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03/06/2025
03/06/2025
Il valore della generosità: importanti donazioni dalla Fondazione Il Ponte del Sorriso
Il valore della generosità: importanti donazioni dalla Fondazione Il Ponte del Sorriso
Nuove e importanti donazioni, del valore complessivo di oltre 150mila euro, per i reparti pediatrici e non solo di ASST Sette Laghi, grazie all’impegno della Fondazione Il Ponte del Sorriso e dei suoi benefattori.
Nel dettaglio, si tratta di un ecografo per la Terapia Intensiva Pediatrica, un ecografo per la Radiologia del Del Ponte, un ecografo e una carrozzina per la Pediatria di Tradate, una sonda ecografica e due carrozzine per la Pediatria di Cittiglio, un bilirubinometro e 2 tiralatte per la Neonatologia, 5 carrozzine e 4 carrelli servitori per il Pronto Soccorso Pediatrico, un rinolaringoscopio per l'Otorinolaringoiatria Pediatrica, 12 poltroncine e una carrozzina per la Neuropsichiatria Infantile, 5 culle e 4 carrozzine per la Pediatria del Del Ponte e l'ambientazione della sala d’aspetto e della RM in Medicina Nucleare all'Ospedale di Circolo.
"Molte delle donazioni che abbiamo potuto realizzare raccontano una storia toccante, che emoziona - tiene a sottolineare Emanuela Crivellaro, Presidente della Fondazione il Ponte del Sorriso - Alcune delle 13 sedie a rotelle per bambini, allegre e colorate, sono state acquistate nel ricordo di due clown, Spinciufla e Smemotto, il cui sorriso, dopo averne regalati tanti ai bambini ricoverati, si è spento poco tempo fa.
Alla memoria di Giorgio Noris, il giovanissimo colpito lo scorso anno da un malore fatale al mare in Sardegna, pochi giorni prima del nonno che non ha retto al lutto, sono stati intitolati due tiralatte professionali per favorire l'allattamento materno ai bimbi prematuri della Terapia Intensiva Neonatale e Neonatologia, dove Giorgio era stato uno dei piccoli pazienti.
Per la prematura scomparsa di Daniele Pavin il conforto di suoi cari è arrivato nel donare parte dell’ecografo destinato alla Pediatria di Tradate, reparto dove da bambino per anni era stato un paziente.
E come non pensare alla piccola Margherita Rosa, il nostro angelo custode nel cui nome vengono costantemente raccolti fondi affinché altri bambini possano guarire e altri genitori non debbano soffrire come la sua mamma e il suo papà? Tanto dolore dal quale nasce la speranza, ma anche gioia che porta sorrisi. Come per il bilirubinometro che è il dono di Stefania e Gabriele che, per le loro nozze, hanno chiesto agli amici di devolvere a noi l'equivalente dei regali.
Grazie di cuore ai tantissimi benefattori privati, aziende e associazioni che ci hanno dato la possibilità di donare anche un ecografo per rendere meno invasivi gli accessi venosi ai bambini molto piccoli o prematuri, in uso agli anestesisti, 5 culle per neonati in Pediatria a Varese moderne e funzionali per assistere i propri bimbi, un videorinolaringoscopio per l'Otorinolaringoiatria Pediatrica. Un nuovo ecografo top di gamma per le indagini diagnostiche della Radiologia Pediatrica, poltroncine colorate e confortevoli per la terapia occupazionale, importantissima per le fragilità dei ragazzi della Neuropsichiatria Infantile e dell'Adolescenza e allestire un ambiente rassicurante nel mondo della fantasia, che parte dal bosco e termina nel fondo marino, per gli esami pediatrici più particolari effettuati nella Medicina Nucleare dell'Ospedale di Circolo. Insieme si può fare davvero tanto per migliorare l’assistenza sanitaria pediatrica”.
"Non solo il Polo materno-infantile, ma l'intera ASST non può prescindere dal legame con il territorio - tiene a commentare il Prof. Massimo Agosti, Direttore del Dipartimento materno-infantile, che interviene in rappresentanza della Direzione aziendale - C'è la Regione, c'è l'Azienda, certo, ma la sanità sul territorio ha bisogno del riconoscimento e del sostegno della cittadinanza, ben rappresentato e catalizzato dal Terzo Settore. Il valore di questa donazione è dato innanzitutto dal fatto che essa ha coagulato l'affetto di tanti singoli benefattori, che hanno saputo tradurre il momento di dolore o di felicità che li ha coinvolti in qualcosa non solo di utile, ma soprattutto di buono per molti, riconoscendo il valore dei servizi offerti dai nostri reparti. Grazie di cuore a loro e grazie a Il Ponte del Sorriso per aver saputo raccogliere queste storie, queste volontà, questi gesti di amore così preziosi. Noi ci impegniamo a valorizzarli con il nostro lavoro quotidiano al servizio dei pazienti, a partire dai più piccoli".
"L’ecografo donato è un apparecchio di ultima generazione, progettato per offrire prestazioni diagnostiche eccellenti in campo pediatrico e neonatale – spiegano il Dott. Leonardo Callegari, Direttore del Dipartimento di Area della Diagnostica per Immagini e dei Servizi, e il Prof. Massimo Venturini, Direttore della Radiologia Varese - Lo strumento, dotato di tecnologia avanzata a ultrasuoni ad alta risoluzione, consente di ottenere immagini nitide e dettagliate, fondamentali per una valutazione clinica accurata. Uno dei suoi principali vantaggi è l'assenza di radiazioni ionizzanti, garantendo così la massima sicurezza per i piccoli pazienti anche in caso di controlli ripetuti. La sua interfaccia intuitiva e i software integrati facilitano l’utilizzo da parte degli operatori sanitari, permettendo esami rapidi e precisi senza compromettere il comfort del paziente. Grazie alla portabilità e alla leggerezza, può essere facilmente utilizzato anche in situazioni di emergenza o in reparti con spazi limitati. Questa tecnologia a bassa invasività rappresenta un alleato indispensabile per diagnosi tempestive e mirate, migliorando significativamente la qualità dell’assistenza e contribuendo a interventi clinici più efficaci e sicuri per i bambini".
“Le donazioni della Fondazione Il Ponte del Sorriso hanno rappresentato un sostegno prezioso per rendere la Terapia Intensiva Pediatrica un ambiente accogliente per le famiglie dei piccoli ricoverati. Questo nuovo ecografo, invece, rappresenta uno strumento essenziale che migliora la diagnosi dei nostri piccoli pazienti, rafforzando ulteriormente la qualità dell’assistenza offerta.” - Commenta il Dott. Andrea Ambrosoli, Direttore dell'Anestesia e Rianimazione Del Ponte
"Ancora una volta il Ponte del Sorriso ci permette di curare al meglio i nostri piccoli pazienti e le loro famiglie. – tiene a sottolineare il Dott. Carlo Baldioli, Responsabile della Pediatria di Cittiglio - Alta tecnologia: ecco il dono di una sonda ecografica che permetterà di valutare l’aspetto polmonare e di altri parenchimi diagnosticando e controllando in modo non invasivo le patologie che dobbiamo guarire, ma anche alta “empatia”: sedie a rotelle dedicate permetteranno ai nostri piccoli di muoversi in un momento per loro tanto difficile”.
“Disporre di strumentazioni all’avanguardia, come il fibrolaringoscopio pediatrico di ultima generazione, è essenziale per la nostra attività clinica. – spiegano il Prof. Maurizio Bignami, Direttore dell'Otorinolaringoiatria e la Dott.ssa Francesca De Bernardi di Valserra, Responsabile dell’Otorinolaringoiatria pediatrica.
Questo strumento ci consente di elevare ulteriormente la qualità diagnostica delle patologie delle alte vie aeree nei bambini, garantendo un approccio meno invasivo, più preciso e più sicuro. È un gesto concreto che rafforza il nostro impegno quotidiano nel fornire cure sempre più efficaci e attente. "
“Il nuovo ecografo rappresenta un supporto prezioso per migliorare la diagnostica durante le visite pediatriche, sia in Pronto Soccorso che nei reparti di degenza, consentendo valutazioni più rapide, accurate e tempestive. L’ecografo è ormai parte integrante della visita pediatrica: consente di avere dati immediati e più approfonditi della semplice tradizionale visita, fornendo elementi importanti per la diagnosi nel momento stesso della prima valutazione pediatrica. Grazie alla sua facile accettazione anche da parte dei pazienti più piccoli e all’assenza di rischi nel suo utilizzo, risulta inoltre estremamente utile nel follow-up anche quotidiano delle patologie del bambino garantendo una gestione più efficace e sicura delle diverse patologie. La carrozzina pensata appositamente per le esigenze pediatriche, colorata e apprezzata dai bambini, quasi come un giocattolo, renderà più agevoli e confortevoli gli spostamenti all’interno dell’Ospedale.”- commenta la Dott.ssa Anna Elisabetta Bussolini, Direttore della Pediatria di Tradate
“Desidero ringraziare caldamente il Ponte del Sorriso ed i loro collaboratori artistici per l'invalutabile supporto fornitoci nel rendere la sede della Medicina Nucleare più accogliente e rilassante per i pazienti in attesa, specialmente per i bambini" - anche Dott. Diego De Palma, Direttore della Medicina Nucleare - esprime la propria gratitudine ala Fondazione.
La Dott.ssa Annamaria Plebani, Responsabile del Pronto Soccorso Pediatrico - commenta – “Il vostro contributo è fondamentale per migliorare l'accoglienza e l'assistenza dei bambini e delle loro famiglie. Questi nuovi arredi renderanno il nostro ambiente più confortevole e funzionale. Grazie per la vostra generosità."
Il Prof. Cristiano Termine, Direttore della Neuropsichiatria Infantile e dell'Adolescenza, infine, evidenzia che “La donazione ricevuta rappresenta un gesto prezioso per rendere più accogliente e confortevole l’ambiente di cura della Neuropsichiatria Infantile e dell'Adolescenza.

