Giovani e rischio

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Descrizione:

Con-t@tto - Centro per le Dipendenze Giovanili

nasce dalle riflessioni fatte da un gruppo di operatori del Ser.D. di Varese attorno a molte situazioni di disagio e sofferenza raccontate da ragazze e ragazzi minorenni o da poco entrati nella maggiore età, nonché dai loro genitori. L'inizio effettivo delle attività  di Con-t@tto - Centro per le Dipendenze Giovanili è stato il 15 gennaio 2013.

Con-t@tto - Centro per le Dipendenze Giovanili è un luogo dove essere ascoltati con riservatezza, avere informazioni, condividere dubbi sull'uso di sostanze legali e illegali (alcol, farmaci, droghe) e sui comportamenti a rischio di dipendenza (internet, gioco, ecc).

Con-t@tto assolve alle seguenti due funzioni:

  • fornisce informazioni e supporto psicologico alle famiglie in relazione al possibile uso di sostanze da parte dei propri figli,
  • orienta i genitori a modelli educativi e preventivi e/o di corretta osservazione e rapporto con i propri figli in relazione ai problemi di salute.

Gli operatori sono professionisti medici, psicologi, educatori, assistenti sociali.

Definizione del Target:

Con-t@tto - Centro per le Dipendenze Giovanili è nato dall'esperienza maturata in oltre 10 anni dagli operatori di "Con-t@tto Spazio Adolescenti" con l'intenzione di finalizzare l'operatività esclusivamente alle situazioni di disagio adolescenziale legato a sperimentazione, uso, abuso e dipendenza di sostanze legali e illegali oppure a situazioni di sperimentazione, uso, abuso o dipendenza di comportamenti di addiction (affettive, I.A.D., G.A.P., ecc.).

Il target di riferimento è la fascia d'età  compresa tra i 14 e i 21 anni; nello specifico

  • ragazze e ragazzi minorenni
  • ragazze e ragazzi maggiorenni in età  inferiore o uguale a 21 anni
  • genitori con figli in età  eguale o inferiore a 21 anni in carico al Servizio
  • genitori che richiedono una consulenza rispetto alla preoccupazione di un possibile uso di sostanze da parte del figlio (per il quale non è ancora stata aperta una cartella/procedura di presa in carico)
  • operatori e servizi della rete territoriale coinvolti in situazioni riguardanti persone in età  inferiore o uguale a 21 anni che presentano comportamenti di:
    • rischio concreto di entrare in contatto con sostanze stupefacenti e comportamenti di addiction
    • sperimentazione e/o uso esperienziale di sostanze ad azione psicotropa lecite e/o illecite
    • abuso o dipendenza da sostanze ad azione psicotropa lecite e/o illecite,
    • addiction diversi (G.A.P., I.A.D., ecc.).

E' fondamentale ribadire come l'adolescente, i suoi pensieri, il suo mondo, la sua sofferenza vanno incontrati e accolti là  dove si trovano: in un letto di Ospedale o in un Pronto Soccorso, a Scuola o al Servizio Tutela Minori, in un Centro di Ascolto territoriale o dentro la realtà  virtuale di un blog o di un social network, nelle piazze e nelle vie delle nostre città  o negli spazi più o meno marginali dei tanti paesi della nostra provincia; esattamente dove non ci saremmo mai aspettati di dover incontrare un giovane, soprattutto dove l'adolescente non si sarebbe aspettato di incontrare noi.

Ma, che ci piaccia o no, il giovane là è nel suo mondo, un luogo al quale, a volte con gran fatica, ha dovuto adattarsi e dove, quasi sempre, può essere stato relegato dall'adulto o dalle vicende della vita; un mondo fatto di oggetti e di strumenti di valutazione della realtà  molto precisi e spesso estremamente rigidi.

Io li guardo, e sento le loro chiacchiere. Sono migliori di come ce li immaginiamo
noi. Più dolci, appassionati, idealisti. A noi sembrano cinici, senza entusiasmo. E invece
sanno quello che vogliono, e vogliono stare bene in un mondo migliore. A parte pochi,
comunque meno degli adulti, non sono delinquenti, sono solo ragazzi, sono come
eravamo noi alla loro età...€ (M. De Giovanni, I BASTARDI DI PIZZOFALCONE Ed. Einaudi, 2013)

Osservazioni sulle situazioni giunte nei primi tre anni di attività 

Parlare di droghe, di sostanze di abuso, farmaci compresi, o di comportamenti di addiction è apparso fin da subito come ragionare attorno e dentro l'"era dell'additività ": il consumo in sè, e ancora più  quello di sostanze (legali o meno che siano) - consapevole, diffuso e/o generalizzato –, può essere finalizzato alla sostenibilità  psico-fisica individuale dei modelli economici e socio-culturali dominanti.

