Prevenire e gestire il rischio aggressivo nelle strutture sanitarie
Prevenire e gestire il rischio aggressivo nelle strutture sanitarie
15 ottobre 2019
Comunicato stampa

Domani, convegno in via Ravasi
E' in programma per domani, mercoledì 16 ottobre, nell'Aula Magna dell'Università dell'Insubria, in via Ravasi, una giornata di studio sul tema attualissimo della prevenzione e gestione del rischio aggressivo nelle strutture sanitarie.
L'evento, organizzato dall'ASST dei Sette Laghi con Responsabile scientifico la Dott.ssa Giorgia Saporetti, Direttore della struttura Qualità, Appropriatezza, Accreditamento e Rischio Clinico, si propone di sensibilizzare gli operatori al potenziamento e all’adozione di buone pratiche clinico assistenziali e relazionali per la prevenzione e la gestione del rischio di aggressività.
Numerosi sono gli esperti del mondo accademico e sanitario tra Medici, Infermieri ed Educatori Professionali che porteranno la loro esperienza e le loro argomentazioni al dibattito e al confronto.
Nelle strutture sanitarie si sta assistendo ad un aumento costante degli episodi di aggressione e atti di violenza contro gli operatori sanitari La violenza sul posto di lavoro è un problema che investe i paesi di tutto il mondo. La reale dimensione del problema non è nota, ma si crede che i dati raccolti siano soltanto la punta di un iceberg. Nel settore sanitario, sociosanitario e in modo particolare nei servizi di emergenza-urgenza e nelle strutture psichiatriche, secondo una recente ricerca (FNOMCEO - Federsanità, 2018), le aggressioni fisiche hanno raggiunto rispettivamente il 19% e il 28% degli operatori.
"Anche i dati, tratti dal sistema di segnalazione degli eventi (Incident Reporting), - spiega la Dott.ssa Saporetti - confermano la presenza significativa nell’ASST Sette Laghi di questo fenomeno, soprattutto in alcuni setting di cura quali il Pronto Soccorso, le strutture di ricovero psichiatriche (SPDC) e la Neuropsichiatria Infantile. Sono, infatti, numerosi gli episodi di attacco e denuncia da parte di pazienti o familiari che sfociano in minacce o in veri e propri comportamenti aggressivi verbali o fisici ai danni di infermieri, medici ed altri operatori che lavorano nei diversi contesti di cura".