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30/05/2025
30/05/2025
Convegno “Il Trapianto di Rene: oltre le barriere e verso il futuro”
Convegno “Il Trapianto di Rene: oltre le barriere e verso il futuro”
13 giugno 2025, Palace Grand Hotel
Il mondo della trapiantologia è in continua evoluzione, alla luce di nuovi scenari clinici, scientifici e organizzativi.
Il 13 giugno 2025, al Palace Grand Hotel di Varese, si terrà un convegno organizzato dalla Nefrologia varesina, diretta dal Dott. Andrea Ambrosini, dedicato a uno dei temi centrali della nefrologia moderna: il trapianto di rene e le sue prospettive future. È la terza edizione, dopo quella del 2019 e del 2023, segno della continuità e dell'impegno del Centro Trapianti della ASST dei Sette Laghi per la promozione della attività e per l'aggiornamento culturale continuo degli addetti ai lavori.
“Il trapianto renale rappresenta oggi la miglior opzione terapeutica per i pazienti nefropatici, perché non solo migliora notevolmente la loro spettanza di vita, ma ne cambia radicalmente anche la qualità. - Spiega il Dott. Ambrosini, Responsabile Scientifico dell’evento - In un contesto di collaborazione multidisciplinare, il nefrologo è gioco forza la figura cardine, come ribadisce la Società Italiana di Nefrologia, ed è pertanto nostro dovere rilanciare sfide sempre più affascinanti e futuristiche, in un contesto in continua evoluzione ed espansione; questo convegno vuole approfondire le nuove e moderne prospettive cliniche e gestionali, promuovendo una formazione scientifica rigorosa e multidisciplinare, grazie alla partecipazione di professionisti di comprovata esperienza e alto profilo, nefrologi, chirurghi, infettivologi, provenienti dai maggiori centri trapianto in ambito nazionale. Saranno presenti anche il Presidente della Società Italiana di Nefrologia, i responsabili del Centro Nazionale Trapianti e del Nord Italia Transplant ed il Direttore del Dipartimento Interaziendale dei Trapianti di Rene, oltre alle autorità locali e regionali per i saluti istituzionali, da sempre vicini ed attenti a questo ambito importante della sanità italiana”.
Tra gli argomenti chiave, si discuterà delle possibilità terapeutiche offerte dal trapianto anche per pazienti di età avanzata, dei modelli organizzativi internazionali a cui ispirarsi per migliorare i risultati in Italia, dell’evoluzione degli studi immunologici e delle nuove frontiere della compatibilità. Ampio spazio sarà riservato anche alle strategie per affrontare il trapianto nei pazienti immunizzati e ad alto rischio, al confronto tra protocolli di desensibilizzazione e programmi di crossover, all’uso di tecniche aferetiche e alle prospettive terapeutiche offerte da farmaci innovativi. Non mancherà un focus sul rigetto umorale, sul ruolo degli inibitori del complemento e sulle terapie emergenti.
L’obiettivo della giornata è quello di promuovere una formazione continua e l’eccellenza clinica, offrendo uno sguardo concreto e propositivo sul trapianto del rene, con il fine di assicurare ai pazienti trapiantati una qualità di vita sempre più elevata.

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27/05/2025
27/05/2025
Il Centro Antifumo di Arcisate aiuta chi vuole smettere di fumare
Il Centro Antifumo di Arcisate aiuta chi vuole smettere di fumare
Il 31 maggio è la Giornata mondiale contro il fumo.
Da anni ormai si descrivono le gravi conseguenze per la salute, e non solo, correlate all’abitudine di fumare. Eppure i dati sulla dipendenza da tabacco non sono incoraggianti.
“Fumare fa male, ma questa consapevolezza non basta né ad evitare di iniziare, né a smettere. Da un lato, si sottovaluta la capacità della nicotina di creare dipendenza: si inzia pensando di sapersi controllare. Dall’altro, la stessa dipendenza si rivela l’ostacolo principale alla volontà di smettere – spiega il Dott. Claudio Tosetto, Responsabile dei SerD aziendali – Smettere di fumare è molto difficile, serve del lavoro, dell’impegno, ma si può fare”.
Per aiutare i fumatori che decidono di smettere, nella Sede SerD di Arcisate, in Via Matteotti 20, è operativo il “Centro Antifumo”. Si può contattare telefonicamente allo 0332 476339 oppure all’indirizzo mail sert.arcisate@asst-settelaghi.it.
Per maggiori informazioni:
VIDEO per saperne di più.
Tabagismo - Centro antifumo: https://www.asst-settelaghi.it/tabagismo/centro-antifumo

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28/05/2025
28/05/2025
Anestesia loco-regionale per operare i pazienti più fragili evitando i rischi dell'anestesia regionale: protocollo operativo nella Chirurgia Cittiglio-Angera in sinergia con il servizio di Anestesia.
Anestesia loco-regionale per operare i pazienti più fragili evitando i rischi dell'anestesia regionale: protocollo operativo nella Chirurgia Cittiglio-Angera in sinergia con il servizio di Anestesia.
Dopo l’introduzione del protocollo ERAS (Enhanced Recovery After Surgery, miglior recupero dopo chirurgia) per la chirurgia colorettale e in vista della sua prossima estensione per altre procedure di chirurgia maggiore, la Chirurgia Generale Cittiglio-Angera, diretta dal dr. Stefano Rausei, e il Servizio di Anestesia e Gestione dei Blocchi operatori, diretto dal dr. Alessandro Bacuzzi e gestito su Cittiglio dal dr. Rosario Cacopardo, hanno recentemente implementato un protocollo di sala operatoria con l’impiego di un’anestesia spinale continua (CSA – Continuous Spinal Anesthesia) per l’esecuzione di procedure chirurgiche addominali, anche complesse, in pazienti fragili.
Il caso appena trattato riguardava una paziente quasi novantenne, con recente embolia polmonare, giunta per fistola tra intestino e apparato ginecologico, che necessitava di una derivazione intestinale con urgenza differibile. La paziente, classificata come ASA IV (paziente affetta da condizioni che rappresentano una costante minaccia alla sopravvivenza), è stata sottoposta all'intervento chirurgico tramite l’impiego della CSA, che ha permesso di evitare l’anestesia generale con notevoli benefici clinici.
L’intervento si è svolto in sicurezza, senza complicanze maggiori e, per l’intera durata della procedura, la paziente è rimasta vigile, interagendo con l’équipe medica e mantenendo un buon livello di comfort.
L’utilizzo di questa tecnica anestesiologica, in questo caso, ha permesso anche di evitare il ricovero in terapia intensiva, altrimenti necessario per il risveglio protetto dopo anestesia generale. La degenza è stata breve, con dimissione in buone condizioni cliniche in terza giornata post-operatoria.
“Le tecniche di anestesia loco-regionale si associano ad una riduzione delle complicanze respiratorie e garantiscono un eccellente controllo del dolore – spiegano i dottori Rausei e Cacopardo - Associate ad appropriati protocolli di gestione perioperatoria contribuiscono in modo determinante al benessere complessivo della paziente ed accelerano i tempi del decorso post-operatorio”.
L’integrazione di questa metodica anestesiologica sembra integrarsi bene anche per includere nel protocollo ERAS pazienti anziani e fragili, candidati a chirurgia maggiore, più spesso mininvasiva, al fine di promuoverne cure più sicure e personalizzate in uno specifico percorso clinico multidisciplinare.