Tutti coloro che si presentano al Servizio vengono ascoltati prima di essere presi in carico. Il nostro "protocollo" considera il fatto in sé (che la domanda sia portata dai genitori, da segnalazione, o altro) come l'indicazione di una probabile vulnerabilità  alla quale prestare attenzione. La presa in carico è strettamente connessa alla strutturazione di un contesto appropriato ad utenti così giovani e con problematiche tossicologiche così differenziate rispetto agli adulti.

Abbiamo creato situazioni di presa in carico all'interno delle quali:

  • ridurre al minimo le legittime preoccupazioni di stigmatizzare eccessivamente comportamenti di consumo che hanno ancora le caratteristiche della sperimentazione
  • evitare un eccessivo contatto con la fascia adulta di utenti, che per alcuni adolescenti possono rappresentare un'occasione di avvicinamento a comportamenti di abuso o di dipendenza più gravi.

Con-t@tto - Centro per le Dipendenze Giovanili collabora con alcuni progetti nazionali e regionali:

  • Presidenza Consiglio dei Ministri, Dipartimento Politiche Antidroga - Progetto "NON E' MAI TROPPO PRESTO - EARLY DETECTION FOR EARLY INTERVENTION – Diagnosi e intervento precoce dell'uso di sostanze nei minori mediante counseling motivazionale, drug test e supporto educativo della famiglia" rivolto a
    • genitori di minorenni per i quali si sospetta o è stato confermato l'uso di sostanze,
    • persone minorenni con possibile uso di sostanze stupefacenti
    • insegnanti e/o educatori a contatto con persone minorenni con disturbi comportamentali e/o sospetto uso di droga,
    • operatori del settore delle tossicodipendenze e dell'area sociale
    • medici di medicina generale e pediatri, farmacisti, neuropsichiatri infantili
    • pronto soccorso.
  • Regione Lombardia€“ "Interventi psico-socio-educativi a famiglie con adolescenti in difficoltà  per favorire processi di inclusione sociale e di contrasto alla povertà  (Por 2014/2020 asse II - obiettivo specifico 9.3)".
    L'obiettivo generale del Progetto è quello di potenziare la finalità  inclusiva dei percorsi territoriali mediante la realizzazione di un modello d'intervento flessibile e integrato con le risorse del territorio, in risposta alle problematiche di rischio educativo delle famiglie con giovani e adolescenti in difficoltà  di età  compresa fra i 13 e i 25 anni.
    Gli obiettivi specifici sono l'aumento delle opportunità  rivolte ai giovani e alle loro famiglie, favorendo processi includenti di contrasto alle situazioni di disagio sociale, la produzione di cambiamenti adattivi e migliorare le capacità  relazionali all'interno della famiglia.
    I destinatari degli interventi sono le famiglie con adolescenti o giovani tra i 13 e i 25 anni (art. 5 DL n. 92/2014 convertito in L. 117 del 11 agosto 2014) in condizioni di difficoltà  oppure con adolescenti sottoposti a provvedimento dell'Autorità  Giudiziaria.
  • Regione Lombardia - D.G.R. 2727/2014, Moduli sperimentali in comunità  terapeutica per giovani sottoposti al provvedimento di misura cautelare.

Lavorare con le figure genitoriali

La presa in carico dell'utente adolescente con problemi di dipendenza è in realtà  la presa in carico di un intero contesto, quello appunto in cui l'adolescente vive, fatto soprattutto del rapporto con le figure genitoriali.

Spesso giungono al Servizio genitori che richiedono informazioni ed indicazioni di tipo educativo, per fornire risposte adeguate a queste istanze può essere importante strutturare spazi, anche di gruppo, con finalità  psico-educativa per genitori, da proporre anche a genitori che non hanno i figli in carico al Servizio. Un numero sempre più importante di genitori hanno manifestato tutta la loro impotenza nel tentativo di aiutare i figli che hanno scoperto usare cannabinoidi: difficilmente riescono a parlare con loro e ancor meno ad accompagnarli al Servizio per una valutazione ed eventuale presa in carico. A questa tipologia di genitori sono stati dedicati spazi e/o gruppi specifici per aiutarli a rafforzare le loro competenze e la loro capacità di intervento educativo.

Molti adolescenti, soprattutto se minorenni, mostrano una bassa motivazione al trattamento (fa eccezione una certa accettazione passiva del monitoraggio urine, spesso però vissuto in maniera strumentale e manipolatoria); è pertanto indispensabile coinvolgere attivamente i genitori nel percorso di cura (ed eventualmente altri familiari conviventi), supportandoli adeguatamente.

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Giovani e rischio

Via O. Rossi 9

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Lunedì al Venerdì 
9.00
16.00
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800.018.280

E-mail

sertvarese@asst-settelaghi.it

il Martedì e il Giovedì
14.30
17.00