DIPARTIMENTO FUNZIONALE MEDICINA DI GENERE PER LA SALUTE DELLA DONNA

Direttore: Prof. Fabio Ghezzi

 

La medicina di genere (MdG) o, meglio, la medicina genere-specifica è definita dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) come lo studio dell’influenza delle differenze biologiche (definite dal sesso) e socio-economiche e culturali (definite dal genere) sullo stato di salute e di malattia di ogni persona. Una crescente mole di dati epidemiologici, clinici e sperimentali indica l’esistenza di differenze rilevanti nell’insorgenza, nella progressione e nelle manifestazioni cliniche delle malattie comuni a uomini e donne, nella risposta e negli eventi avversi associati ai trattamenti terapeutici, nonché negli stili di vita e nella risposta ai nutrienti. Anche l’accesso alle cure presenta rilevanti diseguaglianze legate al genere.

È noto che le donne si ammalano di più, consumano più farmaci e sono più soggette a reazioni avverse, oltre che essere socialmente “svantaggiate” rispetto agli uomini. Inoltre, nei Paesi occidentali, nonostante le donne vivano più a lungo degli uomini, l’aspettativa di “vita sana” è equivalente tra i due sessi.

È stato anche ampiamente dimostrato che a livello cellulare numerosi determinanti (genetici, epigenetici, ormonali e ambientali) sono alla base delle differenze tra cellule maschili e femminili e di conseguenza, a livello mondiale, sono state date indicazioni per affrontare in modo corretto tutte le fasi dalla ricerca sperimentale. Infatti, per molto tempo negli studi clinici i soggetti arruolati sono stati prevalentemente di sesso maschile, negli studi preclinici in vitro (su linee cellulari o cellule isolate) non è stato riportato il sesso di origine dell’organismo da cui derivano le cellule e per quelli in vivo (su animali da esperimento) sono stati usati animali di sesso maschile.

Un approccio di genere nella pratica clinica consente quindi di promuovere l’appropriatezza e la personalizzazione delle cure generando un circolo virtuoso con conseguenti risparmi per il Servizio sanitario regionale. La MdG non rappresenta una branca a sé stante dell’area medica ma una dimensione interdisciplinare che, come tale, deve pervadere tutte le branche del sapere medico al fine di studiare l’influenza del sesso e del genere sulla fisiologia, la fisiopatologia e la patologia umana, vale a dire su come si sviluppano le patologie, quali sono i sintomi, come si fa prevenzione, diagnosi e terapia negli uomini e nelle donne. Secondo una visione globale del concetto di salute, l’erogazione di cure appropriate presuppone la “centralità del paziente” e la “personalizzazione delle terapie” considerando, nella valutazione delle patologie e nella loro gestione, oltre al sesso biologico anche parametri quali identità di genere, età, etnia, livello culturale, confessione religiosa, orientamento sessuale, condizioni sociali ed economiche.

La stessa DGR XI/6387 del 16 maggio 2022 DETERMINAZIONI IN ORDINE AGLI INDIRIZZI DI PROGRAMMAZIONE PER L’ANNO 2022 ribadisce la necessità di presidiare la MEDICINA di GENERE dedicando un intero capitolo a questo tema.

Il dipartimento funzionale dovrà essere composto da tutte le strutture aziendali (SC, SSD e SS) che a vario titolo di occupano di:

 

Ultimo aggiornamento: 13/04/2023