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28/05/2025
28/05/2025
Emergenza ostetrica: il Del Ponte fa scuola, anche grazie alla simulazione
Emergenza ostetrica: il Del Ponte fa scuola, anche grazie alla simulazione
Parto ed emergenza sono un binomio inscindibile, ancora di più nei Centri di alta specializzazione, come l'Ospedale Del Ponte di Varese, dove si concentrano i casi più complessi.
"In sala parto è fondamentale saper leggere rapidamente la situazione, anticiparne l'evoluzione ed intraprendere tempestivamente gli interventi corretti, in perfetta simbiosi con gli altri professionisti dell'équipe e avvalendosi delle tecnologie disponibili - spiega il Prof. Fabio Ghezzi, Direttore della Ginecologia e Ostetricia di ASST Sette Laghi - Al Del Ponte siamo molto impegnati sul fronte della formazione nella gestione delle emergenze ostetriche, a tal punto da essere diventati un centro di formazione molto frequentato anche da specialisti esterni. Ogni anno formiamo oltre 100 professionisti, in gruppi di massimo 10-15 operatori per ogni edizione, avvalendoci di tecnologie avanzate, particolarmente efficaci. Negli anni abbiamo formato oltre mille professionisti delle diverse discipline che intervengono nell'emergenza ostetrica".
Lunedì 26 maggio scorso, al Del Ponte, si è svolto un nuovo incontro nell'ambito di questa attività formativa che si avvale di un simulatore mamma-bambino ad alta fedeltà, che consente cioè di riprodurre in modo realistico le condizioni di emergenza che si possono verificare in sala parto e in sala operatoria e che richiedono l'immediato intervento di ginecologi, anestesisti, neonatologi, infermieri, ostetriche.
"La simulazione è molto efficace per migliorare la capacità di gestire le situazioni più critiche con maggiore sicurezza, alimentando l'affiatamento nella squadra, affinando la comunicazione e il controllo dello stress" sottolinea il Dott. Andrea Luigi Ambrosoli, Direttore dell'Anestesia e Rianimazione dell'Ospedale Del Ponte, che, insieme al Prof. Ghezzi, organizza da anni questo programma formativo.
Tra le evenienze simulate nel corso, l'emorragia acuta del post partum, le principali complicanze della gravidanza, lo shock anafilattico, l'intossicazione da abuso di sostanze, fino al taglio cesareo in codice nero, ovvero con pericolo di vita estremo per mamma e feto.
I risultati di questa continua formazione sono sottolineati anche dal Prof. Massimo Agosti, Direttore del Dipartimento Materno-Infantile, "soddisfatto per i grandi risultati ottenuti anche nella medicina perinatale, grazie alla costante collaborazione tra tutti i professionisti coinvolti".
A dimostrazione della complessità del tema e della varietà di professioni coinvolte, il team che promuove questo percorso comprende, oltre al Prof. Ghezzi e al Dott. Ambrosoli, le ginecologhe Stefania Cenci, Donatella Lissoni e Cristina Monti, le anestesiste Carolina Zannoni, Silvia Agrati e Sara Uccelli, le ostetriche Valeria Vultaggio, Sara Agostini e Silvana Molinaro, l'infermiera Tatiana Irmici. All'edizione di lunedì sono inoltre intervenuti il Dott. Luigi Ingrassia, Presidente della Society for Simulation in Europe e la Dr.ssa Michela Bernardini, psicologa del centro interdipartimentale di Didattica Innovativa e Simulazione in Medicina dell'Università del Piemonte Orientale. La loro presenza ha permesso di migliorare ulteriormente le prove di simulazione sul campo e le competenze di intervento immediato, come per esempio nel taglio cesareo in codice nero.

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27/05/2025
27/05/2025
Chirurgia del pancreas a Varese. Il bilancio dopo i primi sei mesi di attività del professor Gianpaolo Balzano.
La chirurgia pancreatica varesina ha raggiunto volumi e risultati di rilievo nazionale, a sei mesi dall’arrivo del professor Gianpaolo Balzano all’Ospedale di Circolo, uno dei massimi esperti nel settore, entrato in servizio lo scorso 1° dicembre nella struttura di Chirurgia generale d'urgenza e dei trapianti, diretta dal Prof. Giulio Carcano (come professore associato di Chirurgia generale dell’Università dell’Insubria, afferente al Dipartimento di Medicina e innovazione tecnologica).
Balzano opera accanto ai chirurghi varesini della Chirurgia Generale Oncologica e Mininvasiva, diretta dal Dott. Eugenio Cocozza, che hanno già maturato una solida esperienza nella chirurgia pancreatica tanto da far meritare all'Ospedale di Circolo il riconoscimento quale Pancreas Unit Hub regionale, affidata alla responsabilità del Dott. Sergio Segato, Direttore della Gastroenterologia varesina. Proprio in quanto Pancreas unit, l'Ospedale di Varese è stato coinvolto da Regione Lombardia nel percorso di formazione avviato in questi giorni con Polis Lombardia per promuovere una Comunità di pratica rivolta alla rete regionale delle Pancreas Unit Lombarde.
L'arrivo del Prof. Balzano all'Ospedale di Circolo ha certamente segnato un'accelerazione: nei primi sei mesi di attività, a Varese, sono già stati eseguiti 25 interventi di resezione pancreatica, "un numero che, se confermato nel tempo, - spiega Balzano - collocherebbe l’Ospedale di Circolo tra i primi centri italiani per volume di chirurgia del pancreas". Ma il dato quantitativo è solo una parte del risultato. "La chirurgia pancreatica è la più complessa di tutta la chirurgia addominale: la mortalità postoperatoria in Italia, purtroppo, è vicina al 10% - continua il professor Balzano - A Varese, nei primi 25 interventi, non si sono verificate complicanze gravi, e la degenza postoperatoria è stata in media di soli 8 giorni. E’ difficile far capire ai non addetti ai lavori il significato di questi numeri, ma sono risultati di grande valore".
La chirurgia pancreatica richiede grande esperienza e un’organizzazione multidisciplinare: per questo motivo Regione Lombardia, anche grazie agli studi condotti dal Professor Balzano, ha istituito una rete di Pancreas Unit, selezionando come centri Hub solo gli ospedali con i volumi e le competenze adeguate. Varese è tra questi centri.
L’attività chirurgica si avvale della collaborazione tra le due divisioni di chirurgia dell’Ospedale di Circolo, i cui chirurghi lavorano insieme sotto la guida del professor Balzano per la cura dei pazienti sottoposti a chirurgia pancreatica. Questa integrazione ha permesso di avvalersi di un’équipe dedicata, capace di affrontare anche i casi più complessi. Un altro elemento distintivo dell’attività è l’approccio mininvasivo. Quasi la metà delle resezioni pancreatiche sono state eseguite con tecnica laparoscopica o robotica, modalità che riducono il trauma chirurgico. Il valore della Pancreas Unit del Circolo di Varese si fonda, infine, su una rete consolidata di competenze specialistiche: endoscopia digestiva, gastroenterologia, radiologia diagnostica e interventistica, anestesia e rianimazione, oncologia medica, radioterapia, anatomia patologica, genetica, diabetologia e medicina nucleare lavorano in stretta sinergia per garantire il miglior percorso possibile al paziente.
Dal dicembre 2024, il professor Gianpaolo Balzano è Professore Associato di Chirurgia generale all’Università dell’Insubria e coordina l’attività di chirurgia pancreatica dell’Ospedale di Circolo. In precedenza, per oltre un decennio è stato responsabile dell’Unità di Chirurgia Pancreatica dell’Ospedale San Raffaele di Milano, uno dei centri a maggiore volume in Italia. È uno dei chirurghi con maggiore esperienza nel campo della chirurgia pancreatica in Italia, con più di 1000 resezioni pancreatiche eseguite come primo operatore. È autore di oltre 160 articoli scientifici, con un h-index di 56. Ha introdotto in Italia importanti filoni di ricerca, ed è ideatore delle Pancreas Unit come innovazione clinica per la cura del tumore del pancreas. È coordinatore scientifico del gruppo di lavoro di Regione Lombardia per l’implementazione delle Pancreas Unit lombarde, ed è membro della cabina di regia del Ministero della Salute per l’introduzione delle Pancreas Unit sul territorio nazionale.
“Il mio intento è offrire la miglior cura possibile ai pazienti del territorio, e contribuire a far crescere la Pancreas Unit del Circolo, per collocare stabilmente Varese tra i centri di eccellenza per la cura delle malattie pancreatiche a livello nazionale” conclude il Professor Balzano.

