione e la malnutrizione, l’ottimizzazione del percorso chirurgico e le sue più temibili complicanze, gli sviluppi terapeutici più innovativi, sia dal punto di vista tecnologico che farmacologico.
“Al SIPAD24 sottolineeremo l’importanza di una corretta alimentazione ai fini della prevenzione e dell’efficientamento del percorso post-operatorio del paziente affetto da patologia dell’apparato digerente - spiega il dr. Rausei - Quando ci si approccia a queste malattie, in particolare se oncologiche, l’equipe in gioco deve necessariamente contemplare tutte le professionalità interessate e utili ai fini della corretta diagnosi, della corretta strategia di cura e, infine, del corretto trattamento, misurato sulla malattia e, soprattutto, sulla persona. Ne parleremo con illustri colleghi, con gli infermieri, con le associazioni di pazienti”. Il dr. Rausei, che ha acquisito l’accreditamento per la Chirurgia Oncologica da parte dell’ European Union of Medical Specialists (UEMS), lavora presso due centri spoke dell’ASST Sette Laghi. “Proprio il fatto che si eserciti la professione in un centro più periferico non deve escludere assolutamente la possibilità di un continuo confronto con le altre figure specialistiche necessarie per assicurare il miglior percorso di cura di ogni paziente e, allo stesso tempo, deve comportare l’applicazione dei migliori protocolli di gestione post-operatoria. Peraltro, la possibilità dell’urgenza oncologica di carattere chirurgico arriva ad interessare anche la sede periferica, che in questo senso dovrà saper rispondere tempestivamente e altrettanto efficacemente ai bisogni di salute del territorio sul quale insiste. Al SIPAD24 si parlerà specificamente anche di questo”.
Pertanto, dietro quella che sembra una contraddizione (MULTI e #onewaytocure), c’è tutta la filosofia che, dopo 45 anni di congressi, ancora anima la SIPAD, la prima società scientifica italiana di tipo monotematico ma polispecialistico. Con il contemporaneo coinvolgimento di chirurghi, endoscopisti, gastroenterologi, oncologi, radiologi e anatomopatologi, il MULTI si propone di far avvertire il suo respiro polispecialistico tanto nell’interattività della discussione dei casi clinici, quanto nella solennità delle letture magistrali, così come nei riscontri digitali live della platea agli stimoli dei relatori e nelle provocazioni del faccia a faccia tra superesperti. Tanto, e altrettanto modulabile, lo spazio riservato ai giovani: per loro corsi hands on ed ampia possibilità di presentare i propri contributi scientifici, ai migliori dei quali saranno riconosciuti premi di richiamo.

NEWS RICERCA E SVILUPPO
27/05/2024
27/05/2024
Neuroemergenze a Varese: professionisti, tecnologie e numeri di un centro di riferimento regionale ad alta specializzazione.
L'Ospedale di Circolo di Varese è uno dei centri di riferimento regionali ad alta specializzazione per le neuroemergenze.
A consentire questo ruolo, un team di professionisti che afferiscono alle diverse strutture coinvolte nella prima linea di gestione di queste patologie tempo-dipendenti, che comportano un rischio altissimo per la sopravvivenza e per la qualità della vita e una gestione caratterizzata da estrema complessità: la Neuroradiologia, diretta dal Dott. Andrea Giorgianni, la Neurochirurgia, diretta dal Prof. Davide Locatelli, la Neurianimazione, diretta dal Prof. Luca Cabrini, e la Neurologia, diretta dal Dott. Simone Vidale.
Ogni anno, i casi di interesse neurologico trattati in emergenza e urgenza all'Ospedale di Circolo di Varese sono più di 600, ma questo conteggio non tiene conto del fatto che lo stesso paziente viene trattato contemporaneamente dai diversi specialisti, richiedendo spesso più trattamenti, farmacologici, endovascolari e chirurgici, oltre alle cure assidue dei Neurorianimatori.
Lo stroke, infatti, sia ischemico, sia emorragico, così come il trauma cranico, è una patologia complessa, che colpisce all'improvviso, rispetto alla quale fondamentali sono due fattori: il tempo e la tipologia di trattamento.
"Ogni stroke può avere cause e conseguenze diverse, rispetto alle quali vanno garantite risposte diverse - spiega il Dott. Giorgianni - Grazie allo sviluppo delle tecnologie e delle competenze in ambito endovascolare, oggi la maggior parte degli stroke trovano nelle procedure di neuroradiologia interventistica la risposta più efficace. All'Ospedale di Circolo disponiamo di un quartiere angiografico composto da 4 sale, tutte in fase di rinnovamento, come in fase di rinnovamento è tutto il parco delle grandi apparecchiature radiologiche. Grazie alla collaborazione con i Cardiologi e i Radiologi, con cui condividiamo il quartiere angiografico, siamo quindi in grado di garantire una risposta anche a più emergenze contemporaneamente."