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26/05/2025
26/05/2025
Presente e Futuro delle Cure Palliative Pediatriche in Italia e in Lombardia
Presente e Futuro delle Cure Palliative Pediatriche in Italia e in Lombardia
“Presente e Futuro delle Cure Palliative Pediatriche in Italia e in Lombardia” è il titolo di una giornata di studi che si è svolta il 23 maggio, in occasione della Giornata Mondiale del Sollievo, all'Ospedale Del Ponte, grazie al supporto del Kiwanis Club di Gallarate ODV e alla sinergia su questo tema così delicato tra la Pediatria del Prof. Massimo Agosti e le Cure Palliative del Dott. Giampaolo Fortini.
L’iniziativa ha coinvolto relatori di spicco nel panorama nazionale, come la Prof.ssa Franca Benini, Responsabile del Centro regionale Veneto di Terapia del Dolore e Cure Palliative Pediatriche, la cui esperienza è inestimabile in campo pediatrico, per promuovere la diffusione di una cultura specialistica di cure palliative nell’ambito della cura e assistenza di minori affetti da patologie complesse e inguaribili, offrendo un approfondimento teorico-pratico su temi specifici clinici e organizzativi particolarmente complessi.
Il corso si è rivolto a medici specialisti in pediatria, cure palliative, anestesia, pediatri di libera scelta e infermieri che abbiano già acquisito vasta esperienza e formazione in cure palliative pediatriche attraverso una formazione specifica ed in particolar modo, con l’acquisizione di diploma di master universitario nelle materie affini.
“L’incontro ha offerto un’importante occasione di confronto tra professionisti, arricchita dalla discussione di casi clinici reali, che hanno permesso di tradurre teoria e linee guida in scelte concrete di cura, centrate sui bisogni complessi dei bambini e delle loro famiglie. – Spiega il Prof. Agosti - Nella provincia di Varese si stimano circa 150 bambini eleggibili alle Cure Palliative Specialistiche, per tale motivo è attivo presso l’Ospedale Filippo Del Ponte un servizio di presa in carico del bambino con patologia inguaribile e nel team multidisciplinare, con formazione in Cure Palliative Pediatriche, fanno parte pediatri, anestesisti, infermieri in stretta collaborazione e sinergia con il personale sanitario della Struttura Complessa di Cure Palliative Integrate dell’Adulto.”
"I presenti, medici e pediatri, infermieri e studenti, erano uniti dalla missione di offrire sollievo e dignità ai bambini che affrontano il difficile viaggio della vita e della malattia - spiegano i rappresentanti di Kiwanis Club - Il progetto è stato finanziato dal K.W. Club di Gallarate, con una raccolta fondi avvenuta negli anni 2021/2023 alla guida della allora presidente Valentina Sesia. Presenti i soci Jole Capriglia Sesia e Domenico Rossi. Un sentito ringraziamento va a tutti i soci del K.W. Club, ai medici e agli infermieri, al Dott. Fortini, al Prof. Agosti e al direttore socio-sanitario della ASST Sette Laghi, Dott. Giuseppe Calicchio. Questa giornata di alta formazione in cure palliative pediatriche non solo ha messo in luce la serietà della situazione, ma ha anche acceso una scintilla di speranza e collaborazione tra tutti i partecipanti. Ogni passo in avanti nella cura dei bambini è una vittoria per l'intera comunità, rappresentando un impegno a garantire qualità di vita e dignità in un momento così delicato".

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26/05/2025
26/05/2025
Il Giardino del Respiro sotto il cielo di Varese per i pazienti delle rianimazioni, grazie alla Fondazione Il Circolo della Bontà.
Le terapie Intensive sono reparti particolari: i pazienti sono in condizioni di estrema fragilità, richiedono, come suggerisce il nome, cure molto intense, un’assistenza continua e assidua, molte accortezze. Spesso i pazienti sono sedati, ma non così di frequente come si pensa. Anche le visite dei famigliari sono molto più frequenti di quanto si tenda ad immaginare.
A maggior ragione, restare allettati per giorni, in alcuni casi per settimane, in un ambiente ipertecnologico e asettico, può risultare pesante, se non addirittura dannoso, per chi sta uscendo da un trauma o da una malattia.
L’équipe del Prof. Luca Cabrini, Direttore della Terapia intensiva generale e neurochirurgica, composta da medici, infermieri e fisioterapisti, ha avuto un’idea che, grazie alla immediata disponibilità offerta dalla Fondazione Il Circolo della Bontà, a breve sarà realtà.
Le Terapie Intensive dell’Ospedale di Circolo si trovano al primo piano del Monoblocco e si affacciano su un ampio terrazzo. L’area esterna gode di un bel panorama, ma allo stato attuale poco si presta ad accogliere i pazienti allettati e i loro cari per qualche sortita rigenerante all’aria aperta. Sarà Il Circolo della bontà, la fondazione che da 14 anni accompagna ASST sette laghi e che, durante la pandemia, ha organizzato una raccolta fondi che ha coinvolto centinaia di cittadini, ad arredare l’area trasformandola nel Giardino del Respiro, un parchetto accessibile tramite apposite barelle basculanti, arredato con cura per offrire un momento di svago.
“Il Giardino del Respiro rappresenta la sintesi perfetta di come e quando il privato può correre in aiuto del servizio sanitario pubblico per migliorare la qualità del percorso del paziente all’interno di un ospedale – spiega Gianni Spartà, Presidente della Fondazione Il Circolo della Bontà - Mesi fa, medici e infermiere delle Rianimazioni ci spiegarono il problema: abbiamo malati che escono dal coma ma non possono essere dimessi, restano a volte per mesi in reparto sorvegliati, monitorati, hanno bisogno di terapie ospedaliere per riprendere le normali funzioni vitali. Sarebbe bello poterli portare fuori a prendere aria, a rivedere il mondo, insieme ai parenti. La Rianimazione si affaccia al primo piano su un ampio spazio dal quale tra l’altro si vedono le montagne e la città. Ed ecco l’idea del Giardino del Respiro: pergolato, tavolo, poltrone, sedie sotto il cielo di Varese, una passerella speciale per le barelle basculanti, fioriere con piante aromatiche. Un dono del Circolo della Bontà a pazienti e familiari con affetto e auguri”.
“Ringraziamo di cuore Il Circolo della Bontà, e più ancora lo ringrazieranno i nostri pazienti, che beneficeranno di quest’area verde che abbiamo ribattezzato Giardino del Respiro – spiega il Prof. Cabrini - Respiro, si badi, e non sospiro, perché lì i nostri pazienti ci vanno per iniziare a rivedere il cielo, a respirare aria fresca, appunto, profumata di erbe aromatiche, per prepararsi ad uscire dalle rianimazioni e dall’ospedale. Questi interventi sono importanti tanto quanto le cure mediche, danno energia, offrono un’esperienza che rompe la monotonia della vita in reparto, aiutano e riprendere le relazioni e contrastano il delirium soprattutto nei pazienti più anziani. E poi è uno spazio accogliente anche per noi operatori, dove confrontarsi su un caso durante i turni più impegnativi. Insomma, una bella opportunità, grazie ad un bel gioco di squadra con Il Circolo della Bontà!”.
In allegato, il progetto del Giardino del respiro della Fondazione il Circolo della Bontà, disegnato dall'Architetto Adriano Veronesi.

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03/06/2025
03/06/2025
Il valore della generosità: importanti donazioni dalla Fondazione Il Ponte del Sorriso
Il valore della generosità: importanti donazioni dalla Fondazione Il Ponte del Sorriso
Nuove e importanti donazioni, del valore complessivo di oltre 150mila euro, per i reparti pediatrici e non solo di ASST Sette Laghi, grazie all’impegno della Fondazione Il Ponte del Sorriso e dei suoi benefattori.
Nel dettaglio, si tratta di un ecografo per la Terapia Intensiva Pediatrica, un ecografo per la Radiologia del Del Ponte, un ecografo e una carrozzina per la Pediatria di Tradate, una sonda ecografica e due carrozzine per la Pediatria di Cittiglio, un bilirubinometro e 2 tiralatte per la Neonatologia, 5 carrozzine e 4 carrelli servitori per il Pronto Soccorso Pediatrico, un rinolaringoscopio per l'Otorinolaringoiatria Pediatrica, 12 poltroncine e una carrozzina per la Neuropsichiatria Infantile, 5 culle e 4 carrozzine per la Pediatria del Del Ponte e l'ambientazione della sala d’aspetto e della RM in Medicina Nucleare all'Ospedale di Circolo.
"Molte delle donazioni che abbiamo potuto realizzare raccontano una storia toccante, che emoziona - tiene a sottolineare Emanuela Crivellaro, Presidente della Fondazione il Ponte del Sorriso - Alcune delle 13 sedie a rotelle per bambini, allegre e colorate, sono state acquistate nel ricordo di due clown, Spinciufla e Smemotto, il cui sorriso, dopo averne regalati tanti ai bambini ricoverati, si è spento poco tempo fa.
Alla memoria di Giorgio Noris, il giovanissimo colpito lo scorso anno da un malore fatale al mare in Sardegna, pochi giorni prima del nonno che non ha retto al lutto, sono stati intitolati due tiralatte professionali per favorire l'allattamento materno ai bimbi prematuri della Terapia Intensiva Neonatale e Neonatologia, dove Giorgio era stato uno dei piccoli pazienti.
Per la prematura scomparsa di Daniele Pavin il conforto di suoi cari è arrivato nel donare parte dell’ecografo destinato alla Pediatria di Tradate, reparto dove da bambino per anni era stato un paziente.
E come non pensare alla piccola Margherita Rosa, il nostro angelo custode nel cui nome vengono costantemente raccolti fondi affinché altri bambini possano guarire e altri genitori non debbano soffrire come la sua mamma e il suo papà? Tanto dolore dal quale nasce la speranza, ma anche gioia che porta sorrisi. Come per il bilirubinometro che è il dono di Stefania e Gabriele che, per le loro nozze, hanno chiesto agli amici di devolvere a noi l'equivalente dei regali.
Grazie di cuore ai tantissimi benefattori privati, aziende e associazioni che ci hanno dato la possibilità di donare anche un ecografo per rendere meno invasivi gli accessi venosi ai bambini molto piccoli o prematuri, in uso agli anestesisti, 5 culle per neonati in Pediatria a Varese moderne e funzionali per assistere i propri bimbi, un videorinolaringoscopio per l'Otorinolaringoiatria Pediatrica. Un nuovo ecografo top di gamma per le indagini diagnostiche della Radiologia Pediatrica, poltroncine colorate e confortevoli per la terapia occupazionale, importantissima per le fragilità dei ragazzi della Neuropsichiatria Infantile e dell'Adolescenza e allestire un ambiente rassicurante nel mondo della fantasia, che parte dal bosco e termina nel fondo marino, per gli esami pediatrici più particolari effettuati nella Medicina Nucleare dell'Ospedale di Circolo. Insieme si può fare davvero tanto per migliorare l’assistenza sanitaria pediatrica”.
"Non solo il Polo materno-infantile, ma l'intera ASST non può prescindere dal legame con il territorio - tiene a commentare il Prof. Massimo Agosti, Direttore del Dipartimento materno-infantile, che interviene in rappresentanza della Direzione aziendale - C'è la Regione, c'è l'Azienda, certo, ma la sanità sul territorio ha bisogno del riconoscimento e del sostegno della cittadinanza, ben rappresentato e catalizzato dal Terzo Settore. Il valore di questa donazione è dato innanzitutto dal fatto che essa ha coagulato l'affetto di tanti singoli benefattori, che hanno saputo tradurre il momento di dolore o di felicità che li ha coinvolti in qualcosa non solo di utile, ma soprattutto di buono per molti, riconoscendo il valore dei servizi offerti dai nostri reparti. Grazie di cuore a loro e grazie a Il Ponte del Sorriso per aver saputo raccogliere queste storie, queste volontà, questi gesti di amore così preziosi. Noi ci impegniamo a valorizzarli con il nostro lavoro quotidiano al servizio dei pazienti, a partire dai più piccoli".
"L’ecografo donato è un apparecchio di ultima generazione, progettato per offrire prestazioni diagnostiche eccellenti in campo pediatrico e neonatale – spiegano il Dott. Leonardo Callegari, Direttore del Dipartimento di Area della Diagnostica per Immagini e dei Servizi, e il Prof. Massimo Venturini, Direttore della Radiologia Varese - Lo strumento, dotato di tecnologia avanzata a ultrasuoni ad alta risoluzione, consente di ottenere immagini nitide e dettagliate, fondamentali per una valutazione clinica accurata. Uno dei suoi principali vantaggi è l'assenza di radiazioni ionizzanti, garantendo così la massima sicurezza per i piccoli pazienti anche in caso di controlli ripetuti. La sua interfaccia intuitiva e i software integrati facilitano l’utilizzo da parte degli operatori sanitari, permettendo esami rapidi e precisi senza compromettere il comfort del paziente. Grazie alla portabilità e alla leggerezza, può essere facilmente utilizzato anche in situazioni di emergenza o in reparti con spazi limitati. Questa tecnologia a bassa invasività rappresenta un alleato indispensabile per diagnosi tempestive e mirate, migliorando significativamente la qualità dell’assistenza e contribuendo a interventi clinici più efficaci e sicuri per i bambini".
“Le donazioni della Fondazione Il Ponte del Sorriso hanno rappresentato un sostegno prezioso per rendere la Terapia Intensiva Pediatrica un ambiente accogliente per le famiglie dei piccoli ricoverati. Questo nuovo ecografo, invece, rappresenta uno strumento essenziale che migliora la diagnosi dei nostri piccoli pazienti, rafforzando ulteriormente la qualità dell’assistenza offerta.” - Commenta il Dott. Andrea Ambrosoli, Direttore dell'Anestesia e Rianimazione Del Ponte
"Ancora una volta il Ponte del Sorriso ci permette di curare al meglio i nostri piccoli pazienti e le loro famiglie. – tiene a sottolineare il Dott. Carlo Baldioli, Responsabile della Pediatria di Cittiglio - Alta tecnologia: ecco il dono di una sonda ecografica che permetterà di valutare l’aspetto polmonare e di altri parenchimi diagnosticando e controllando in modo non invasivo le patologie che dobbiamo guarire, ma anche alta “empatia”: sedie a rotelle dedicate permetteranno ai nostri piccoli di muoversi in un momento per loro tanto difficile”.
“Disporre di strumentazioni all’avanguardia, come il fibrolaringoscopio pediatrico di ultima generazione, è essenziale per la nostra attività clinica. – spiegano il Prof. Maurizio Bignami, Direttore dell'Otorinolaringoiatria e la Dott.ssa Francesca De Bernardi di Valserra, Responsabile dell’Otorinolaringoiatria pediatrica.
Questo strumento ci consente di elevare ulteriormente la qualità diagnostica delle patologie delle alte vie aeree nei bambini, garantendo un approccio meno invasivo, più preciso e più sicuro. È un gesto concreto che rafforza il nostro impegno quotidiano nel fornire cure sempre più efficaci e attente. "
“Il nuovo ecografo rappresenta un supporto prezioso per migliorare la diagnostica durante le visite pediatriche, sia in Pronto Soccorso che nei reparti di degenza, consentendo valutazioni più rapide, accurate e tempestive. L’ecografo è ormai parte integrante della visita pediatrica: consente di avere dati immediati e più approfonditi della semplice tradizionale visita, fornendo elementi importanti per la diagnosi nel momento stesso della prima valutazione pediatrica. Grazie alla sua facile accettazione anche da parte dei pazienti più piccoli e all’assenza di rischi nel suo utilizzo, risulta inoltre estremamente utile nel follow-up anche quotidiano delle patologie del bambino garantendo una gestione più efficace e sicura delle diverse patologie. La carrozzina pensata appositamente per le esigenze pediatriche, colorata e apprezzata dai bambini, quasi come un giocattolo, renderà più agevoli e confortevoli gli spostamenti all’interno dell’Ospedale.”- commenta la Dott.ssa Anna Elisabetta Bussolini, Direttore della Pediatria di Tradate
“Desidero ringraziare caldamente il Ponte del Sorriso ed i loro collaboratori artistici per l'invalutabile supporto fornitoci nel rendere la sede della Medicina Nucleare più accogliente e rilassante per i pazienti in attesa, specialmente per i bambini" - anche Dott. Diego De Palma, Direttore della Medicina Nucleare - esprime la propria gratitudine ala Fondazione.
La Dott.ssa Annamaria Plebani, Responsabile del Pronto Soccorso Pediatrico - commenta – “Il vostro contributo è fondamentale per migliorare l'accoglienza e l'assistenza dei bambini e delle loro famiglie. Questi nuovi arredi renderanno il nostro ambiente più confortevole e funzionale. Grazie per la vostra generosità."
Il Prof. Cristiano Termine, Direttore della Neuropsichiatria Infantile e dell'Adolescenza, infine, evidenzia che “La donazione ricevuta rappresenta un gesto prezioso per rendere più accogliente e confortevole l’ambiente di cura della Neuropsichiatria Infantile e dell'Adolescenza.

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30/05/2025
30/05/2025
Convegno “Il Trapianto di Rene: oltre le barriere e verso il futuro”
Convegno “Il Trapianto di Rene: oltre le barriere e verso il futuro”
13 giugno 2025, Palace Grand Hotel
Il mondo della trapiantologia è in continua evoluzione, alla luce di nuovi scenari clinici, scientifici e organizzativi.
Il 13 giugno 2025, al Palace Grand Hotel di Varese, si terrà un convegno organizzato dalla Nefrologia varesina, diretta dal Dott. Andrea Ambrosini, dedicato a uno dei temi centrali della nefrologia moderna: il trapianto di rene e le sue prospettive future. È la terza edizione, dopo quella del 2019 e del 2023, segno della continuità e dell'impegno del Centro Trapianti della ASST dei Sette Laghi per la promozione della attività e per l'aggiornamento culturale continuo degli addetti ai lavori.
“Il trapianto renale rappresenta oggi la miglior opzione terapeutica per i pazienti nefropatici, perché non solo migliora notevolmente la loro spettanza di vita, ma ne cambia radicalmente anche la qualità. - Spiega il Dott. Ambrosini, Responsabile Scientifico dell’evento - In un contesto di collaborazione multidisciplinare, il nefrologo è gioco forza la figura cardine, come ribadisce la Società Italiana di Nefrologia, ed è pertanto nostro dovere rilanciare sfide sempre più affascinanti e futuristiche, in un contesto in continua evoluzione ed espansione; questo convegno vuole approfondire le nuove e moderne prospettive cliniche e gestionali, promuovendo una formazione scientifica rigorosa e multidisciplinare, grazie alla partecipazione di professionisti di comprovata esperienza e alto profilo, nefrologi, chirurghi, infettivologi, provenienti dai maggiori centri trapianto in ambito nazionale. Saranno presenti anche il Presidente della Società Italiana di Nefrologia, i responsabili del Centro Nazionale Trapianti e del Nord Italia Transplant ed il Direttore del Dipartimento Interaziendale dei Trapianti di Rene, oltre alle autorità locali e regionali per i saluti istituzionali, da sempre vicini ed attenti a questo ambito importante della sanità italiana”.
Tra gli argomenti chiave, si discuterà delle possibilità terapeutiche offerte dal trapianto anche per pazienti di età avanzata, dei modelli organizzativi internazionali a cui ispirarsi per migliorare i risultati in Italia, dell’evoluzione degli studi immunologici e delle nuove frontiere della compatibilità. Ampio spazio sarà riservato anche alle strategie per affrontare il trapianto nei pazienti immunizzati e ad alto rischio, al confronto tra protocolli di desensibilizzazione e programmi di crossover, all’uso di tecniche aferetiche e alle prospettive terapeutiche offerte da farmaci innovativi. Non mancherà un focus sul rigetto umorale, sul ruolo degli inibitori del complemento e sulle terapie emergenti.
L’obiettivo della giornata è quello di promuovere una formazione continua e l’eccellenza clinica, offrendo uno sguardo concreto e propositivo sul trapianto del rene, con il fine di assicurare ai pazienti trapiantati una qualità di vita sempre più elevata.

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27/05/2025
27/05/2025
Il Centro Antifumo di Arcisate aiuta chi vuole smettere di fumare
Il Centro Antifumo di Arcisate aiuta chi vuole smettere di fumare
Il 31 maggio è la Giornata mondiale contro il fumo.
Da anni ormai si descrivono le gravi conseguenze per la salute, e non solo, correlate all’abitudine di fumare. Eppure i dati sulla dipendenza da tabacco non sono incoraggianti.
“Fumare fa male, ma questa consapevolezza non basta né ad evitare di iniziare, né a smettere. Da un lato, si sottovaluta la capacità della nicotina di creare dipendenza: si inzia pensando di sapersi controllare. Dall’altro, la stessa dipendenza si rivela l’ostacolo principale alla volontà di smettere – spiega il Dott. Claudio Tosetto, Responsabile dei SerD aziendali – Smettere di fumare è molto difficile, serve del lavoro, dell’impegno, ma si può fare”.
Per aiutare i fumatori che decidono di smettere, nella Sede SerD di Arcisate, in Via Matteotti 20, è operativo il “Centro Antifumo”. Si può contattare telefonicamente allo 0332 476339 oppure all’indirizzo mail sert.arcisate@asst-settelaghi.it.
Per maggiori informazioni:
VIDEO per saperne di più.
Tabagismo - Centro antifumo: https://www.asst-settelaghi.it/tabagismo/centro-antifumo

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28/05/2025
28/05/2025
Anestesia loco-regionale per operare i pazienti più fragili evitando i rischi dell'anestesia regionale: protocollo operativo nella Chirurgia Cittiglio-Angera in sinergia con il servizio di Anestesia.
Anestesia loco-regionale per operare i pazienti più fragili evitando i rischi dell'anestesia regionale: protocollo operativo nella Chirurgia Cittiglio-Angera in sinergia con il servizio di Anestesia.
Dopo l’introduzione del protocollo ERAS (Enhanced Recovery After Surgery, miglior recupero dopo chirurgia) per la chirurgia colorettale e in vista della sua prossima estensione per altre procedure di chirurgia maggiore, la Chirurgia Generale Cittiglio-Angera, diretta dal dr. Stefano Rausei, e il Servizio di Anestesia e Gestione dei Blocchi operatori, diretto dal dr. Alessandro Bacuzzi e gestito su Cittiglio dal dr. Rosario Cacopardo, hanno recentemente implementato un protocollo di sala operatoria con l’impiego di un’anestesia spinale continua (CSA – Continuous Spinal Anesthesia) per l’esecuzione di procedure chirurgiche addominali, anche complesse, in pazienti fragili.
Il caso appena trattato riguardava una paziente quasi novantenne, con recente embolia polmonare, giunta per fistola tra intestino e apparato ginecologico, che necessitava di una derivazione intestinale con urgenza differibile. La paziente, classificata come ASA IV (paziente affetta da condizioni che rappresentano una costante minaccia alla sopravvivenza), è stata sottoposta all'intervento chirurgico tramite l’impiego della CSA, che ha permesso di evitare l’anestesia generale con notevoli benefici clinici.
L’intervento si è svolto in sicurezza, senza complicanze maggiori e, per l’intera durata della procedura, la paziente è rimasta vigile, interagendo con l’équipe medica e mantenendo un buon livello di comfort.
L’utilizzo di questa tecnica anestesiologica, in questo caso, ha permesso anche di evitare il ricovero in terapia intensiva, altrimenti necessario per il risveglio protetto dopo anestesia generale. La degenza è stata breve, con dimissione in buone condizioni cliniche in terza giornata post-operatoria.
“Le tecniche di anestesia loco-regionale si associano ad una riduzione delle complicanze respiratorie e garantiscono un eccellente controllo del dolore – spiegano i dottori Rausei e Cacopardo - Associate ad appropriati protocolli di gestione perioperatoria contribuiscono in modo determinante al benessere complessivo della paziente ed accelerano i tempi del decorso post-operatorio”.
L’integrazione di questa metodica anestesiologica sembra integrarsi bene anche per includere nel protocollo ERAS pazienti anziani e fragili, candidati a chirurgia maggiore, più spesso mininvasiva, al fine di promuoverne cure più sicure e personalizzate in uno specifico percorso clinico multidisciplinare.

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28/05/2025
28/05/2025
Emergenza ostetrica: il Del Ponte fa scuola, anche grazie alla simulazione
Emergenza ostetrica: il Del Ponte fa scuola, anche grazie alla simulazione
Parto ed emergenza sono un binomio inscindibile, ancora di più nei Centri di alta specializzazione, come l'Ospedale Del Ponte di Varese, dove si concentrano i casi più complessi.
"In sala parto è fondamentale saper leggere rapidamente la situazione, anticiparne l'evoluzione ed intraprendere tempestivamente gli interventi corretti, in perfetta simbiosi con gli altri professionisti dell'équipe e avvalendosi delle tecnologie disponibili - spiega il Prof. Fabio Ghezzi, Direttore della Ginecologia e Ostetricia di ASST Sette Laghi - Al Del Ponte siamo molto impegnati sul fronte della formazione nella gestione delle emergenze ostetriche, a tal punto da essere diventati un centro di formazione molto frequentato anche da specialisti esterni. Ogni anno formiamo oltre 100 professionisti, in gruppi di massimo 10-15 operatori per ogni edizione, avvalendoci di tecnologie avanzate, particolarmente efficaci. Negli anni abbiamo formato oltre mille professionisti delle diverse discipline che intervengono nell'emergenza ostetrica".
Lunedì 26 maggio scorso, al Del Ponte, si è svolto un nuovo incontro nell'ambito di questa attività formativa che si avvale di un simulatore mamma-bambino ad alta fedeltà, che consente cioè di riprodurre in modo realistico le condizioni di emergenza che si possono verificare in sala parto e in sala operatoria e che richiedono l'immediato intervento di ginecologi, anestesisti, neonatologi, infermieri, ostetriche.
"La simulazione è molto efficace per migliorare la capacità di gestire le situazioni più critiche con maggiore sicurezza, alimentando l'affiatamento nella squadra, affinando la comunicazione e il controllo dello stress" sottolinea il Dott. Andrea Luigi Ambrosoli, Direttore dell'Anestesia e Rianimazione dell'Ospedale Del Ponte, che, insieme al Prof. Ghezzi, organizza da anni questo programma formativo.
Tra le evenienze simulate nel corso, l'emorragia acuta del post partum, le principali complicanze della gravidanza, lo shock anafilattico, l'intossicazione da abuso di sostanze, fino al taglio cesareo in codice nero, ovvero con pericolo di vita estremo per mamma e feto.
I risultati di questa continua formazione sono sottolineati anche dal Prof. Massimo Agosti, Direttore del Dipartimento Materno-Infantile, "soddisfatto per i grandi risultati ottenuti anche nella medicina perinatale, grazie alla costante collaborazione tra tutti i professionisti coinvolti".
A dimostrazione della complessità del tema e della varietà di professioni coinvolte, il team che promuove questo percorso comprende, oltre al Prof. Ghezzi e al Dott. Ambrosoli, le ginecologhe Stefania Cenci, Donatella Lissoni e Cristina Monti, le anestesiste Carolina Zannoni, Silvia Agrati e Sara Uccelli, le ostetriche Valeria Vultaggio, Sara Agostini e Silvana Molinaro, l'infermiera Tatiana Irmici. All'edizione di lunedì sono inoltre intervenuti il Dott. Luigi Ingrassia, Presidente della Society for Simulation in Europe e la Dr.ssa Michela Bernardini, psicologa del centro interdipartimentale di Didattica Innovativa e Simulazione in Medicina dell'Università del Piemonte Orientale. La loro presenza ha permesso di migliorare ulteriormente le prove di simulazione sul campo e le competenze di intervento immediato, come per esempio nel taglio cesareo in codice nero.

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27/05/2025
27/05/2025
Chirurgia del pancreas a Varese. Il bilancio dopo i primi sei mesi di attività del professor Gianpaolo Balzano.
La chirurgia pancreatica varesina ha raggiunto volumi e risultati di rilievo nazionale, a sei mesi dall’arrivo del professor Gianpaolo Balzano all’Ospedale di Circolo, uno dei massimi esperti nel settore, entrato in servizio lo scorso 1° dicembre nella struttura di Chirurgia generale d'urgenza e dei trapianti, diretta dal Prof. Giulio Carcano (come professore associato di Chirurgia generale dell’Università dell’Insubria, afferente al Dipartimento di Medicina e innovazione tecnologica).
Balzano opera accanto ai chirurghi varesini della Chirurgia Generale Oncologica e Mininvasiva, diretta dal Dott. Eugenio Cocozza, che hanno già maturato una solida esperienza nella chirurgia pancreatica tanto da far meritare all'Ospedale di Circolo il riconoscimento quale Pancreas Unit Hub regionale, affidata alla responsabilità del Dott. Sergio Segato, Direttore della Gastroenterologia varesina. Proprio in quanto Pancreas unit, l'Ospedale di Varese è stato coinvolto da Regione Lombardia nel percorso di formazione avviato in questi giorni con Polis Lombardia per promuovere una Comunità di pratica rivolta alla rete regionale delle Pancreas Unit Lombarde.
L'arrivo del Prof. Balzano all'Ospedale di Circolo ha certamente segnato un'accelerazione: nei primi sei mesi di attività, a Varese, sono già stati eseguiti 25 interventi di resezione pancreatica, "un numero che, se confermato nel tempo, - spiega Balzano - collocherebbe l’Ospedale di Circolo tra i primi centri italiani per volume di chirurgia del pancreas". Ma il dato quantitativo è solo una parte del risultato. "La chirurgia pancreatica è la più complessa di tutta la chirurgia addominale: la mortalità postoperatoria in Italia, purtroppo, è vicina al 10% - continua il professor Balzano - A Varese, nei primi 25 interventi, non si sono verificate complicanze gravi, e la degenza postoperatoria è stata in media di soli 8 giorni. E’ difficile far capire ai non addetti ai lavori il significato di questi numeri, ma sono risultati di grande valore".
La chirurgia pancreatica richiede grande esperienza e un’organizzazione multidisciplinare: per questo motivo Regione Lombardia, anche grazie agli studi condotti dal Professor Balzano, ha istituito una rete di Pancreas Unit, selezionando come centri Hub solo gli ospedali con i volumi e le competenze adeguate. Varese è tra questi centri.
L’attività chirurgica si avvale della collaborazione tra le due divisioni di chirurgia dell’Ospedale di Circolo, i cui chirurghi lavorano insieme sotto la guida del professor Balzano per la cura dei pazienti sottoposti a chirurgia pancreatica. Questa integrazione ha permesso di avvalersi di un’équipe dedicata, capace di affrontare anche i casi più complessi. Un altro elemento distintivo dell’attività è l’approccio mininvasivo. Quasi la metà delle resezioni pancreatiche sono state eseguite con tecnica laparoscopica o robotica, modalità che riducono il trauma chirurgico. Il valore della Pancreas Unit del Circolo di Varese si fonda, infine, su una rete consolidata di competenze specialistiche: endoscopia digestiva, gastroenterologia, radiologia diagnostica e interventistica, anestesia e rianimazione, oncologia medica, radioterapia, anatomia patologica, genetica, diabetologia e medicina nucleare lavorano in stretta sinergia per garantire il miglior percorso possibile al paziente.
Dal dicembre 2024, il professor Gianpaolo Balzano è Professore Associato di Chirurgia generale all’Università dell’Insubria e coordina l’attività di chirurgia pancreatica dell’Ospedale di Circolo. In precedenza, per oltre un decennio è stato responsabile dell’Unità di Chirurgia Pancreatica dell’Ospedale San Raffaele di Milano, uno dei centri a maggiore volume in Italia. È uno dei chirurghi con maggiore esperienza nel campo della chirurgia pancreatica in Italia, con più di 1000 resezioni pancreatiche eseguite come primo operatore. È autore di oltre 160 articoli scientifici, con un h-index di 56. Ha introdotto in Italia importanti filoni di ricerca, ed è ideatore delle Pancreas Unit come innovazione clinica per la cura del tumore del pancreas. È coordinatore scientifico del gruppo di lavoro di Regione Lombardia per l’implementazione delle Pancreas Unit lombarde, ed è membro della cabina di regia del Ministero della Salute per l’introduzione delle Pancreas Unit sul territorio nazionale.
“Il mio intento è offrire la miglior cura possibile ai pazienti del territorio, e contribuire a far crescere la Pancreas Unit del Circolo, per collocare stabilmente Varese tra i centri di eccellenza per la cura delle malattie pancreatiche a livello nazionale” conclude il Professor Balzano.

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26/05/2025
26/05/2025
Presente e Futuro delle Cure Palliative Pediatriche in Italia e in Lombardia
Presente e Futuro delle Cure Palliative Pediatriche in Italia e in Lombardia
“Presente e Futuro delle Cure Palliative Pediatriche in Italia e in Lombardia” è il titolo di una giornata di studi che si è svolta il 23 maggio, in occasione della Giornata Mondiale del Sollievo, all'Ospedale Del Ponte, grazie al supporto del Kiwanis Club di Gallarate ODV e alla sinergia su questo tema così delicato tra la Pediatria del Prof. Massimo Agosti e le Cure Palliative del Dott. Giampaolo Fortini.
L’iniziativa ha coinvolto relatori di spicco nel panorama nazionale, come la Prof.ssa Franca Benini, Responsabile del Centro regionale Veneto di Terapia del Dolore e Cure Palliative Pediatriche, la cui esperienza è inestimabile in campo pediatrico, per promuovere la diffusione di una cultura specialistica di cure palliative nell’ambito della cura e assistenza di minori affetti da patologie complesse e inguaribili, offrendo un approfondimento teorico-pratico su temi specifici clinici e organizzativi particolarmente complessi.
Il corso si è rivolto a medici specialisti in pediatria, cure palliative, anestesia, pediatri di libera scelta e infermieri che abbiano già acquisito vasta esperienza e formazione in cure palliative pediatriche attraverso una formazione specifica ed in particolar modo, con l’acquisizione di diploma di master universitario nelle materie affini.
“L’incontro ha offerto un’importante occasione di confronto tra professionisti, arricchita dalla discussione di casi clinici reali, che hanno permesso di tradurre teoria e linee guida in scelte concrete di cura, centrate sui bisogni complessi dei bambini e delle loro famiglie. – Spiega il Prof. Agosti - Nella provincia di Varese si stimano circa 150 bambini eleggibili alle Cure Palliative Specialistiche, per tale motivo è attivo presso l’Ospedale Filippo Del Ponte un servizio di presa in carico del bambino con patologia inguaribile e nel team multidisciplinare, con formazione in Cure Palliative Pediatriche, fanno parte pediatri, anestesisti, infermieri in stretta collaborazione e sinergia con il personale sanitario della Struttura Complessa di Cure Palliative Integrate dell’Adulto.”
"I presenti, medici e pediatri, infermieri e studenti, erano uniti dalla missione di offrire sollievo e dignità ai bambini che affrontano il difficile viaggio della vita e della malattia - spiegano i rappresentanti di Kiwanis Club - Il progetto è stato finanziato dal K.W. Club di Gallarate, con una raccolta fondi avvenuta negli anni 2021/2023 alla guida della allora presidente Valentina Sesia. Presenti i soci Jole Capriglia Sesia e Domenico Rossi. Un sentito ringraziamento va a tutti i soci del K.W. Club, ai medici e agli infermieri, al Dott. Fortini, al Prof. Agosti e al direttore socio-sanitario della ASST Sette Laghi, Dott. Giuseppe Calicchio. Questa giornata di alta formazione in cure palliative pediatriche non solo ha messo in luce la serietà della situazione, ma ha anche acceso una scintilla di speranza e collaborazione tra tutti i partecipanti. Ogni passo in avanti nella cura dei bambini è una vittoria per l'intera comunità, rappresentando un impegno a garantire qualità di vita e dignità in un momento così delicato".

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26/05/2025
26/05/2025
Il Giardino del Respiro sotto il cielo di Varese per i pazienti delle rianimazioni, grazie alla Fondazione Il Circolo della Bontà.
Le terapie Intensive sono reparti particolari: i pazienti sono in condizioni di estrema fragilità, richiedono, come suggerisce il nome, cure molto intense, un’assistenza continua e assidua, molte accortezze. Spesso i pazienti sono sedati, ma non così di frequente come si pensa. Anche le visite dei famigliari sono molto più frequenti di quanto si tenda ad immaginare.
A maggior ragione, restare allettati per giorni, in alcuni casi per settimane, in un ambiente ipertecnologico e asettico, può risultare pesante, se non addirittura dannoso, per chi sta uscendo da un trauma o da una malattia.
L’équipe del Prof. Luca Cabrini, Direttore della Terapia intensiva generale e neurochirurgica, composta da medici, infermieri e fisioterapisti, ha avuto un’idea che, grazie alla immediata disponibilità offerta dalla Fondazione Il Circolo della Bontà, a breve sarà realtà.
Le Terapie Intensive dell’Ospedale di Circolo si trovano al primo piano del Monoblocco e si affacciano su un ampio terrazzo. L’area esterna gode di un bel panorama, ma allo stato attuale poco si presta ad accogliere i pazienti allettati e i loro cari per qualche sortita rigenerante all’aria aperta. Sarà Il Circolo della bontà, la fondazione che da 14 anni accompagna ASST sette laghi e che, durante la pandemia, ha organizzato una raccolta fondi che ha coinvolto centinaia di cittadini, ad arredare l’area trasformandola nel Giardino del Respiro, un parchetto accessibile tramite apposite barelle basculanti, arredato con cura per offrire un momento di svago.
“Il Giardino del Respiro rappresenta la sintesi perfetta di come e quando il privato può correre in aiuto del servizio sanitario pubblico per migliorare la qualità del percorso del paziente all’interno di un ospedale – spiega Gianni Spartà, Presidente della Fondazione Il Circolo della Bontà - Mesi fa, medici e infermiere delle Rianimazioni ci spiegarono il problema: abbiamo malati che escono dal coma ma non possono essere dimessi, restano a volte per mesi in reparto sorvegliati, monitorati, hanno bisogno di terapie ospedaliere per riprendere le normali funzioni vitali. Sarebbe bello poterli portare fuori a prendere aria, a rivedere il mondo, insieme ai parenti. La Rianimazione si affaccia al primo piano su un ampio spazio dal quale tra l’altro si vedono le montagne e la città. Ed ecco l’idea del Giardino del Respiro: pergolato, tavolo, poltrone, sedie sotto il cielo di Varese, una passerella speciale per le barelle basculanti, fioriere con piante aromatiche. Un dono del Circolo della Bontà a pazienti e familiari con affetto e auguri”.
“Ringraziamo di cuore Il Circolo della Bontà, e più ancora lo ringrazieranno i nostri pazienti, che beneficeranno di quest’area verde che abbiamo ribattezzato Giardino del Respiro – spiega il Prof. Cabrini - Respiro, si badi, e non sospiro, perché lì i nostri pazienti ci vanno per iniziare a rivedere il cielo, a respirare aria fresca, appunto, profumata di erbe aromatiche, per prepararsi ad uscire dalle rianimazioni e dall’ospedale. Questi interventi sono importanti tanto quanto le cure mediche, danno energia, offrono un’esperienza che rompe la monotonia della vita in reparto, aiutano e riprendere le relazioni e contrastano il delirium soprattutto nei pazienti più anziani. E poi è uno spazio accogliente anche per noi operatori, dove confrontarsi su un caso durante i turni più impegnativi. Insomma, una bella opportunità, grazie ad un bel gioco di squadra con Il Circolo della Bontà!”.
In allegato, il progetto del Giardino del respiro della Fondazione il Circolo della Bontà, disegnato dall'Architetto Adriano Veronesi.