Nel 2023, l'équipe della Neuroradiologia ha eseguito 381 procedure vascolari, sia angiografiche che interventistiche, per la diagnosi e la terapia dello stroke ischemico ed emorragico. A questi pazienti, vanno sommati quelli che necessitano di un approccio neurochirurgico, che nel 2023 sono stati 196, tra traumi cranici e vertebro-midollari, emorragie cerebrali da rottura di aneurismi o di altre alterazioni vascolari.
"Quanto alla sinergia coi Colleghi nella gestione delle emorragie cerebrali da rottura di aneurisma - aggiunge il Prof. Locatelli, che è anche docente all'Università dell'Insubria - ciascun caso viene sempre valutato con i Neuroradiologi al fine di garantire la miglior scelta terapeutica per il paziente, chirurgica o endovascolare. Fondamentale è poi seguire i pazienti anche dopo l'emergenza. Lo facciamo attraverso l’ambulatorio multidisciplinare vascolare neurochirurgico-neuroradiologico, attivo dal marzo 2015. Da allora sino al 2023 abbiamo valutato 1029 casi, mentre dall'inizio del 2023 ad oggi abbiamo già visto 86 pazienti, sia in follow up, sia come prime visite".
Alcuni pazienti, circa una quarantina all'anno, sono trattati con terapie farmacologiche e perfusive da parte della Neurologia.
"A questo proposito - spiega il Dott. Vidale - siamo molto attenti all'evoluzione in corso e stiamo acquisendo nuove terapie che si sono dimostrate particolarmente efficaci nel trattamento dello stroke in alternativa o in combinazione alla chirurgia o all'interventistica endovascolare".
Dei circa 1200 pazienti che sono stati ricoverati nella Terapia intensiva diretta dal Prof. Cabrini nel 2023, una quota importante presentava stroke o trauma cranico.
"Tra i pazienti trattati dai Neuroradiologi e dai Neurochirurghi, oltre 300 sono stati ricoverati nel nostro reparto e per tutti è stato garantito il supporto come anestesisti durante le procedure - precisa il Prof. Cabrini, che è anche docente all'Università dell'Insubria - In media, partecipiamo ad una procedura urgente neuroradiologica o neurochirurgica ogni 28 ore, a cui si sommano i casi neurologici e neurochirurgici che ricoveriamo ma che non richiedono una procedura immediata".
I professionisti coinvolti nella gestione delle neuroemergenze si sono riuniti in un convegno giovedì 23 maggio, sottolineando una volta di più la necessità di lavorare insieme in stretta sinergia per continuare a migliorare il livello raggiunto.
Tre, in particolare, le direttrici d'azione: il continuo aggiornamento, con particolare attenzione alle tematiche del trauma e delle patologie acute di ambito neurologico, l’estensione della raccolta ed analisi dei dati, comparati a quelli italiani, per comprendere meglio i punti che richiedano interventi mirati, e la promozione dell’umanizzazione delle cure, con attenzione specifica su quanto possa migliorare gli esiti fisici, cognitivi ed emotivi a lungo termine.

CLINICAL TRIAL CENTER
Istituito nel 2019, il Clinical Trial Center (CTC) ha come obiettivo principale quello di promuovere la partecipazione dell’ASST a bandi di ricerca nazionali (Ministero della salute, Regione Lombardia...) ed internazionali e coadiuvare gli sperimentatori nella progettazione degli studi, nella raccolta delle relative autorizzazioni, nella conduzione degli stessi.
La ASST dei Sette Laghi, infatti, è polo universitario, per cui è impegnata in numerosi studi clinici ed in attività di ricerca. Il Clinical Trial Center supporta l’attività scientifica del personale sanitario sia nella fase di stesura e di rendicontazione dei progetti di ricerca, sia nella conduzione di sperimentazioni cliniche sponsorizzate (profit) e spontanee (non profit).
Inoltre, il CTC gestisce gli studi da un punto di vista organizzativo ed economico- finanziario, si occupa della registrazione degli stessi nei data base nazionali e internazionali, monitorando il percorso del paziente inserito in uno studio clinico con lo scopo di garantire la progressione della sperimentazione secondo quanto stabilito
dal protocollo, con particolare riferimento all’arruolamento dei pazienti, alla registrazione dei risultati ed al rispetto delle tempistiche.
Attualmente il CTC gestisce la parte amministrativa di circa 19 progetti di ricerca e sono state sottoscritte 57 convenzioni relative a studi.
Il Clinical Trial Center segue una serie di progetti nel campo sociosanitario, tutti finanziati dalla Regione Lombardia.
Per ogni progetto, sono stati indetti concorsi per il reclutamento di diverse figure professionali in regime di libera professione, tra cui psicologi, psichiatri e neuropsichiatri, logopedisti, Terp, e altri.
Per ulteriori informazioni, si prega di fare clic sui link sottostanti: